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Suonò anche l'ultima campana. Presi lo zaino e ci infilai dentro le ultime cose che erano rimasta sul mio banco. Ed eccolo, sempre puntuale. Sembra quasi che mi abbia messo un microchip che gli da la mia posizione. Lo ignorai e continuai a fare quello che stavo facendo. Entrò ed appoggiò le sue cose sul banco accanto al mio. Mi alzai e in un attimo ci trovammo faccia a faccia.

"Voglio solo parlare." Disse.

Continuai a guardarlo male.

"Di cosa scusa?"
"Voglio capire perchè mi odi."

Silenzio. Io non lo odiavo, mi dava solo fastidio la sua presenza. E non sapevo neanche io perché. Forse per i suoi atteggiamenti, per quello che aveva fatto un anno fa, chissà. Ma so che c'era qualcosa in lui che non mi era ancora andato giù.

"Non ti odio."
"Ma smettila, ogni volta che provo a parlarti mi guardi sempre male. Guardati!"

Tolsi lo sguardo da lui e fissai un punto a caso sul pavimento. Anche se non lo stavo guardando sapevo per certo che lui lo stava facendo.

"Dimmelo, poi non ti darò più noia, giuro." Continuò.

Non risposi, non sapevo che dirgli perché neanche io sapevo che cosa non mi andava giù in lui.

"Vabbè, chiamami quando sarai in grando di rivolgermi la parola." Riprese la sua roba ed uscì dall'aula. Rimasi li, impalata, a fissare la porta da dove era appena uscito.

***
Lunedì 19 novembre 2019, 12:57.

"Baretto?" Disse Silvia appena sorpassato il cancello dell'uscita.
"Per me ok." Rispose Sana, e noi facemmo un cenno con la testa per acconsentire.

Ci misimo sedute al nostro solito tavolo e dopo poco una cameriera si avvicinò a noi.

"Che volete ragazze?"

Ci scambiammo qualche parola e poi Silvia parlò: "Prendiamo tre estathè alla pesca, uno al limone e una bottiglietta di acqua naturale grazie."
"Va bene torno subito."

Mi tolsi la giacca e la appoggiai allo schienale della sedia. Mi arrivò una notifica.

Messaggio da Edoardo Incanti: Per caso mi segui?

Incrociai le sopracciglia e le altre non fecero altro che notarmi.

"Che è quella faccia? Chi ti ha scritto?" Si intromesse Silvia.
"Nessuno."

E riposai il telefono nella tasca guardandomi intorno. Poi lo vidi, seduto ad uno dei tavoli fuori con i suoi amici, che si mordeva il labbro inferiore. Lo ignorai e presi parte alla conversazione che intanto le mie amiche avevano iniziato. Arrivò la cameriera che ci portò i nostri drink, e noi la ringraziamo.

17:38.

Appena entrata in casa posai la giacca all'attaccapanni e lo chiavi sul mobiletto che c'è all'entrata. Ero distrutta, così decisi si andarmi a fare un bagno caldo. Entrata in camera, lanciai lo zaino sul letto e mi sfilai le scarpe una alla volta. Presi l'intimo pulito, il pigiama e corsi in bagno. Mentre aspettavo che la vasca si riempisse presi il telefono e guardai qualche storia su Instagram. Mi soffermai su quella che aveva fatto oggi Silvia: una foto dei nostri libri e quaderni tutti sparsi sul tavolo del baretto. Sorrisi e decisi di risponderle.

Messaggio a silvietta.sil: Siamo davvero così disordinate?😂

Rispose quasi subito.

[eleonora.sava00] silvietta.sil: Già😅

Nel frattempo la vasca si era riempita così feci partire la mia playlist ed entrai.

***
Martedì 20 novembre, 07:00.

La fastidiosissima sveglia sempre puntuale cominciò a suonare. Col braccio provai a prendere il telefono per spegnerla senza però muovere la testa dal cuscino. Dopo vari tentativi ci riuscii e la spensi. Mi alzai, andai in bagno a sciacquarmi la faccia e tornai in camera per vestirmi. Presi lo zaino e le chiavi di casa, salutai mio fratello ed uscii dirigendomi verso scuola.

Il clacson di una macchina attirò la mia attenzione. Questa si fermò di fianco a me e il finestrino si abbassò.

"Vuoi un passaggio?" Lui.
"No."

E ripresi la mia camminata, che si interruppe subito dopo che la macchina si accostò proprio di fianco a me per la seconda volta.

"Sicura?" Ancora lui.
"Si."

E ripresi nuovamente la mia strada. Lui partì spedito, facendo una piccola sgommata.

07:59.

"Eccoti finalmente! Non hai sentito la sveglia?"
"Certo che l'ho sentita, ma ieri sera mentre cercavo di uscire dalla vasca sono scivolata e ho preso una storta e mi fa male il piede."

Conclusi e la campana suonò e ci ricordò di entrare.

Le ore passarono in fretta e arrivò presto la ricreazione. Saltai giù dalla sedia e mi recai al nostro solito posto sulla finestra. Quando arrivai le mie amiche non c'erano, così mi misi seduta ad aspettarle. Passano 5 minuti e non arrivano ancora, così decisi di scrivere sul nostro gruppo Whatsapp.

Messaggio a Le Matte: Ma dove siete finite??

Inviato. Spensi il telefono e me lo misi tra le gambe insieme alle mani, e mi guardai attorno osservando gli studenti che a gruppetti salivano o scendevano le scale.

"Ele!" Una voce proveniente dalle scale superiori.

Alzai gli occhi e vidi Elia. Gli feci un cenno con la mano per salutarlo e lui nel frattempo mi aveva già raggiunto alla finestra.

"Le altre?" Mi domandò poi.
"Non lo so, ho scritto sul gruppo ma non rispondono.."
"Ah.."

Si aggiunse Giovanni, che ci vide mentre stava salendo le scale.

"We! Che si dice?"
"Niente, stiamo aspettando le altre ma sembrerebbe non ci siano.." dissi.

Mi guardò stranito.

"Ma come no, sono giù in cortile."

Sgranai gli occhi e saltai giù dal mio posto dirigendomi a passo svelto verso il cortile. Appena uscii le intravidi vicino alle ringhiere e sempre a passo svelto andai verso di loro.

"Grazie di avermi avvisata." Iniziai appena raggiunte.
"Dillo a Silvia, appena è suonata la campana non ho fatto in tempo ad uscire dalla classe che lei era già lì fuori ad aspettarmi, mi ha presa e durante il tragitto trascinò anche Eva e Federica che erano ai bagni e ci portò qui." Si giustificò Sana.
"E cosa c'era di così importante?" Domandai.

Con la testa indicò la sua destra. Non riuscivo a capire, ma dopo un paio di occhiate lo vidi: Edoardo. Stava indicando lui, lui e il suo fastidioso gruppetto di amici. Feci finta di non capire ancora.

"Cosa?"
"Edoardo Incanti." Rispose Silvia.

***

Ciao ragazzi! Vi sta piacendo la storia? Fatemelo sapere con una ⭐️.

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