N
«perché hai bevuto così tanto?» mi chiese poggiandosi alla ringhiera.
Mi presi qualche secondo per guardarla bene, anche perché stava fissando altrove attualmente.
Un vestito scuro che arrivava al ginocchio e fasciava le sue curve alla perfezione, uno spacco a v sulla schiena e sul seno, un giacchetto di pelle e un paio di tacchi abbastanza alti.
Era di profilo potevo guardare il suo naso piccolo e lineare, le labbra carnose schiuse e i suoi capelli mossi da un leggero vento che soffiava già da quando calò il sole.«mi rispondi?» mi chiese ancora voltandosi verso di me.
«io.. non lo so, forse non volevo pensare» dissi abbassando il tono di voce, per poi estrarre il pacchetto di sigarette dalla tasca.
«posa questa roba e pensa a me.
A cosa non volevi pensare?» disse levandomi le sigarette dalle mani.Continuai a fissare il pavimento senza degnarla di una risposta, non avrei mai potuto dirle che non volevo pensare a lei.
Che non volevo pensare a quanto mi facesse male baciarla sotto quelle telecamere del cazzo e trattarla come una semplicissima amica al di fuori.
Giuro che è l'ultimo musical che faccio, se poi devo ridurmi così..
Lei sospirò e ritornò dentro, avvicinandosi alla tavola dove sta la sua borsa.«dove vai?» le chiesi afferrandole piano un braccio.
«è un po' tardi, dovrei andare..» disse cercando tra la rubrica del suo cellulare.
Io negai con la testa e la tirai tra le mie braccia, poggiando poi il mento sulla sua testa.
Non volevo andasse via, chissà che cazzate farei a quest ora da solo.«che c'è nic?» chiese alzando il capo con un sorrisetto in volto.
«resti con me» dissi io in risposta.
«mh, a che pro?»
«vediamo un po'.. Milioni di ragazze pagherebbero per stare con me e tu rifiuti?» dissi inarcando un sopracciglio.
«io non sono le milioni di ragazze che ti ronzano intorno come zanzare»
Scandì bene le parole staccandosi dalle mie braccia, ma è incazzata?
«non così in fretta signorina, non era una domanda quella, era un affermazione» le dissi prendendola in braccio da dietro.
«Niccolò, fammi scendere!» urlò per lo spavento.
«ma cosa urli alle tre di notte?» dissi portandogli una mano sulla bocca.
«lasciami per terra, ma che mi hai preso per una bambola!?»
«barbie è meno bella di te»
Mi diressi in camera e la lasciai scendere mentre borbottò un "finalmente".
«non posso dormire qui, devo struccarmi e non ho nulla da mettermi» mi disse tenendo lo sguardo basso.
«punto uno, non ci credo che non hai un po' di struccante, o come cazzo se chiama, e poi ti metti qualcosa di mio» risposi aprendo l'armadio.
La sentii sbuffare e dirigersi verso la borsa, come previsto.
Presi la felpa più lunga che avevo e la lasciai in bagno, sarebbe dovuta arrivargli anche più giù del ginocchio per la sua altezza, o bassezza.
Mi stesi sul letto e portai un braccio sotto le testa, che attualmente stava per scoppiare, non immaginai la mattina successiva.
Allungai il braccio per pendere il telefono e iniziai a guardare qualche foto su Instagram, dalle storie di Adriano vidi che neanche loro erano al massimo della sobrietà.
Però infondo non mi persi nulla, non ero un tipo da discoteche e quella sera era stato a dir poco un miracolo.«non hai una spazzola, vero?» sentii urlare dal bagno.
«secondo te con i capelli che ho, tengo anche una spazzola?» dissi in risposta provocando una risata sonora da emma.
Che bello sentire la sua risata.. È così bella quando ride, dovrebbe farlo più spesso.
Qualche minuto dopo la vidi entrare piano nella stanza e abbassarsi la maglia.
Le feci segno di mettersi di fianco a me e non se lo fece ripetere due volte, la cosa che amavo di più di lei era proprio la sua sicurezza nel fare le cose, sembrava non avesse paura di nulla e di nessuno.«la tua camicia ti stava antipatica?» mi chiese portando una mano sul mio petto scoperto, poi guardando l'indumento finito sulla sedia.
Io alzai gli occhi al cielo e poi riposai lo sguardo su di lei, il suo viso era vicino al mio e non c'è spettacolo migliore.
Potevo guardare alla perfezione i suoi occhi verde smeraldo senza un solo velo di trucco, il suo visino perfetto e qualche ciocca di capelli che ricadeva su quest'ultimo.«sei molto più bella senza trucco» le dissi accarezzandole una guancia.
Lei sorrise e mi lasciò un leggero bacio sulla guancia in risposta, era anche arrossita leggermente, il che mi rese più felice.
Vederla arrossire era più raro di me senza insufficienze a scuola, ed essere l'artefice di quella sua reazione non era male.
Si rifugiò tra le mie braccia come per scappare da quel contatto visivo, ma rimanendo pure sempre con me.
Io, nonostante sarei voluto rimanere così, non persi occasione per stringerla forte e sentire man mano il suo respiro farsi più calmo.Ho bisogno di amarti..
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Love me on set
FanfictionNiccolò, negli anni migliori del suo successo e la sua carriera ormai scolpita, forse inizierà ad appassionarsi a qualcosa che non sarà interamente basato sulla musica, un musical. Dopo poco tempo dalla sua ultima rottura, inizierà a pensare che non...