Famiglia e amore

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Punto di vista di Lui.

Le poggiai la mano sulla gamba durante tutto il tragitto, il contatto con lei mi rilassava e calmava. Un sentimento nuovo si faceva strada nel mio essere: la felicità. Lei mi aveva visto per ciò che ero realmente e non mi aveva cacciato via.

Mi leccai le labbra, assaporando ancora il suo profumo e le sue labbra. Emozioni così forti non le avevo mai provate, certo volevo bene alla mia famiglia e l'amavo, ma con lei era diverso, con lei mi sentivo in dovere di proteggerla, di lei mi fidavo, anche se percepivo che mi stava nascondendo qualcosa. Che voleva dire: il mostro sono io? Vedo, percepisco e sento cose che non dovrei vedere? Non volevo forzarla a parlare, ma volevo allegerirla da quel peso che portava sulle spalle.

Immersa nei suoi pensieri guardava fuori dal finestrino, ed io avrei voluto poterle entrare nella mente e sapere che le frullava dentro.

Sospirai e comincia a disegnare dei cerchi leggeri sulla sua gamba, notando subito che al mio tocco sulle sue labbra era spuntato un sorriso e le sue guance si erano colorate.

"Ti andrebbe domani di venire da me, vorrei..presentarti la mia famiglia" chiesi titubante, osservando le reazioni sul suo viso, non mettevo in dubbio che si sarebbe spaventata, che ne sarebbe stata terrorizzata, difatti mi guardò con la paura scritta negli occhi e urlo "Jace! Guarda la strada maledizione!" scostando la mia mano dalla sua gamba e mettendola sul volante. Io mi lascia scappare una risata e risposi "Sophie, non andremo mai fuori strada se ci sono io alla guida, sono un vampiro ricordalo" lei come suo solito alzò gli occhi al cielo e bofonchiò qualcosa aggiungendo subito dopo "Ma c'è qualcosa in cui non sei bravo? Comincio a credere che tu sia più che perfetto, comunque sì, mi farebbe piacere conoscere la tua famiglia, ma loro mi..vorranno?" chiese titubante.

Le avrei presentato una famiglia di vampiri e la sua preoccupazione più grande era quella di non piacere a loro? Risi tra me e me, alzando gli occhi al cielo.

"Soph, mia madre impazzirà per te, è da 300 anni che aspetta di vedermi felice, e il resto della mia famiglia ti apprezzerà fidati, sei una persona meravigliosa" dissi, lei si torturò le dita e aggiunse guardando in basso "E con il mio profumo? Non voglio che stiano male a causa mia"

Di nuovo si preoccupava degli altri e non di se stessa, ma come diavolo ragionava?

"Credo che il tuo profumo faccia così tanto effetto solo su di me Soph, ma nel caso loro sono vampiri da molto tempo, hanno imparato a controllare i propri istinti" dissi rassicurandola.

"Ma dove abiti?" chiese lei, "Domani vedrai" sorrisi e fermai l'auto di fronte a casa sua.

Le aprii la portiera e la aiutai a scendere, mentre criticava come sempre il mio carro armato.

Quella sera si addormentò subito, e appena sentii il suo respiro profondo tolsi il cellulare dalla tasca e composi il numero di mia sorella, sarei potuto correre da loro, ma non volevo lasciarla sola nemmeno un secondo.

"Pronto?" trillò la voce dall'altra parte del telefono "Ei Jane, domani porto Soph a casa, fa che tutto sia perfetto" rise leggera e potei immaginare il sorriso che si andava allargando sulle sue labbra "Sono così felice per te, Eleanor impazzirà per lei" aggiunse "Lo so, lo so" annuii alzando gli occhi al cielo.

Chiusi la telefonata e passai il resto della notte ad osservarla; era ancora presto quando lei si stiracchiò e sgusciò fuori dal letto per poi osservare la camera e finalmente fermare la sua ricerca quando i suoi occhi incontrarono i miei, mentre le sue labbra si piegavano in un sorriso e il mio cuore se ancora avesse potuto battere si sarebbe fermato.

"Vado a farmi una doccia, tu sta lì fermo" ordinò con voce autoritaria e camminando verso il bagno accese l'acqua e ci si gettò sotto. Io rimasi immobile, se c'era una cosa che potevo fare bene era quella: non avevo bisogno di sbattere gli occhi, respirare o altro.

Come l'invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora