April odiava Brook. Non sapeva perchè, ma la odiava. Qualcosa nella sua facciana innocente faceva in modo di avere uno sguardo da antipatica, secondo April. quel giorno, il 5 marzo, April era sdraiata con la testa sulle gambe di Alec, e scorreva il profilo di Brook. Le foto erano tutte uguali. Lei con Chris.
"Cosa ci fa con Chris? E cosa ci trova lui in lei?" April lanciò il cellulare. Incrociò le braccia al petto. Alec la guardò. "La gelosia..." April lo fulminò con lo sguardo. "Gelosa? Gelosa di chi? Di lei? Ah scusami allora se non sono gelosa. Lei è una ragazzina inutile, proprio come il suo fidanzato. Ma non capisco come faccia a stare con lei!" esclamò alla fine esasperata. April aveva rinunciato a Chris notando il suo comportamento freddo con lei, ma non per questo voleva che una ragazzina come quella 'Brook' glielo rubasse. Cosa ci trovava in lei? April sbuffò. "Il tuo problema, ripeto, è la gelosia. perchè non ammetti che ti piace?" Alec alzò le mani al cielo. "Forse perchè non è vero?" fece lei antipatica. "Arrangiati allora, io ho problemi più grossi." rispose acido Alec. April si mise seduta. "Un problema chiamato Astrid?" sollevò un sopracciglio. "Forse." borbottò Alec. "Bhe allora quanto ci metti a dirgli che devi partire? Dille che vai a far sapere ad altra gente che tu esisti." scherzò April. Alec annuì pensieroso. Come avrebbe detto ad Astrid che doveva partire. Dopo che sua sorella l' aveva chiamato dopo il cinema, lui aveva riaccompagnato Astrid a casa sua e lei, sorridendo, gli aveva chiesto se oleva rimanere a dormire. lui aveva accettato ma la notte si era svegliato verso le due del mattino, aveva guardato Astrid stretta tra le sue braccia, e aveva notato una ciocca bionda, ma poi si era subito riaddormentato. Il giorno dopo si era svegliato con le urla di Astrid che lo incitava a svegliarsi, maledicendolo per avere in sonno così pesante. E lui le aveva detto che la prossima volta poteva gettargli un bicchiere di acqua fredda per svegliarlo, lei aveva riso e poi sottovoce aveva aggiunto "ci sarà una prossima volta?" convinta che lui non l' avesse sentita. Dopo quel giorno non erano più usciti insieme, anzi, Astrid sembrava più fredda nei confronti di tutti. Come se qualcosa la turbasse. Ma quando Alec si avvicinava a lei, Astrid si muoveva quasi di niente, indierto. Non c' erano stati altri baci. L' altra Astrid, la bionda, era come se lui non l' avesse mai conosciuta, non ci pensava spesso. Pensava di più al comportamente dell' Astrid bruna. "Io esco." Alec prese il giubotto in pelle ed uscì, lasciando April lì, sul divano. Uscì pensando ai sette giorni che gli rimanevano ancora per dire ad Astrid che partiva, pensava a come sarebbe stato l' incontro col padre, e quando sarebbe tornato.
Era una giornata calda, molto calda. Astrid aveva appena ricevuto un messaggio dal cugino che le chiedeva se voleva uscire. Lei aveva risposto di si, e si era fiondata davanti allo specchio per pettinarsi i suoi capelli biondi, ora liberi dalla parrucca. Mancavano dieci minuti all' arrivo del cugino, e Astrid, avendo finito di prepararsi, si sedette sul divano e incominciò a pensare. Il suo nuovo lavoro le piaceva un sacco. lavorare in n bas poteva sembrare noioso ma in realtà era abbastanza divertente. C' era Fredric che ogni volta le raccontava un sacco di barzellette. Il clima all' interono del bar era molto pacevole insomma. L' unica cosa che Astrid non sapea se reputare bella o brutta era che aveva turni completamente diversi da lui. Alec. Orma si comportava in modo freddo nei suoi confronti, e sapeva che l' aveva notato lui. Ma lei aveva paura che lui scoprisse chi era in realtà. E dopo che l' avrebbe scoperto? L' avrebbe abbandonata? Sarebbe dovuta tornare da sua madre, che pensava solo alla perfezione? Avrebbe aspettato la fine dell' anno prima di andarsene via, con la sicurezza di essere lasciata sola da tutti? Aveva paura.
