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Zitta. La guardava con occhi infuocati, ma stava zitta. Astrid incrociò le braccia soto il seno e alzò un sopracciglio aspettando che lara parlasse. "Quindi sei una troia... troia." parlò finalmente. "No. Non sono una troia troia, sono una prostituta, o puttana, ma troia no. E visto che siamo in tema avviso subito che devo essere ancora pagata per il primo round." Astrid parlò, poi si rivolse ad Alec che aveva bocca e occhi spalancati. "ci aggiungiamo anche un po' di soldi per adesso." sbattè le ciglia innocentemente. Lara la guardava dall' alto in basso.

Questa è pazza. Puttana e troia sono la stessa cosa! Poi notò una cosa che la fece rincominciare ad urlare a manetta. "Che cavolo ci fai con i miei abiti? Eh? EH? E poi Alec! Tu! Vai subito a prendere i soldi, così questa Troia continua a lavorare in santa pace!" "Intanto vi calmate entrambe." Astrid stava per raggiungere Lara quando Alec la prese per la vita e la tirò indietro. "Tu non dare della troia ad Astrid, ha fatto ben intendere che non vuole essere chiamata così. E tu aspetta qui che vado a prenderti i soldi... che ti devo..." le lasciò da sole. "E comunque da domani ho un lavoro 'normale'" disse Astrid interrompendo il silenzio. "E scusa per gli abiti, tuo fratello mi ha obbligata a vestirmi con qualcosa d più 'coprente'" Astrid teneva lo sguardo basso mentre giocava con le sue mani. "Non mi interessa cosa ha detto Alec o che cambi lavoro, per me rimani troia e troia sei!" disse acida Lara. "Vado in cucina." continuò. Entrò in cucina ma un attimo depo la sua testa ricomparve. "Ah, visto che è il tuo ultimo giorno di lavoro, perchè non te ne vai prima?" disse malefica prima di andarsene definitivamente in cucina.

"Ecco i soldi." Alec tornò in salotto, Fermandosi a qualche metro dal divano, tendendo il braccio co i soldi, aspettando che Astrid si alzasse per prenderlo. Astrid si alzò, prese la borsa e andò verso Alec. "Devo ridare i vestiti a Lara." disse a bassa voce. "Fregatene di Lara ora vai a  casa.". Astrid si avvicinò di un passo. "Bhe allora, ciao e addio" lo saluto. Alec sollevò lo sguardo e la guardò negli occhi. "Ciao e Addio." Niente baci. Niente felicità. Niente di niente. Astrid con pochi passi raggiunse la porta, delusa dal loro saluto, sicura che d' ora in poi sarebbe stata costretta a stare in silenzio, continuando a mentire, sino alla fine dell' anno, per poi stare libera in estate e per poi ricominciare l'anno scolatico. Bugie su bugie. Aprì la porta. Una mano la chiuse violentemente, prima che lei potesse uscire, e una altra, la fece girare dal braccio, le prese la testa e due labbra la baciarono. alec passò la lingua sul labbro inferiore, e Astrid gli diede subito l'accesso. entrambi sentivano che questo era il loro ultimo bacio. Alec si chiese come poteva poi sentire la mancanza di una ragazza con cui ci aveva parlato solo una volta, e sentire come se lei era il suo angelo che doveva volare via, ma lui la voleva ancora per se. Lei doveva essere aiutata da lui, ma non l'avrebbe più potuta aiutare. Quello era un addio, non un arrivederci. Di nascosto, mentre si stavano ancora baciando Alec infilò il suo numero di telefono, scritto velocemente su un foglietto stracciato di carta, nella borsa della ragazza. Si staccarono. Astrid diede un bacio a stampo ad Alec. "Addio." uscì e chiuse la porta dietro di se. Niente 'ciao e addio', solo 'addio'. ora alec era sicuro che non si sarebbero più rivisti.

"Spero che tu le abbia dato una mancia!" la sorella di Alec era molto protettiva nei suoi confronti. Ma non capiva se certe volte lo fosse. Dopo che Astrid era andata via, Lara aveva incominciato a straparlare, criticandolo per aer pagato una ragazza, quando lui poteva avere del sesso quando voleva gratis. E lui le aveva rispoto che voleva fare carità. Allora Lara lo aveva fulminato con lo sguardo, sussurrando "povera ragazza, povera ragazza, costretta a lavorare così giovane."  no non si capiva se era pro o contro Alec. Uscì dall' apartamento del fratello urlando e se ne andò finalmente dal suo ragazzo. Alec si sdraiò sul divando, accendendosi la TV e aspettando l'inizio della partita di calcio. Il telefono nella sua tasca vibrò. u messaggio da Chris.

DA:CHRIS

Astrid mente, mente sempre!! A te e a tutti voi!!

Alec si mise seduto. Fissava Astrid e pensava ai suoi comportamneti. In cosa mentiva?

Ad alec sorse un terribile dubbio. Vestiti larghi, sguardo basso... non poteva che essere autolesionista... Quello che Alec non capiva era perchè non glielo avesse mai detto.

#AngoloAutrice

Heyyy! Scusate il ritardo, non potevo prorio scrivere il capitolo. Lo so che questo capitolo è strano, voi direte, ma come fa ad essere affezionato a qualcuno se ci ha parlato una volta e l'altra scopato? bhe avete presente quando vi presentno qualcuno e voi, una vota che vi 'separate' da questa persona, non potete farne a meno di pensarla, di volerla parlare di uovo? Ecco così si sentiva Alec. Altra cosa: bhe Chris si è rivelato un po' acttivello. insomma dire che sua cugina mente non è bello, soprattutto perchè astrid gli ha detto che aveva i suoi tempi...

Bhe io vado al prossimo capitolo, a 5like e 2 commenti gente!

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