10. Biberon

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«Come può essermi passata l'idea di sposarti!» urlò Minhee a Taehyung mentre faceva avanti e indietro per la cucina. Erano passati a litigare 5 minuti dopo essersi dati quel poco d'affetto che ognuno dei due aveva bisogno. Tutto quello che stava facendo la moglie, a giudizio del moro, era inutile; per non parlare del motivo della discussione: aveva solo fatto cadere il biberon di San. Si era rotto ed ora sul pavimento erano presenti i residui dell'oggetto, ed una grande chiazza di latte. Quelle parole le aveva pronunciate con così tanta crudeltà che Taehyung si sentì il cuore in pezzi, nonostante fosse abituato alla freddura creatasi tra loro due. «A volte me lo chiedo anche io, insomma guardami: sono così inutile per te.» parlò, e la cosa più dolorosa era proprio sapere che fosse così anche per la donna. «Non provare a fare l'offeso. Una cosa ti ho detto di fare, una! Eravamo così tranquilli questa sera ma sei riuscito a rovinarla comunque! Dimmi, Taehyung: ti interessa di noi? Ti interessa avere ancora una famiglia? Perché da come ti comporti sembra tutto il contrario!» continuò a gridargli contro, e lui si sentì sempre più sotterrato da quella situazione. «Sei sempre immerso nei tuoi pensieri, ma a cosa pensi? A volte sembra che non ti interessi più la nostra storia!» disse, con un tono di voce più moderato rispetto a quello usato precedentemente. «Me lo stai davvero dicendo tu?» chiese, sorridendo in modo sarcastico. «Credi io non abbia notato i segni che nascondi sotto la sciarpa? Credi che io non senta il profumo che ogni sera ti si attacca addosso dopo essere tornata dalla sartoria? E credi davvero che sia io — sottolineò portandosi l'indice al petto — a non interessarsi a noi due? Minhee, smettila: sono giorni che cerco il momento adatto per parlare e risolvere le cose tra di noi. Sono stanco.» e dopo quelle parole si sentì sempre più libero, anche se la voglia di piangere aumentava ad ogni minuto passato. La donna che aveva di fronte si zittì, lasciando cadere le braccia sui fianchi, mentre guardava con gli occhi spalancati Taehyung. L'aveva scoperta ed ora non poteva più nascondersi. «Solo... da quanto tempo va avanti?» chiese flebilmente, mentre cercava di evitare il più possibile lo sguardo della moglie, non volendosi mostrare vulnerabile ai suoi occhi. Stette ancora zitta con il timore di parlare, perché si sentiva così spoglia, sporca e bugiarda una volta dopo che la verità le fosse stata rinfacciata. «Minhee.» parlò duro Taehyung, e lei si spaventò. «Tre mesi.» sussurrò. Vide l'uomo annuire, lasciandosi cadere sulla sedia, per poi coprirsi il viso con le mani. Le dita bianche e affusolate andarono ad infilarsi tra i capelli neri, lunghi e anche un po' ondulati. «Quindi è da tre mesi che non mi ami più.» disse più a se stesso che all'altra, che continuava a fissarlo con la stessa espressione da quando quel suo segreto era venuto a galla. «Mi dispiace.» bisbigliò, ma Taehyung tirò un pugno al tavolo, facendo risvegliare anche il piccolo San che era dormiente sul divano in salotto, poco distante dalla cucina. «Ti dispiace un cazzo!» disse. «Non l'avresti fatto se ti fosse realmente dispiaciuto! Hai mandato a fanculo quello che avevamo costruito, ti rendi conto? I-io ti ho amato davvero!» continuò a parlare, ormai con voce tremante poiché le lacrime erano sul punto di uscire dai suoi occhi stanchi. Minhee già piangeva, inerme, al suo posto. «Taehyung io non ero più felice come una volta.» parlò debolmente, con il pianto che rendeva la voce instabile. «Avremmo potuto parlarne.» disse. «Potevo farlo anche io: mi sono illuso credendo che tu non lo stessi facendo davvero, mi consolavo dicendo a me stesso che tu non avresti mai potuto farlo. Invece, ci sono cascato. È tutto finito.» finì il discorso, ritornando il Taehyung forte di prima, quello che non faceva trasparire le emozioni. «A-andremo da mia madre almeno per sta notte, domani vengo a prendere tutta la mia roba e quella del piccolo.» disse, lasciando annuire il moro, con lo sguardo fisso su un punto indefinito. «È meglio che stia con te, verrò a trovarlo appena possibile.» chiarì Taehyung riferendosi a suo figlio. La donna acconsentì a sua volta, e lentamente, si diresse verso l'uscita della stanza, lasciando solo Taehyung. Sul suo viso comparve una smorfia di dolore, e subito dopo, le lacrime iniziarono a rigare il suo viso.

Minhee se ne andò mezz'ora dopo e Taehyung aveva il bisogno della compagnia di Jungkook a tirargli su il morale. Infatti, poco tempo dopo la chiamata, a bussare la porta della casa Kim fu il ragazzo dai capelli rossi, che vedendo lo stato dell'amico, chiese subito spiegazioni. Questa volta, il Taehyung debole decise di mostrarsi agli occhi di Jungkook, lasciando che le lacrime scendessero incuranti della presenta dell'altro, che nel mentre, si affrettò ad abbracciarlo. «Ehi, è tutto okay.» sussurrò, mentre gli accarezzava i capelli cercando di calmarlo. «Mi tradiva davvero. È andata via.» disse nell'incavo del collo del ragazzo. «Hyung, andrà tutto bene.» continuava a ripetergli, e Taehyung si lasciò cullare dal gentile tocco del suo amico.

Coffee & Poison. [ Vmin ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora