Capitolo 6

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«La chef, una vera scoperta, assolutamente. Il suo nome è Avery.»

Brad, tutt'ora immobile, occhi rivolti alla donna più stupefacente che avesse mai incontrato in un lasso di tempo benché effimero intenso, fece un brusco ritorno alla realtà. Un paio di invitate passando alla sua destra e con espressioni compiaciute e tono di voce moderato, gli fecero giungere alle orecchie qualcosa che ardentemente aveva bramato per settimane mentre Joanne veniva richiamata e con un sorriso frastornato dalla sua reazione, si allontanava.

«Questa è la seconda volta che partecipo ad un evento organizzato dalla Ross e nei miei ricordi, c'è il nome e il volto di un'altra giovane addetta al catering. Florence, se non sbaglio. Non ho idea del perché oggi non ci sia, ma questa nuova ragazza è indubbio che abbia un palato eccelso. Questi cannoli salati sono la fine del mondo. La Star Events si rivela sempre stellare

Udire da sé tali argomenti con protagonista la giovane donna, che ora sapeva chiamarsi Avery e avere un talento indiscusso in cucina, fu appagante. Come la brezza d'aria in una notte estiva, che accompagnò l'inesorabile respiro di sollievo di Brad quando lo lasciò uscire dalla bocca schiusa e meno di quanto non lo fu prendere lui stesso dal vassoio il cibo nominato dalle signore un attimo fa. Sembravano buonissimi cannoli salati dall'aspetto invitante, fresco e quando diede il suo incuriosito morso, Brad non poté fare altro se non apprezzare quello che il suo palato aveva captato in bocca. Una rivisitazione sfiziosa di un classico siciliano: la ricotta c'era, la granella di pistacchio anche, ma anziché dolci erano stati preparati salati con l'aggiunta di olive taggiasche, pesto ed erbe aromatiche per il ripieno. Inoltre, erano stati avvolti in un disco di pasta brisè per renderli fragranti e delicati.

Sublime, non c'era altro da dire. Quando sollevò le palpebre la magia finì e Ryan con Zoe in braccio apparve improvvisamente. La piccola, incitata da quest'ultimo, gli fece un dettagliato reso conto della sua vacanza, dei suoi incontri con pesci e tartarughe, delle sue immersioni in mare e di quanto si fosse abbronzata restando a giocare nella sabbia. Brad le diede un buffetto sulla tenera guancia paffuta e lasciò Norah venire a salvarlo. Per quanto le volesse bene e forse, come al suo amico, pure a Brad sarebbe piaciuto mettersi in un angolo a sentir parlare di spiagge e tartarughe, la verità era che la circostanza era differente. Lui aveva in mente solo Avery.

Aveva trovato quella donna, la medesima di cui aveva parlato a Ryan, quella che lo aveva ammaliato in quella via con la sua forza, il suo coraggio, le sue risposte pungenti e stroncato con uno sguardo gelido e adesso, sapeva come risalire a lei, al di fuori dell'evento.

«Li hai monopolizzati abbastanza con i racconti sui pesciolini incontrati quest'estate, che ne dici se facciamo una videochiamata a zia Jane per vedere dov'è?» La madre le spostò dal viso una ciocca sfuggita volontariamente dal fermaglio, facendola sorridere enormemente e annuire con vigore.

«Sì, mamma!» Trillò contenta.

«Ah Ryan, Robbie sta per arrivare qui con un ospite molto interessato ai tuoi servigi come fotografo. Penso ti abbia trovato un lavoro per l'autunno.»

«Credevo di essere in vacanza.» Si oppose il biondo lamentoso, le braccia muscolose incrociate al petto. «Non portarla troppo lontano, la piccola con i suoi sproloqui sul mare e i pesci e i suoi strani sogni sempre con mari e pesci all'interno, mi aiuterà a restare sveglio e a non buttarmi giù da questa terrazza quando la voglia di scappare si ripresenterà.»

Norah sorrise divertita, con una traccia di rassegnazione, gli posò una mano sul braccio per solidarietà e si congedò, stringendosi al fianco Zoe e chinandosi verso di lei. «Andiamo a cercare zia Jane e a divorare quei gamberetti con la salsa rosa che tanto ci fa impazzire.»

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