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Giovedì 12 dicembre 2019, 09:00.

Il preside stava convocando 3 classi per ogni ora e la mia era stata convocata adesso. Appena entrammo Martino corse infondo a prendere i posti per me e lui.

Mi misi a ridere perché mentre correva era quasi inciampato e per un pelo non cadeva a terra.

Mi sedetti e lo ringraziai. Entrò il preside dopo una decina di minuti.

"Scusate il ritardo ragazzi, iniziamo subito con il sorteggio. Adesso chiamerò qui uno alla volta in ordine alfabetico, pescherete dalla scatola un bigliettino e lo rimetterete in quest'altra. Mi raccomando: non dovete dire a chi dovrete fare il regalo altrimenti non sarà più una sorpresa."

Tutti noi acconsentimmo e lui iniziò con l'appello. Io e Marti eravamo tra gli ultimi avendo il cognome con iniziali S e R, ma finalmente arrivò anche il nostro turno.

Il preside mi chiamò, mi alzai ed andai al tavolo. Rovistai un pochino tra i bigliettini e poi ne tirai su uno. Lessi il nome: Silvia Mirabella.

Sorrisi e riposai il bigliettino nell'altra scatola, come ordinato dal preside. Tornai al mio posto.

"Chi ti è venuto?" Mi domandò impaziente Martino.

"Non te lo posso dire."

"Daiii. Sono io?"

"Smettila tanto non te lo dico."

Sbuffò e ci misimo a ridere. Chiamò anche l'ultimo nostro compagno e poi tornammo in classe.

Erano le 09:48 quindi la prof decise di aspettare la fine dell'ora lasciandoci fare quello che volevamo, ed io e Martino ci misimo a parlare coinvolgendo i compagni che erano seduti davanti a noi.

10:04.

"Voi avete già fatto il sorteggio?" Chiese Federica addentando il suo enorme panino.

"Si, alla seconda ora." Risposi.

"No io c'è l'ho ora dopo la ricreazione... ho ansiaaa." Disse Eva stringendo denti e pugni.

"Io e Fede lo abbiamo all'ultima." Concluse Silvia.

"E se mi dovesse capitare Gio?" Domandò Eva.

Suonò la campanella e scesi dalla finestra dirigendomi verso la mia amica e le misi le mani sulle spalle.

"Gli farai un bel regalo." Risi e andai in classe.

13:50.

Oggi era suonata prima del previsto. Appena uscita dal cancello presi la destra, ma ero troppo presa a guardare il telefono che non feci caso a dove stavo andando ed inciampai su un pezzo di marciapiede rotto.

Caddi a terra ed insieme a me anche il mio telefono. Lo raccolsi subito e guardai se si era rotto per la caduta, ma per fortuna nulla. Due piedi mi si posarono davanti. Alzai lentamente lo sguardo e mi misi a ridere.

"Cosa ci fai per terra?" Mi chiese il mio amico Elia.

"Dai aiutami ad alzarmi."

Eravamo io e te | IncantavaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora