Punto di vista di lui.
Sentii i miei muscoli scattare e il mio corpo compiere un balzo, mentre dalla mia bocca saliva un ringhio che si andò a spegnere quando i miei denti incontrano la soffice carne del suo collo.
Sangue.
Finalmente sangue caldo riempiva la mia bocca ed io non ero in grado di fermarmi.
Il suo sangue è pura droga per me, sono un drogato e sto andando in overdose
Sono un drogato e lei è la mia ultima dose.
L'istinto alla fine ha vinto su tutto, anche sulla mia parte "umana".
Sento il suo cuore battere sempre più debolmente eppure non smetto di dissetarmi.
Smettila Jace o la ucciderai!
Non ci riesco.
Il suo sangue mi inebria, mai tentazione più grande per un vampiro fu creata.
"Jace.."
Sentii la sua flebile voce pronunciare il mio nome, non era mai suonato così bene in bocca a nessuno, eppure quando lei lo diceva sembrava più bello. Quella meravigliosa voce, voce che non avrei sentito più: mai più. Voce alla quale stavo togliendo la vita io stesso, con le mie mani.
Il suo cuore oramai è lento e il sangue è sempre meno.
Mi era impossibile staccarmi, quel buon sapore di bosco che scorreva giù per la mia gola era decisamente più forte della mia volontà.
Poi pensai a lei che pronunciava il mio nome, pensai a lei morta, bianca e fredda come la neve, pensai al fatto che non l'avrei più vista ridere né sorridere, che non avrei più visto i suoi occhi grigi, non avrei più sentito il suo profumo, il suo calore.. Istantaneamente mi staccai da lei, non potevo ucciderla, non sarei stato io la causa di ciò.
L'immagine di lei morta, sdraiata su un letto, pallida e immobile, gelata nei suoi 18 anni di vita, la sua bellezza così unica persa per sempre, mi fece provare disgusto per me stesso.
Appena allontanai i miei canini e il mio corpo irrigidito da lei, Sophie crollò tra le mie braccia, debole com'era.
Era così bella. Le accarezzai una guancia e la sua pelle setosa produsse una scossa che si propagò nella mia mano. Ero così perso nella sue bellezza che il suo profumo non aveva effetto su di me.
Improvvisamente mosse impercettibilmente una mano ed io uscì da quello stato di torpore che mi aveva rapito.
Dovevo salvarla! Ora che era riuscito a fermarmi non l'avrei persa!
L'idea di lasciarla lì e saccheggiare il più vicino ospedale di tutto il necessario per fare una trasfusione non era proprio una cosa a me gradita, ma mi trovavo costretto.
Punto di vista di Sophie
Lentamente sentivo le forze venirmi meno, ma non me ne preoccupavo.
Sentivo le sue mani che con forza mi stringevano i fianchi, le sue labbra sul mio collo e il suo respiro affannoso e gelido che mi procurava brividi in tutto il corpo.
Chiusi gli occhi e cominciai a sentire il calore che se ne andava dalle mie mani e dai miei piedi.
Ero più che felice che fosse lui ad uccidermi, se la morte doveva passare dalla sue mani, sarei stata più che disposta ad accettarla.
Raccolsi le mie ultime forze e pronunciai il suo nome "Jace..".
Sentii le strette farsi più forti e le labbra allentare un attimo la pressione, poi non sentii più nulla.
Sognai di correre su un prato pieno di fiori di ogni colore, sentivo il loro profumo così forte che mi inebriava e ubriacava i miei sensi. Correvo, correvo e quella distesa non finiva mai, poi aprii gli occhi.
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Come l'inverno
Vampir"Io sono un vampiro" disse indagando il suo viso per carpirne le reazioni. Lei rise. "Io sono anche peggio" rispose.