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Il giorno dopo, Gaia si svegliò nel letto di Andrea, con un mal di testa estenuante e con addosso solo un'enorme maglietta nera della Stone Island, che ovviamente non era sua. Si tirò su, ma decise di aspettare prima di alzarsi, viste le condizioni. Quando vide affianco al letto un cestino si vergognò, avendo già capito cosa avesse fatto durante la scorsa notte, ma poi ci ripensò, quando ci vomitò dentro di nuovo.

"Oh vedo che sei ti sei svegliata." mormorò Andrea, non appena entrò in stanza, per poi chinarsi a prendere il cestino.

"No Andre, non devi. Ci penso io." disse lei, mentre lui scuoteva la testa.

"Non ti preoccupare, resta a letto e riposa un po'." sospirò, per poi andare in bagno a sciacquarlo, con non poca difficoltà. "Stai meglio?" chiese, tornando in stanza da lei.

"Sto malissimo." borbottò, per poi abbracciare con forza il cuscino. "Sapevo che non dovevo sbronzarmi di nuovo, me l'ero promesso." disse, mentre lui ridacchiava.

"Però ti sei divertita ieri sera, quindi tutto sommato non è andata così male." sorrise, sedendosi ai piedi del letto. "Ho chiamato Mirko per avvisarlo, puoi restare qui quanto vuoi. Ovviamente né lui né i tuoi sanno nulla."

"Grazie Andre, sei davvero un'ottima spalla. Ma sono imbarazzata, non mi è mai capitato di fare scene del genere." mormorò, per poi affondare con il viso sul cuscino bianco. "Mi dispiace per quel che hai dovuto fare stanotte."

"Figurati, non hai motivo per imbarazzarti. Piuttosto quando ti viene fame ti porto la colazione, nel frattempo bevi un po' d'acqua, starai meglio." disse, accarezzandole le gambe scoperte.

"Probabilmente sbaglio a chiedertelo e sarà ancora peggio, ma cosa ho fatto ieri? Non mi ricordo praticamente nulla." ammise, con gli occhi ancora chiusi.

"Hai parlato male di me con Paky per tutto il tempo, poi siete andati a scolarvi mezzo bar ed avete ballato come matti, portandovi appresso pure Plaza. Infine ti ho chiesto di parlare ma eri troppo ubriaca, a quel punto volevi fare sesso nel bagno del locale ma ho opposto resistenza, con molta difficoltà, devo ammetterlo. Ti sei addormentata addosso a me sui divanetti. Ecco tutto. Hai dato il meglio di te."

"Mi voglio sotterrare." mormorò, per poi mettersi seduta e scuotere la testa, mentre guardava Andrea negli occhi. "Mi sto vergognando, non riuscirò più a guardare Luca e Vincenzo in faccia."

Gaia aveva iniziato a ricordare tutto ciò che aveva detto e fatto in discoteca la sera precedente, partendo dalle avances fatte ad Andrea nel bagno e finendo con le bevute con Vincenzo e Luca. Voleva veramente cancellare tutto ciò che era successo, era troppo.

"Erano quasi tutti ubriachi o strafatti, nessuno ricorda nulla. Non ti preoccupare, e comunque può capitare." sorrise, mentre lei si alzava. "Puoi lavarti i denti, ho uno spazzolino nuovo in bagno."

"Ora mi sento molto meglio." ammise, una volta ritornata nel letto, dopo esser andata in bagno a darsi una rinfrescata ed essersi lavata i denti. "Mi ricordo che ero incazzata con te, però. Sbaglio?"

"E facevi bene, ho fatto il coglione in macchina e ti ho fatta arrabbiare. Mi dispiace, so che hai paura di queste cose, ma al momento non ci stavo pensando, stavo scherzando ma non mi sono reso conto che c'è un limite a tutto. Soprattutto perché odi quando chiunque va veloce in macchina. Scusami tanto." mormorò, per poi sedersi al suo fianco, appoggiando la schiena sulla testiera del letto.

"Va bene, stai tranquillo. Ma non farlo più, per favore." disse Gaia, avvicinandosi un po' a lui.

"Mai più amore mio, ogni volta che dirai basta sarà basta." sospirò, per poi accennare un sorriso e poggiare la testa sulla spalla della ragazza. "Vuoi che ti preparo la colazione?"

"Ma che ore sono?"

