Avery innalzò la testa dal cuscino, improvvisamente, prendendo a mugolare in un lamento come un trattore agricolo in pieno campo aperto, le palpebre socchiuse e il volto mezzo oscurato dalle ciocche di capelli arruffate e il suo corpo nudo, protetto da un lenzuolo che non aveva remore di aver sentito la necessità di utilizzare per coprirsi. Pertanto, confidò nella probabilità di non essere stata lei direttamente bensì qualcun altro, ma la parte del letto accanto quella sinistra e nella direzione in cui era stata rivolta dormendo, per chissà quanto tempo, era vuota.
Brad era andato via. Fu la prima cosa che le venne da ipotizzare, mentre aspettando di vederci chiaro letteralmente e aguzzando la vista, iniziò a stiracchiare le membra intorpidite una volta stesa di schiena, poi, allontanò il lenzuolo candido e sedette nel bordo del letto, rabbrividendo e dunque premurandosi nella sedia della scrivania di recuperare la sua larga t-shirt bianca, lunga fino alle cosce. Nel farlo, tuttavia, trovò la prova inconfutabile di aver trascorso la notte in attività scandalosamente eccitanti, appaganti e, soprattutto, uscendo dal separé di vetro più grande da cui poté vedere il magnifico cielo azzurro dalla porta finestra del balconcino, sul pavimento incappò negli altri indumenti di Brad.
Obbligata a rimangiarsi tutto, poiché a questo punto, era logico che non potesse essersene andato senza vestirsi, girò sui calzini diretta in cucina e dovette anche stringere gli occhi a tutta quell'illuminazione naturale a cui la sua casa era soggetta, trovando l'uomo dietro l'isola della sua cucina e che, probabilmente, mai aveva pensato di vedere in casa sua, ma in un certo senso, quasi lo aveva sperato in un qualche momento imprecisato.
L'appannamento agli occhi d'un tratto le passò. Brad era a petto nudo, spettinato, con l'affascinante e minuscolo pendente d'argento alle orecchie e quel velo di barba sul mento che aveva passato la notte a lambire, con la bocca e le mani. Nulla le era mai parso tanto sexy, erotico e appetitoso quanto l'ampiezza notevole delle spalle contratte; il torace abbronzato sembrava intarsiato nella roccia; le braccia robuste e i cui muscoli venivano rimarcati a ogni movimento.
«Pensavo fossi andato via.»
Brad l'aveva vista, non solo essendo la cucina rivolta a occidente ma perché, durante la sua assenza, aveva dissetato la sua gola con una caraffa e un bicchiere d'acqua fredda e per come lo sguardo assonnato di Avery vedesse a quella distanza, aveva cominciato a tirare fuori l'ideale per una colazione salata. Tuttavia, non era l'idea di mangiare uova e fette di pane tostato di primo mattino la ragione del suo tenerissimo sorriso in bocca, quanto più alla strisciata di piedi in avvicinamento di Avery sul parquet e le dita della mano a strofinarsi gli occhi come una bambina.
Anche Joanne e Katie le avevano detto qualcosa di simile, connessa a questa sua presunta dolcezza di quando era appena sveglia.
«Buongiorno a te.»
«Giorno.» Mormorò con un filo di voce, facendolo sorridere. «Prima dell'acqua.» Continuò a strisciare i piedi fino a raggiungere l'isola, ma fu Brad, lesto come aveva imparato fosse, che la servì acciuffando un bicchiere e versandole il liquido trasparente, mentre Avery borbottava: «Tanta attività fisica questa notte e neanche un goccio d'acqua, potevamo rimetterci la pelle.» Lo bevve d'un fiato, inzialmente con un sorso d'assaggio per capire quanto fosse gelata e fortunatamente non lo era, poi lo mise giù con l'indice sollevato e la fronte contratta. «Bagno. Torno subito.»
Brad ridacchiò. «Mi sembra giusto.»
Il ritorno fu meno traumatico dal punto di vista degli occhi prepotentemente assaliti dalla sua aitante figura con i soli boxer scuri addosso, che di profilo ne rivelavano i glutei pieni e le gambe muscolose, ma lo fu quando Avery rammentò che nell'implicito invito a restare che gli aveva posto la notte prima e che era stato accettato senza indugio, sarebbe stato inevitabile giungere a quel momento nel quale avrebbero cucinato, o meglio: quando lei avrebbe cucinato per lui.
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Tienimi Per Mano
ChickLitAvery Miller è persuasa della teoria che ci siano due rudimenti basilari per una sana esistenza: cucinare sapendo fare un ottimo uso dell'incredibile varietà di cibo di cui disponeva il pianeta terra e mangiare altrettanto superbamente, andando in b...