«Quanto manca? Ho le natiche doloranti, questa città è troppo grande.»
Brad fece la milionesima breve risata, proruppe genuinamente dal suo torace facendolo vibrare e non fu in grado di sopprimerla in tempo. Aveva scoperto che quando la bellissima e magnifica donna seduta al suo fianco non era intenta a mantenere la guardia alta per proteggere sé stessa e la sua amica e veniva messa a suo agio, nel senso che non lo vedeva più come una possibile minaccia a cui sganciare il suo potente gancio destro, dimostrava la sua natura di persona autoironica, con un grande senso dell'umorismo e una dote significativa con la quale riusciva a parlare di sé e del suo vissuto con apparente distacco munito a sarcasmo pungente.
Era convinto che il disinteresse emotivo di Avery nascondesse in realtà, dietro le battutine e i sorrisetti tramite i quali regolarmente scopriva un pezzo di sé, un profondo dolore. Non era necessario entrare in possesso di una palla di vetro per intuire che non fosse ancora pronta a svelare le sue intime paure, a rivelare quali avvenimenti le vietavano di affrontare la vita diversamente e quali l'avessero resa tanto guardinga, forte ma diffidente verso il resto del mondo a parte sé stessa. Il tempismo non era dalla loro parte e Brad era d'accordo sul rimandare a nuova sede, ma nel frattempo niente aveva impedito l'occasione di riempirla di ulteriori quesiti atti a fargli scoprire i lati nascosti.
Aveva risposto con noncuranza a domande del tipo: qual era il suo piatto preferito e quale no, cosa adorasse cucinare e cosa odiasse. Era sicura di non prediligere piatti a differenza di altri, tuttavia Brad aveva scoperto che non le piaceva cucinare i fagiolini e gli spinaci: in questo caso, era a causa dell'insopportabile odore emanato di quando venivano lessati. I fagiolini poteva mangiarli, ma se avesse dovuto scegliere di non farlo, non li avrebbe mangiati. Gli spinaci erano talmente buoni ma così noiosi da lessare, aveva esclamato facendolo sorridere come un idiota.
Brad era partito da questi argomenti avendo avuto prova che, essendo il suo campo, era più avvicinabile, aperta e disposta a chiacchierare, lo faceva con naturalezza e spontaneità. Avery in quei momenti abbassava la guardia e lui si chiedeva come fosse prima di chiudere in una scatola emozioni e sentimenti.
«Pochissimo, lo prometto.» Le fece l'occhiolino. Avevano passato il British Museum, il Charles Dickens Museum, la Rosebery Ave, la Skinner con il Museo di Islington circondato da un giardinetto verde suggestivo nel centro urbano e ora erano giunti alla Percival dinanzi al campus della City University Of London. «C'è una buona probabilità che tu possa innamorarti del posto.»
Lei mostrò scetticismo. «Dipende.»
«Vedremo.» Oltrepassarono il King Square Gardens sulla Lever e Brad svoltò infine sulla Dingley, una stretta via asfaltata costeggiata da edifici di mattoni scuri. Rallentò e con un'ultima virata depositò all'interno del parcheggio sotteraneo e a multipiano il suo veicolo. «Da qui dovremmo proseguire a piedi.»
«Oh, pensavo vivessi qui.» Lui sorrise, aspettandosi che Avery facesse lo stesso ma comprese dopo che nel suo tono non c'era nulla indicasse che lo stesse prendendo in giro. «Sei sexy e la tua casa è una macchina, potresti essere il mio tipo ideale. Una volta ho vissuto in macchina, ma non perché avessimo perso la casa semplicemente abbiamo dovuto vivere in un posto che avesse un motore e delle ruote cosicché saremmo potuti scappare facilmente dal momento che per mio padre stare lontano dai guai era come chiedere a un alcolista di non ubriacarsi.»
Brad non ebbe niente da ribadire. Aveva la sensazione che quella dell'avventura del vivere in un automobile fosse solo la punta dell'iceberg e quasi aveva paura di indagare oltre nella sua infanzia, l'adolescenza, perché sapeva che qualsiasi cosa gli sarebbe stata raccontata, non gli sarebbe piaciuta.
Camminarono a piedi, fianco a fianco, lungo la Dingley e sbucarono a City Road e Brad invitandola a seguirlo alla sua sinistra, scoprì il piacere di vedere la donna accanto a sé spalancare la bocca, ingrandire gli occhi e restare deliziosamente sorpresa. Situato nella Zona 1, il 250 di City Road era la porta d'accesso nel cuore di Tech City, la città tecnologica, sede di marchi globali che la rendevano una delle destinazioni digitali più importanti del mondo. Gli spettacolari appartamenti e attici del Carrara Tower e del Valencia Tower offrivano splendide viste sul giardino paesaggistico e una serie di servizi per i residenti, tra cui una palestra, una terrazza, una lussuosa piscina e un centro benessere; servizi di portineria, lounge per i residenti, sale giochi e sala lettura.
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Tienimi Per Mano
ChickLitAvery Miller è persuasa della teoria che ci siano due rudimenti basilari per una sana esistenza: cucinare sapendo fare un ottimo uso dell'incredibile varietà di cibo di cui disponeva il pianeta terra e mangiare altrettanto superbamente, andando in b...