"Mezzogiorno, siamo rientrati alle quattro passate stanotte." ammise, per poi prendere un gran respiro.

"Oh, allora no. Anche se scommetto che tu sia un bravissimo chef. Preferisco mangiare dopo, direttamente per pranzo." mormorò, per poi sedersi sul suo bacino e abbracciarlo.

"Non so cosa ci sia al cinema, ma ti va di andarci, oggi pomeriggio?" propose, accarezzandole i fianchi. "Così, per fare qualcosa di diverso."

"Certo che mi va." sorrise, per poi lasciargli un bacio a stampo. "Sai che amo andare al cinema."

"E ti va di fare altro, invece?" chiese, per poi posare le mani sul suo sedere, mentre lei ridacchiava.

"Ho il ciclo Andre, mi è appena venuto." mormorò accennando un sorriso.

"Oh, meglio così no?" scherzò, per poi mordersi il labbro. "Se è il primo giorno ti meriti tante coccole amore mio, dai. Tra tre giorni non scampi, però." disse abbracciandola con forza.

"Non vedo l'ora." sorrise, posando la testa sul suo petto.

"Comunque, il nove ho una data a Torino. Ti va di venire? Prima che inizi la scuola." propose, per poi accarezzarle la schiena con calma e dolcezza. "Mi farebbe molto piacere averti con me."

"Ad un tuo live?!" esclamò, con gli occhi che brillavano. "Certo! Non vedo l'ora."

"Chissà cosa ho fatto per meritarmi una come te." ammise, dando voce a qualche pensiero che aveva da un po' di settimane.

"Cosa intendi?" chiese lei, accarezzandogli dolcemente il volto.

"È che non sei come le altre, non pensi ai soldi, a fare le foto ogni momento e ad essere conosciuta sui social. Non ti importa dei ristoranti, delle borse costose o di quelle stronzate che amano quasi tutte. Ti piaccio perché sono Andrea e non Shiva, ecco. Ad oggi è difficile fidarsi ciecamente di qualcuno, come io mi fido di te." ammise, per poi mordersi il labbro ed abbassare lo sguardo. "Per questo lo dico, chissà cosa ho fatto per meritarmi una come te."

"Per me non sarai mai Shiva, ma sempre Andrea. Perché sei tu, un ragazzo d'oro con mille sogni, come sei sempre stato. Ne hai passate tante Andre, anche tu devi avere un po' di pace e qualcuno di cui fidarti. È giusto che tu abbia qualcuno che ti supporti sempre, in ogni caso. Ti meriti qualcuno che ti dica quando sbagli o quando fai bene." mormorò Gaia, prendendogli il volto tra le mani.

"Quel qualcuno sei tu, perché ne abbiamo passate tante da quando siamo piccoli, entrambi, sempre insieme. Tu sai bene chi sono, cosa mi fa male e quello che desidero." disse, accennando un sorriso.

"Amore mio." sorrise, per poi accarezzargli il volto con dolcezza. "Ci sarò sempre, qualsiasi cosa accada."

"E tutto questo è per dirti, in poche parole, che ti amo. Te lo dico perché lo penso e perché è il risultato di tutto ciò che ti ho appena detto. Sei così speciale, ed io sono così fortunato ad averti al mio fianco." mormorò, guardandola negli occhi. "E non sentirti obbligata a dirmi che mi ami anche tu, fallo quando sei pronta. Non c'è fretta. Quando vorrai."

"Dai Andre, così mi fai piangere." sorrise lei, con gli occhi lucidi, mentre lui ridacchiava.

"Non era mia intenzione principessa." disse, per poi baciarla con lentezza, mentre le accarezzava le guance. "Dai, ordiniamo qualche porcheria al Mc, così hai un bel post sbornia e non pensi al ciclo."

"Sei il ragazzo perfetto." ridacchiò con un sorriso a trentadue denti.

"Immaginavo solo che ne avessi avuto il bisogno o la voglia." disse per poi prendere il cellulare in mano, mentre Gaia lo abbracciava con forza, pensando a quanto fosse premuroso ed attento ai suoi desideri e alle sue necessità, ma pensava soprattutto che era lei quella fortunata tra i due, avendo al suo fianco un ragazzo così vero e dolce.

Io li amo😭❤ Comunque vi volevo ringraziare per i tantissimi commenti, e volevo dirvi che purtroppo non sarà tutto rose e fiori😈

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