"Forza Astrid!" mangiava lentamente una fetta di torta. "Muoviti siamo in ritardo!" "Ma che cazzo vuoi? Non mi posso mangiare in pace UNA fetta di torta senza che uno psicopatico mi urli nell' orecchio?" Chris sbuffò sonoramente. "é la sesta fetta di torta che ti mangi, e poi oggi sono molto euforico, la malattia mi ha fatto bene." sorrise. "Se è la sesta fetta sono dettagli, e poi da quando qualcuno si sente euforico dopo essersi appena ripreso dalla malattia?" sollevò un sopracciglio. Finita la torta. Chris la prese per un braccio e la trascinò per strada. Non vedeva l'ora di vedere Alec che chiedeva spiegazioni ad Astrid. Se la immaginava già la scena: Astrid costretta a dire tutto. Si, sarebbe andata così.
Alec continuava a ridere con Jace. Passò una ragazzina davanti a loro, la stessa a cui Alec aveva fatto lo sgambetto il primo giorno di scuola. Ghignando sporse il piede, mentre la ragazzina leggeva un libro. Nauralmente lei non vide il piede e ci cadde per terra sotto le risate delle persone nel cortile. "Ma certo che sei stronzo." Astrid, dietro di lui con le bracca incrociate al petto, lo guardava solo male. Chris, accorgendosi che la ragazzina era ancora perterra e nessuno se ne preocupava, le andò incontro, aiutandola ad alzarsi. "Astrid, ti devo parlare." Chris sorrideva come un ebete, imbambolato a guardarli. "Ehm... grazie?" Chris si risvegliò dal suo stato di trance. "Piacere Brook" tese la mano lei. "Chris". Brook aveva i capelli neri come la pece, con le punte verdi, gli occhi neri e le labbra piene. Bellissima.
"Volevo chiederti una cosa... ma tu devi rispondermi sinceramente." Alec si gratto la nuca imbarazzato. Astrid sorrise a quella vista. "Certo dimmi pure." ecco era il momento. Alec prese un respiro. "Seiautolesionista?" nonostante l'avesse detto velocemente, Astrid lo sentì e capì alla perfezione. "Cosa?NO!" esclamò stizzita. Si alzò del tutto le maniche della felpa guess, mostrando le braccia senza nessuna storia incisa. Alec annuì. "Scusa.. è che Chris mi ha detto che ci mentivi, e ho subito pensato a questa stupidata" rise forzatamente. Astrid spalancò gli occhi. "CHE CAZZO HA DETTO QUELLO STRONZO?" Astrid sbraitò avendo l' attenzione. Si girò verso il gruppo, a cui si erano aggiunto Freddy che stava a una certa distanza da Jace, e April, attaccata come una cozza a Chris che stava ancora sorreggendo Brook. Nessuno rideva o scherzava. Astrid così arrabbiata non l' aveva mai vista nessuno. Aveva il viso rosso fuoco, gli occhi dilatati e i capellio spaventosamente mossi in aria dal vento. Stava ferma, coi pugni chiusi, a guardare Chris. "Non era così che doveva finire." sussurrò il cugino. La ragazza si avvicinò velocemente, troppo velocemente, Chris fù subito preso per un orecchio. "A CHI CAZZO L'HAI DETTO?" gli urlò nelle orecchie. Non le fregava niente degli altri. Doveva soffrire Chris, oh si se doveva soffrire. "soffri plebeo, inginocciati e dimmi tutto." delle risatine. Le persone dietro di lei stavano ridacchiando vedebùndo Chris ubbidire. L' inginocchiato stava per aprire bocca, quando Astrid gliela tappò. "Oh no, non ti lascerò parlare. Ora annuisci o scuoti la testa, hai capito?" disse piegandosi difronte al cugino, che annuì frettolosamente, avendo paura della cugina. "Ohooooo" Freddy e April. Astrid girò lentamente la testa. "Zitti." li fulminò con lo sguardo. "Hai detto Ad Alec che ho un segreto?" sussurrò tra i denti. Lui annuì. "Hai detto altro?" scosse la testa. "Hai detto qualcosa a qualcunaltro?" lui di nuovo scosse la testa. "Non ci provare mai più, o ti rispedisco da dove sei venuto."
L'arte di spaventare era molto particolare, non dovevi ridere e ti dovevi accertare disapere dove colpire. Ecco, Chris non voleva tornare nella sua patria, non gli piaceva il clima che c'era tra le persone in confronto a dove si trovava ora.
Astrid si alzò, non del tutto convinta, così mollò un ceffone sulla guancia del cugino. Brook andò verso Chris, ma fù superata da April che lo raggiunse per prima. "oh, amore mio hai la guancia tutta rossa poverino." un modo per far cadere un uomo ai suoi piedi? fingersi interessata alle sventure del ragazzo. April si impose di non ridere per quello che aveva appena detto. Amore mio? poverino? Oh andiamo, se aveva ricevuto uno schiaffo evidentemente se lo meritava. Chris la guardava negli occhi. Sembrava devvero dispiaciuta, ma lei era una puttana, era ovvio che non era dispiaciuta, ma c'era qualcosa che lo spingeva a credereil contrario. A fermare il contatto visivo tra i due fù Brook, che dolcemente chiese subito se si era fatto male. Lei era dolce, il tono di voce con cui lo chiedeva era dolce, e non aveva niente a che vedere con il tono usato da April: smielato, fin troppo smielato, e moolto acuto. April si alzò in piedi. Chris alzò lo sguardo per chiederle spiegazioni. Era... gelosa? "Ehy voi! é suonata la campanella" no, non era affatto gelosa. Tutti entrarono dentro l' edificio 'finalmente', ma Freddy chiamò in disparte Astrid, cercando di non dare troppo nell' occhio.
Ma forse non aveva fatto i conti con Alec che li seguiva con lo sguardo.
#AngoloAutrice
Eccolo qui il nuovo capitolo!! Che vorrà dire il nostro Freddy ad Astrid? E April? è o non è gelosa? E l' ultima arrivata poi... troppo dolce? falsa? Vera? E Chris riuscirà a non commettere altre stupidate' é tutto da vedere! Nel prossimo... mitico... stralunato... capitolooo... di Diamond!!
No scherzo, non sarà così tanto Wow il mio capitolo, non sono mica una scrittrice tipo Suzanne Collins, J.K. Rowling o la Clare, ma spero che il prossimo vi piaccia.
Stavolta non vi chiedo nulla, i commenti e i mi piace devono essere spontanei quindi...Alla prossima!

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Diamond
RomansaNon aveva il cuore ne di pietra, ne di ghiaccio. Entrambi si potevano rompere facilmente. Lei era diversa da tutti. Aveva il cuore di Diamante: indistruttibile. Di diamante erano anche le sue barriere, per non permettere a nessuno di sapere cosa si...