Come se fossi l'ottava meraviglia del mondo

1.2K 47 18
                                    

E

Avevamo perso la condizione del tempo, la festa durò ore indeterminate e ormai avevamo superato le tre del mattino.
Io avevo l'aereo alle undici di mattina, avrei quindi avuto poche ore per riposare come si deve.
Nonostante questo, non ero per niente stanca, anzi, avrei voluto non perdermi nemmeno un attimo.
Socchiusi gli occhi nel sentire il leggero vento che batteva sul mio viso, tenevo poggiata la testa sul gomito, a sua volta sul finestrino.
Niccolò invece aspirò il fumo della sigaretta con calma, anche lui non sembrava andare di fretta, stava guidando dall'altra parte della macchina.
Mi voltai leggermente per ammirare il suo profilo, sembrò non notare questo particolare e quindi continuai, era uno dei ragazzo più belli che avessi mai visto sulla terra, e ne ho visti per aver girato molto il mondo.
Aveva la camicia sbottonata per metà ormai, lasciando intravedere numerosi tatuaggi situati sul petto.
Le maniche arrotolate sull'avanbraccio e i lineamenti del volto rilassati.
Una mano reggeva una sigaretta ed era fuori la macchina per la cenere, mentre un altra era sul volante per guidare verso casa sua.
Nel più totale silenzio arrivammo a casa, non fu un silenzio imbarazzante, semplicemente quell'istante non andava rovinato con delle stupide parole.

«se non fosse per il fatto che non abbiamo ancora dormito, oggi è il giorno della tua partenza..» mi disse Niccolò poggiandosi al piano cucina.

Io sospirai e poggiai la testa sul suo petto scoperto, avevo un disperato bisogno di sentirlo vicino.
Lui fece scivolare le mani dalla mia schiena, alla vita e poi ai fianchi, senza andare oltre.
Strinse la presa dandomi un senso di sirurezza, forse non avevo mai provato sensazioni del genere con nessun ragazzo.
Alzai di poco il capo in cerca del suo sguardo, morivo dalla voglia di baciarlo fino a farmi cadere le labbra, fino a consumarle o a perdere il respiro.
Ogni volta finiva così, un bacio e poi ritornavamo come prima, eppure a me non sarebbe mai bastato.

«non ci riesco a stare lontano da te..» sussurrò poggiando la fronte contro la mia, per poi sospirare rumorosamente.

«non farlo allora»

«e se..»

«non pensarci più, fai quello che vuoi per una volta» lo bloccai poggiando le mani sulla parte superiore del suo collo.

Non se lo fece ripetere due volte, mi baciò con trasporto senza attendere un solo minuto.
Quando le nostre lingue entrarono in contatto, mi sentii rinata, non assaporavo quelle labbra da pochi giorni e già mi mancavano.
Indietreggiai lentamente e lui fece lo stesso nella mia direzione, mi teneva stretta a sé come se fossi l'ottava meraviglia del mondo, ma non capiva che l'unica meraviglia qui era lui.
Il tempo sembrava scorrere fin troppo lentamente, e quando la mia schiena aderì al morbido materasso di camera sua, cacciai un sospiro di piacere per le sue labbra che scendevano man mano sul mio collo.
Non era la prima volta per me, eppure sentivo delle emozioni nuove.
Capii subito di cosa si trattava, si trattava di semplice amore.
Ogni volta che un ragazzo sfiorava la mia pelle, non lo faceva con amore e tanto meno io, invece Niccolò ad ogni singolo bacio mi regalava un pezzetto in più del suo cuore.
Spostai il bacino per mettermi a cavalcioni sulle sue gambe, e quindi tastare il suo petto per trovare i bottoni della camicia.
Le sue labbra non si erano mai staccate dalle mie, forse per questo facevo così fatica anche a levare una semplice camicia.
Quando feci volare l'indumento in chissà quale parte della camera, poggiai le mani sulle sue spalle, per poi scendere sulle braccia.
Sentivo il suo corpo rabbrividire di poco per quel contatto dolce che si era creato, mentre il mio era invaso da una vera e propria scossa di brividi.

«sei certa di ciò che stai facendo?» mi bloccò Niccolò staccandosi di poco dal mio viso.

Io annuii semplicemente, per poi fiondarmi ancora sulle sue labbra.
In poco tempo anche il mio vestito scuro finì sul pavimento, e mi ritrovai ancora sotto quel corpo confortevole che mi aveva accolto troppe volte tra le sue braccia.
Iniziò a lasciare baci in prossimità dei seni per quanto permettesse il reggiseno, mentre io cercavo di dare un contegno alle emozioni a palla che stavo provando.
Ogni volta che le sue mani scorrevano con decisione sul mio corpo, sentivo una sensazione di sicurezza che mi piaceva, mi piaceva sentirmi sicura grazie a lui.
Non so neanche quanto tempo passò, ma quando finalmente ci privammo di ogni tipo di indumento ed i nostri corpi diventarono una sola persona, mi strinsi di più al suo petto.
Non credevo che un solo essere umano potesse sentirsi così bene nel fare l'amore con la persona che amava, nel baciare così tante volte quelle labbra da perderne il conto.
Feci leva col bacino per restare io sopra di lui e quando le sue mani si posarono sui miei fianchi con delicatezza, aprii per un secondo gli occhi, volevo vedere il suo bellissimo viso in quel momento.
Aveva le labbra schiuse e il capo gettato all'indietro, avrei confermato mille volte la mia idea, il ragazzo più bello del mondo era qui con me in questo momento, e stava rendendo me la ragazza più felice dell'intero pianeta.
Quando mi stesi sfinita al suo fianco, portai una mano sul suo viso dalla pelle bollente, che sembrava ardere ancora di più sotto il mio tocco.
Lo guardai per una frazione di secondi negli occhi, ed è lì che mi resi conto di tutto.
Lo amavo, lo amavo da impazzire.
Amavo quel ragazzo che riusciva a farmi sentire viva in qualsiasi situazione, che mi faceva ridere nonostante non avessi voglia, e che soprattutto mi aveva insegnato ad amare.
Baciai le sue labbra per la millesima volta in quella notte, prendendo posto poi sul suo petto.
Non avrei potuto trascorrere meglio l'ultima notte in sua compagnia, ora che avevo capito i sentimenti che provo per lui.

Love me on setDove le storie prendono vita. Scoprilo ora