17.

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In questo capitolo c'è una scena di sesso esplicita, che verrà segnalata da questo simbolo "🔥" per chiunque non volesse leggerla. Buona lettura!

"Mami, guarda chi ti ho portato stasera." disse Gaia, una volta dentro casa.

"Se è un gatto randagio giuro su Dio che ti..." borbottò la madre, per poi uscire dalla cucina e rimanere senza parole. "Andrea! Tesoro mio, che bello vederti." esclamò, per poi abbracciarlo con forza.

"Sentivo un po' di nostalgia, mi eri mancata." ammise ricambiando l'abbraccio.

Andrea e Patrizia si erano sempre voluti molto bene. D'altronde, lo conosceva da quando era veramente piccolo ed era cresciuto in quelle quattro mura insieme a Mirko. Si conoscevano da quando erano poco più che infanti e non avevano mai passato più di un paio di giorni distanti. Patrizia era molto amica con la madre di Andrea ed anche con sua nonna, quindi per lei non era solo un amico di Mirko. Lo considerava come un figlio e gli voleva un bene immenso.

"Può restare per cena, vero?" chiese Gaia, con il cuore pieno di gioia, vedendo due delle persone più importanti della sua vita in atteggiamenti così intimi.

"Certo, come al solito ho preparato per un esercito, sei sempre il benvenuto a cena, Andrea." sorrise Patrizia, accennando un sorriso. "Maurizio dovrebbe tornare tra poco, potete mettervi comodi in salone. Ancora non è pronto." disse tornando in cucina a finire di preparare la cena.

"Vedi com'è felice? Bastava poco." sussurrò Gaia, per poi sedersi sul divano, sfilandosi le scarpe bianche.

"La adoro, è sempre così solare e gentile con me." ammise, prendendo posto al suo fianco, per poi prenderle le gambe e posarle sulle sue.

"Oh sì, bravo, bell'idea. Fammi un massaggio ai piedi, dai." ridacchiò lei, mentre lui le prendeva una gamba e le mordicchiava il polpaccio, facendola ridere. "Mi fai male!"

"Non sperare che io ti faccia i massaggi, principessa. C'è un limite a tutto." rise, per poi lasciarle un bacio sul ginocchio mentre la guardava negli occhi. "Dormi da me, stanotte?" disse a bassa voce, affinché non ci fossero possibilità che Patrizia sentisse.

"Se trovo una scusa per papà sì." ammise per poi tirarsi su, sedendosi sulle sue gambe. "Sai com'è, è ancora presto per dirglielo ed è troppo protettivo. Farebbe troppe domande."

"Una scusa per tuo padre la trovo io, ed è sempre la stessa." esclamò la donna dalla cucina, che li aveva sentiti complottare. "Per ogni volta che stai in giro con Mirko fino a mattina, o quando vai dormire da Andrea gli dico sempre che vai a dormire dalle tue amiche. Non ti preoccupare, ci penso io cosa dirgli." disse, tornando per un attimo in salone dai due.

"Patri, sei la sorella di Gaia, non puoi assolutamente essere sua madre." rise Andrea, per poi lasciare un bacio sulla guancia della ragazza. "Sei fortunata."

"No, è che sono stata giovane anche io." ridacchiò, per poi fare l'occhiolino ai due ragazzi. "Ed è perché sei tu Andrea, sennò non starei così tranquilla."

"Quindi sono approvato." sorrise, per poi alzarsi e lasciarle un bacio sulla guancia. "Ti voglio bene."

Dopo aver cenato, con la certezza di aver passato una bellissima serata in compagnia e con delle persone importanti, Gaia annunciò a suo padre che sarebbe andata a dormire da Roberta, ma che l'avrebbe accompagnata Andrea, visto che era di strada.

Quando i due arrivarono a casa del ragazzo si buttarono sul divano, con l'intento di rilassarsi un po'.

"Dieci minuti e poi andiamo a dormire, che dici?" propose Andrea, per poi sfilarsi la maglietta per il caldo, mentre Gaia lo guardava e si faceva prendere dall'immaginazione.

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