6.

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"Vuoi veramente sapere perché non mi piaci?"
"Si."
"Va bene, allora.. perché sei arrogante, presuntuoso, maschilista, violento, egoista.. non te ne frega niente degli altri pensi solo a te stesso.. poi vediamo sei maschilista.."
"Maschilista l'hai già detto."
"Eh te lo ridico."
"Ele ti prego."

La risposta alla mia domanda era quella che immaginavo sin dall'inzio. Vederlo baciare così Silvia, dopo tutto quello che le aveva fatto un anno fa mi fece rabbrividire.

Presi la borsetta ed andai fuori di casa. Era come se non riuscissi più a respirare.

Appena uscii buttai fuori tutta l'aria che mi si era accumulata dentro. Andai nel retro della casa dove c'era meno confusione e mi sedetti su una delle sdraio che c'erano per la piscina.

"Ei."

Una voce alla mia destra mi fece voltare di scatto. Rimasi sconvolta nel ritrovarmelo davanti come se non fosse successo niente.

Tornai a puntare lo sguardo verso il riflesso nella luna sulla piscina. Sentivo che i suoi passi si stavano avvicinando sempre di più a me. Mi alzai e lui si fermò.

"Che c'è." Disse ridendo.

"Che c'è??" Risposi con tono secco. "C'è che ti sei appena baciato Silvia nonostante quello che le hai fatto l'anno scorso e pure davanti a me ecco cosa c'è."

Nel suo viso si posò un velo di tristezza e il suo sguardo si abbassò sul pavimento, ed il mio seguii il suo.

"Dai, siamo tutti mezzi ubriachi che ci posso fare." Si giustificò.

Tirai su un sopracciglio a quella frase.

"Tutti mezzi ubriachi?? Se fosti stato veramente ubriaco non saresti mai venuto qui da me." Alzai la voce.

Il suo sguardo si riabbbassò. Lo continuavo a guardare, scuotendo la testa in segno di negazione, poi presi la borsetta dalla sdraio e tornai dentro casa per prendere la giacca e andarmene.

"Aspetta.."

Non mi fermai, non ce la facevo fa riguardalo in faccia. Tornai dentro, presi la mia giacca e mi incamminai verso casa.

Lunedì 26 novembre 2019, 10:02.

Stavo uscendo dal bagno per andare a lavarmi le mani quando delle voci attirano la mia attenzione.

"Si era uscito e poi quando è tornato in casa ha mandato tutti a casa."
"Ma tu sai perché?"
"No."

Due ragazze fecero capolino nella stanza, ma non appena mi videro smisero subito di parlare ed una di loro entrò in un bagno, mente l'altra le teneva la porta. Finii di lavarmi le mani ed uscii quando una mano afferrò il mio polso.

"Ei."

Mi voltai e me lo ritrovai davanti.

"Che fai mi segui?" Domandai irritata.

"No, però ti ho vista entrare e volevo parlare."

"Bene, io no."

Mi liberai della sua presa, che però non servì perché mi rifermò con l'altra mano.

"Lasciami." Dissi.

"Ascoltami." Mi rispose.

"Devo andare in classe."

Eravamo io e te | IncantavaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora