E
Passarono due giorni, due giorni dove non smisi di pensare un solo secondo a quel maledetto viaggio che avrei dovuto fare tra troppo poco tempo.
Niccolò aveva avuto da fare in quei due giorni, mi disse che stava facendo il possibile per restare con me almeno prima che partissi, ma non volevo che rimandasse i suoi impegni per me.
Avrei solo voluto sdraiarmi sul letto e chiudere gli occhi, senza la paura di dover abbandonare tutto quel che avevo.
Era tutto così strano, quel lavoro lo facevo da quando ero piccola e non mi era mai pesato passare da una parte del mondo all'altra, invece adesso stavo male come non mai.«Emma, non stare così rigida, mettiti più sciolta» mi richiamò il fotografo gesticolando.
Ovviamente Edoardo non mi aveva fatto rinunciare al set fotografico per sponsor quella settimana, quindi, anche se a mala voglia, ero lì per fare questi scatti.
«vanno bene così, lì c'è la tua troup se vuoi andare»
Finalmente avevo finito, stare in posa per ore e ore quando hai la testa altrove non è il massimo.
Dovresti concentrarti sull'obiettivo, nell'essere nella posa giusta, invece io sembravo stare su un altro pianeta in questo momento.«Emma, hai visite» mi disse Edo con tono pacato mentre si avvicinava a me, visite?
Mi indicò con la testa di girarmi e facendolo mi ritrovo proprio Niccolò davanti.
Non lo vedevo da un po' nonostante fossimo rimasti sempre in contatto, averlo qui davanti adesso mi aveva davvero migliorato la giornata.
Gli saltai letteralmente addosso e lo abbracciai, lui fa lo stesso.«ciao bellissima, tutto bene?» mi chiese appena ci staccammo.
«si beh, insomma, ma ora va meglio.. Come mai sei qui?» chiesi in risposta senza mai smettere di sorridere come un ebete, dovrei seriamente darmi un contegno.
«sono venuto a prenderti, il tuo manager mi ha detto che hai appena finito, abbiamo il pomeriggio libero no?» disse prendendo le chiavi della macchina.
Io annuii e mi morsi il labbro inferiore, sembravo una bambina felice a natale dopo aver aperto il suo regalo.
-
«sei un uomo da sposare, Moriconi, lo sai vero?» gli dissi appena mettemmo piede nel posto in cui mi avevo portata.
Tra ogni luogo possibile e immaginabile, non sarei mai andata a pensare che mi avrebbe portata in una spa.
«si lo so, comunque anch'io ho bisogno di staccare un po' la spina, in questi giorni non riesco neanche a dormire tanto» rispose scompigliandosi i capelli.
Io gli presi semplicemente la mano e strinsi la presa, non erq l'unico a sentirsi una pressa addosso da questo mondo che ti schiaccia.
«buongiorno, il cognome con cui avete fissato la prenotazione?» ci chiese una ragazza dietro al bancone d'entrata.
«Moriconi»
«oh certo, a destra potete trovare gli spogliatoi per cambiarvi, continuando dritto i vari passaggi della spa, se vi serve qualcosa chiedete pure»
Niccolò confermò anche per me ed entrammo entrambi nei camerini, fortunatamente non c'è una temperatura bassa come fuori, si stava bene.
Misi il costume cercando di fare più presto possibile, tra tutti i costumi a due pezzi che avevo, dovevo proprio prendere quello intero.
Dopo essermi coperta con l'accappatoio, cercwi di legare i capelli in un modo decente almeno, ma essendo più che indomabili riuscii con scarsi risultati.«andiamo?» mi chiese Niccolò prendendo il telefono dallo spogliatoio.
Io annuii e insieme ci avvicinammo alla vasca idromassaggio, forse era l'unica parte della spa che preferisco.
Tenevo incoscientemente lo sguardo basso mentre tolsi l'accappatoio, il senso d'insicurezza che avevo in momenti del genere inizia a darmi sui nervi, succedeva solo quando stavo con lui.
Appena entrammo entrambi in acqua, poggiai la testa sulla sua spalla per scappare dai suoi occhi, ammisi che in determinati momenti mi mancava quella parte di me sicura e sfacciata.«la smetti di scappare dal mio sguardo?» mi chiese mettendosi di fronte a me.
Annodò le braccia attorno alla mia vita e ci ritrovammo uno di fronte all'altro, adesso non posso non guardarlo..
«mi mancherai da morire, Emma.
Lo so, avremmo dovuto non parlarne, ma non faccio altro che pensare a te lontana un oceano intero per cinque mesi..» disse chiudendo per qualche secondo gli occhi.«lo sai che non sono brava con le parole dolci, ma anche per me è lo stesso..» dissi in risposta portando le braccia attorno al suo collo, come vorrei riuscire a dire ciò che penso senza avere un freno.
Faceva su e giù con lo sguardo, alternandolo tra le mie labbra e i miei occhi.
Non credevo di aver mai desiderato così tanto di baciare qualcuno, o forse è proprio questo il punto.
Lui non era un "qualcuno", lui era Niccolò, non sarei riuscita a metterlo a paragone con nessun altro ormai.«baciami prima che lo faccia io..» gli chiesi avvicinandomi al suo volto, ecco la sfacciataggine e l'orgoglio che non trovavo, erano rinchiusi in quella frase.
Quando sentii il contatto delle sue labbra bagnate con le mie, mi strinsi di più al suo corpo approfondendo quel bacio.
Per una volta sola non volevo pensare alle conseguenze, al fatto che dopo quel bacio sarebbe tornato tutto come prima, com'è sempre stato, tutto un enorme casino.
Mi mancherà sentire le sue braccia stringermi forte, vedere quel suo sorriso che farebbe passare il mal umore a tutti, guardarlo ripetere il copione allo specchio e incazzarsi per gli errori.
Mi mancherà più del previsto, più di quanto mi sarebbe dovuto mancare, perché io non mi affeziono a nessuno.
O almeno, fino a qualche mese fa era così.
È piombato nella mia vita per essere l'eccezione alla regola che non ho mai infranto, forse avrei dovuto capirlo da subito che quel ragazzo dai capelli sempre in disordine mi avrebbe scompigliato il cuore e i pensieri.
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Love me on set
FanfictionNiccolò, negli anni migliori del suo successo e la sua carriera ormai scolpita, forse inizierà ad appassionarsi a qualcosa che non sarà interamente basato sulla musica, un musical. Dopo poco tempo dalla sua ultima rottura, inizierà a pensare che non...