Chris suonò. "Muoviti bradipo!" le urlò dal finestrino. Lei si girò e gli fece una linguaccia. Si sedette affianco al cugino, che mise in moto e partì. "Allora, cosa vogliamo fare oggi?" chiese lei. "Gelato, pizza, cioccolata, piazza, gelato." rispose Chris. Astrid fece una smorfia. "Magari ci aggiungiamo il Mc Donald's al tuo programma." Chris sembrò pensarci davvero. "Ma io questo proggramma lo sai che non lo seguirò. La cioccolata!" le ricordò lei. Chris parve imbronciarsi. Sul petto scintillava la sua collana di Harry Potter che metteva con orgoglio da quando l' aveva, per far vedere a tutti che era un potterhead. Arrivarono al bar. Si sedettero e Chris divenne subito serio. "Dobbiamo parlare di tu-sai.cosa." Siccome Astrid non rispondeva, lui continuò. "Lo devi dire a qualcuno. Devi." Astrid alzò la testa di colpo. "Lo sai tu." suggerì. "Ma tu non mi permetteresti di dire una parola a nessuno. Se non vuoi dirlo tu a tutti, dillo a qualcuno, come ti ho già detto parecchie volte." Chris sbattè i pugni sul tavolo arrabbiato. Perchè non lo diceva' perchè continuava a rovinarsi l' adolescenza sotto una maschera? Sotto una bugia? "Chris." Astrid richiamò l' attenzione del cugino. "Tu lo sai perchè io non voglio farmi vedere come sono realmente. lo sai cos' è successo. Secondo te io me ne starei con quello schifo di travestimento, dopo due interi anni che sono stata popolare in una scuola? credi che se non fosse per quel motivo io mi nasconderei così?" ormai le lacrime scendevano veloci sulle guance di Astrid. "Sai, qualche giorno fa ho fatto un incubo." parlò guardandosi le mani. "Ero ad una festa, di Tracy, te la ricordi vero? la mia migliore amica, la ragazza con i capelli rosa." dopo un breve cenno di assenso di Chris, astrid contiunò. "vedevo Jackson avvicinarsi a me, e dirmi che dovava presentarmi una persona, al piano di sopra. Non c' era nessuno al piano di sopra, mi sono girata verso jackson e lui era lì, con una corda in mano e un coltellino, a minacciarmi di fare silenzio, che sarebbe stato molto veloce." un singhiozzo. "15 ANNI! CAZZO CHRIS 15 ANNI!" Astrid si alzò di colpo. Stava urlando. Non le importava. Doveva sfogarsi. Non era stato un semplice incubo. Era stata la vita reale. Ma che pretendeva lei, una ragazza come altre, pretendere che la vita non fosse un incubo? Era così, sempre, per tutti. nessuno poteva mai evitare di soffrire. Nessuno.
Astrid stava ancora piangendo sul petto di Chris, che la stringeva forte a se. "La sera... la sera prendevo la macchina, appena arrivata qui, e andavo sulla strada. Volevo scacciare la paura. Certe persone dicono che andando incontro alla paura che si sconfigge. Così provavo. E ci ho provato davvero a sconfiggerla, ma era sempre uguale. Sempre. Poi, qualche mese fa, è venuto un ragazzo, si è affaciato e ho scoperto che era Alec. Da allora mi sono alternata tra la bionda e la mora per stare con lui. Sino a quando non ho avuto il pasto al bar." aspettò qualche secondo pronta a sentirsi insultare nel peggiore dei modi dal cugino. Ma lui la strinse a se più forte. "Quel che è stato è stato. Tranquilla." lei si rilassò, ma per poco. Chris la scosse velocemente. astrid alzò lo sguadro su di lui, ma vide che stava guardando in avanti. Lei seguì lo sguardo di lui. Si sentì sprofondare. Difornote a loro c' era alec che li guardava con uno sguardo duro.
#AngoloAutrice
Finalmente si sa qualcosa su Astrid!! Per questo capitolo vorrei sapere cosa ne pensate di Astrid, o cosa pensate che accadrà... Per favore risponde grazie.
A proposito come avrete capito mancano sette giorni. A cosa? Alla partenza di Alec!

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Diamond
RomanceNon aveva il cuore ne di pietra, ne di ghiaccio. Entrambi si potevano rompere facilmente. Lei era diversa da tutti. Aveva il cuore di Diamante: indistruttibile. Di diamante erano anche le sue barriere, per non permettere a nessuno di sapere cosa si...