Epilogo 2 (finale)
«si così a papà, bravo.. No! Niall!»
Niccolò sbuffò spazientito e poggiò nuovamente il cucchiaio nel piattino di pasta, azione ripetuta almeno per dieci volte negli ultimi dieci minuti.
Portò lo sguardo su suo figlio, il quale lo guardava con una faccia d'angioletto, cosciente di aver combinato l'ennesimo guaio.«te pare che in questa casa non si può mangiare senza che voli mini pastina ovunque?» disse retorico il moro provando a fare uno sguardo arrabbiato, ma non durò molto davanti a quel visino dolce che aveva la fortuna di guardare ogni giorno.
Il piccolo Niall scoppiò a ridere, al che suo padre sbuffò divertito e poggiò il piatto nel lavandino.
«te ridi eh? Tanto tu mamma poi me fa a me la cazziata, me spieghi perché co lei fai tutto l'angioletto e con me ti spuntano le corna da sotto i capelli?»
Il bimbo allungò le braccia nella direzione di Niccolò, ormai si era stancato di stare seduto nel seggiolone, anche perché non aveva più fame.
«pa..papà!»
Niccolò rise per quella piccola parolina pronunciata con un po' di fatica, Niall aveva appena più di un anno, da poco stava iniziando a pronunciare le parole.
Il piccolo iniziò a ripetere nuovamente la stessa parola più volte, e più suo padre lo ascoltava, più si convinceva di aver un piccolo diavoletto per figlio.
Nonostante tutto però, non sarebbe tornato indietro nemmeno per tutto l'oro del mondo.
La prima volta che lo prese tra le braccia tremava, stava provando una sensazione mai vissuta prima.
Né lui né Emma potettero vederlo per le prime ore, c'erano state alcune complicazioni col parto e avevano rischiato di non farcela, ma fortunatamente le cose erano andate per il meglio.
Niall era nato al cento per cento sano; aveva fatto passare un parto infernale alla sua mamma, ma ne era totalmente valsa la pena.
Da quel giorno tutta l'attenzione di fan, parenti e amici fu concentrata su quella piccola creatura venuta al mondo, che man mano stava crescendo e riempiendo le giornate dei suoi genitori.
Quella volta fu Niccolò ad occuparsi del bambino, in genere di pomeriggio sia lui che Emma stavano a casa, ma quel giorno non era semplice come gli altri.
Il bambino provò a scendere dalle braccia di suo papà per salire sul divano e giocare con i suoi giochini, così Niccolò lo accontentò e si sedette di fianco a lui per tenerlo sotto d'occhio.
Il moro cacciò un sospiro e si scompigliò i capelli con le mani, aveva un ansia addosso che non riusciva a scrollarsi, era strano che non fosse già con la macchinetta della pressione tra le mani.«tu lo sai che giorno è domani? Cioè, nel caso lo sapessi non sapresti dirlo perché c'hai un anno.. lo sai che mamma e papà si sposano?» disse lui passando una mano tra i capelli scuri di suo figlio, tanto simili ai suoi.
«nanetto, dovresti degnarmi di un'insulsa risposta!» continuò facendogli il solletico per pochi secondi, al che niall sorrise per il piccolo fastidio mostrando i due dentini appena che spuntavano sulle gengive inferiori.
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Love me on set
FanfictionNiccolò, negli anni migliori del suo successo e la sua carriera ormai scolpita, forse inizierà ad appassionarsi a qualcosa che non sarà interamente basato sulla musica, un musical. Dopo poco tempo dalla sua ultima rottura, inizierà a pensare che non...