18.

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"Mon Fre'" era ufficialmente una delle hit estive più ascoltate, Andrea aveva migliaia di seguaci in più sui social ogni giorno e tantissime persone avevano iniziato a conoscerlo, acquistando notorietà e molti nuovi fan. Tutto stava andando per il meglio nella carriera del ragazzo. Tra una cosa e l'altra, era arrivato il giorno del processo di Mirko, atteso da tutto il quartiere che sperava e pregava che andasse bene.

Tanti ragazzi occupavano le panchine, affinché potessero assistere al processo, mentre Gaia e la sua famiglia stava in prima fila. Dopo un discorso lungo da parte del giudice, che aveva accennato anche ad una ottima condotta in carcere, fu deciso il destino di Mirko.

Avrebbe dovuto stare ai domiciliari per ben due mesi, ed una volta scontata questa pena, gli spettavano quattro mesi di lavori socialmente utili. Tutto sommato, non si potevano lamentare. Quando Mirko fu finalmente libero, Gaia gli corse in contro, per poi abbracciarlo con tutta la forza che aveva in corpo.

"Te lo dico da una vita che non ti libererai facilmente di me." ridacchiò il ragazzo, per poi farsi abbracciare anche dai genitori. "Mi eravate mancati."

"È così bello che non sembra vero." ammise Gaia, con le lacrime agli occhi.

Era felice ed emozionata, al punto che tutto ciò le sembra irrealistico. Aveva passato così tanto tempo a pensare al peggio che questa notizia così positiva era inaspettata.

"Invece è così, quindi non piangere Iaia." disse, lasciandole un bacio in fronte. "Sono felice di stare con voi, ma vado a salutare anche gli altri, mi sono mancati anche loro." sorrise, per poi andare dai ragazzi, che lo abbracciarono, felici come non mai.

"Fra." salutò Andrea, per poi stringerlo con forza a sé, cercando di non far trapelare troppa emozione. "È bello averti di nuovo con noi, senza di te non è la stessa cosa, lo sai."

"Mi sei mancato, fratè. Ora sono tornato." rise Mirko, ancora incredulo, con la sensazione che tutto ciò non fosse vero. "Stasera vieni, penso che c'hai qualcosa da raccontarmi e da farmi sentire, no?"

"Sì, stasera sul tardi perché per tutto il tempo sta con me!" esclamò la sorella, sottraendolo dalle braccia dei ragazzi, che ridacchiavano. "Fino alle nove ti sequestro, mi dispiace." disse, per poi baciargli una guancia.

"Ci vediamo dalle nove in poi, allora." rise Mirko, per poi dare uno schiaffetto sulla guancia di Andrea ed andare insieme alla sua famiglia a casa.

Dopo aver salutato un altro po' di ragazzi che lo stavano aspettando, Mirko e Gaia rientrarono a casa, pranzarono e poi si chiusero in camera a parlare un po' di tutto, visto che le cose da raccontare erano parecchie. Erano successe molte cose in quel periodo che avevano passato lontani.

"Dai, dimmi un po' di questo mese e mezzo. Mi sono perso qualcosa di importante?" domandò, una volta sul letto della ragazza, che si era seduta sulla scrivania.

"Mah, in realtà niente di che. Tutto abbastanza nella norma." ammise, per poi scrollare le spalle, solo che dopo averci pensato qualche attimo scoppiò a ridere.

"Perché ridi?"

Mirko iniziò a preoccuparsi, sapeva che quella di sua sorella fosse una risata nervosa. E si domandava quindi cosa gli dovesse dire che la innervosiva così tanto.

"Sono successe moltissime cose che devo raccontarti, davvero." ridacchiò, per poi sedersi ai piedi del letto, mentre lui si accendeva una sigaretta. "È ritornato il gruppo di Colombo, hanno creato un bel po' di problemi ma i ragazzi hanno risolto tutto in poche ore. Anche Lorenzo è tornato, più rozzo ed antipatico del solito. Se devo essere sincera i ragazzi hanno gestito bene la situazione, quasi alla tua altezza."

Milano Ovest siamo noi | ShivaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora