Eravamo io e te | Incantava

20.

Martedì, 10:00.

Urlare già di prima mattina non è il massimo, ma se si ha un fratello come il mio credetemi, è tutto normale.

Stamattina siamo arrivati un po' in ritardo io ed Elia dovendo passare prima da casa mia, infatti quando siamo arrivati i nostri amici erano già entrati.

'Ei! Come stai?' Eva si rivolge a Silvia non appena la vede arrivare dalle scale superiori.

'Meglio dai.' La raggiunge sulla finestra insieme a me e lascia un bacio ad entrambe.
'Com'è andata ieri sera?'

'Mah guarda, abbiamo visto un film di merda quindi sei stata fortunata.' Continua Martino.

'Ma che di merda basta! Era bello.' Gesticola la rossa.

'Vabbè comunque, questo weekend Bracciano tutti eh, c'è il compleanno di Luchino.' Giovanni cambia discorso.

'Ma non dovevamo fargli quell'infamata decisa in classe?' Domanda Elia.

'Che infamata?' Cruccio la fronte.

Eva si mette a ridere portandosi una mano sulla bocca per trattenersi.

Mi voltai verso di lei.
'Tu lo sai?'
Annuì.

'Quindi? C'è lo volete dire anche a noi oppure?' Lo incita a continuare Silvia.

'Allora, praticamente gli diciamo di venire a Bracciano, senza dirgli per il suo compleanno. Poi il giorno prima io scrivo per la conferma come al solito, e li voi dite che non potete e vi inventate delle cazzate.'

'E perché sta cosa scusate?' Domando confusa.

'Perché ieri ci ha accannati l'infame.' Mi risponde Martino.

'Vabbè fateme finì.' gesticola Gio. 'Allora.. visto che tutti mi accannerete io dico a Luchetto di venire lo stesso, però, voi siete già tutti li e appena arriviamo lo ingolfiamo di birra lo ammazziamo.'

Ci misimo tutti a ridere.

'Oh non dite nulla eh.' Elia ci punta un dito.

Alzo le mani in segno di resa.
Suona, perciò rientriamo tutti in classe.

Mi siedo al mio banco e tiro fuori il telefono dalla tasca.

Edoardo Incanti: Ei, come stai?

Non me l'aspettavo, sorrisi.

Edoardo Incanti

Tutto bene, tu?

Lo spensi subito, e  non apposta entrò la prof.

14:02

Sorpasso il cancello dell'entrata e prendo la destra, incamminandomi verso casa, ma vengo interrotta.

'Ei Ele!' È Silvia.

'Ei.'
'Senti io sto andando al baretto a studiare, tu che fai?'
'Eh no in realtà nulla.'
'Va bene, allora lo dico anche alle altre.'