Capitolo 2

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Il martedì a seguire dalla fuga di Avery da una cittadina rurale con i suoi antichi edifici a graticcio medievali e gli scoiattoli riversi in strada col proposito di inerpicarsi sui fusti degli alberi, i quali a Londra assumevano le sembianze grottesche di esseri umani, Joanne come direttrice della Star Events l'aveva messa su una scrivania ad occuparsi delle più basilari mansioni.

Avery, preso il diploma al liceo statale e per giunta a fatica, non era andata all'università proseguendo gli studi o dimostrando interesse per una materia in particolare che l'avrebbe tenuta china sui libri per un altro paio di anni. Nessuno l'aveva incoraggiata, dai professori ai compagni di scuola e l'idea di prenderlo in considerazione non l'aveva mai sfiorata per fare radici. Era inverosimile. La scuola e il relativo studio non avevano mai fatto per lei, che aveva uno strascico dietro a sé composto da infinite volontà di abbandonare la vita da studente di una scuola pubblica e numerosi sintomi di un disturbo dell'apprendimento di cui Emily aveva proceduto a dedicarsi, fino a quando non aveva cominciato ad ammalarsi. Il compito era naturalmente passato nelle mani del padre alla dipartita della madre, e il tutto per Henry si era concluso con la giustificazione di non avere tempo di pensare anche a simili idiozie.

I disturbi dell'apprendimento chiamavano in causa la difficoltà nella concentrazione, nell'elaborazione delle informazioni visive e uditive, nell'attenzione e nello sviluppo del linguaggio e la diagnosi comprendeva valutazioni intellettive, educative, del linguaggio e valutazioni mediche e psicologiche per un trattamento prima di tutto nella gestione educativa ma, a volte, usufruendo pure della terapia medica, comportamentale e psicologica. Erano un tipo di disturbo delle condizioni neurologiche che apparivano nella prima infanzia e che se non adeguatamente trattate, compromettevano lo sviluppo del funzionamento personale, sociale, accademico e professionale, in aggiunta alla difficoltà con l'acquisizione, il mantenimento, l'applicazione di competenze e dell'insieme di informazioni specifiche di una materia.

La maggior parte dei disturbi dell'apprendimento implicava deficit in più di un'area, come nel caso di Avery: la discalculia, con problemi generali nella matematica e difficoltà a risolvere problemi matematici; l'ageometria o ageometresia, con problemi dovuti a disturbi nel ragionamento matematico; e l'anaritmia, con disturbi nella formazione di base del concetto e incapacità ad acquisire abilità di calcolo. Il pacchetto completo, insomma, come se non bastasse la vita a renderle il resto complicato.

Tuttavia, per quello che Avery voleva fare non era necessaria una laurea. Per lei, stare tra pentole e padelle, combinare spezie e ingredienti, mescolare, affettare, rosolare e condire prima ancora di essere un lavoro a tempo pieno, era un modo di vivere. Era la sua vita, a tutti gli effetti, quello che segretamente amava fare più di qualsiasi altra cosa.

L'importante era che la paga per colpire qualche tasto al computer dal lunedì al mercoledì con lunghe pause di ricreazione, il giovedì giorno libero e il venerdì a lavoro per mezza giornata, era più di quanto Avery avesse mai guadagnato in tutta la vita servendo pasti discreti nei ristoranti di Burford. La giovane, con precedenti di turno di dieci ore, per tutti i giorni della settimana e senza una pausa caffè nel mezzo, riscontrò una certa difficoltà ad immaginarsi di finire il suo dovere e non avere qualcuno a pretendere qualcosa in cambio. Era cresciuta aspettandosi sempre un doppio fine dalle persone, perché come le aveva insegnato il padre, a cominciare da lui stesso, nessuno faceva qualcosa senza presentarsi poi a chiedere il conto a fine giornata.

Tale ragione a guidarla nell'istintiva diffidenza verso il genere umano, la riempì di scetticismo quando Joanne si prodigò a cercarle un appartamento vicino tra la sua zona e quella dell'agenzia, che avesse tutti i requisiti a soddisfarla e nel mentre, la obbligò a trasferirsi da lei per non andare in hotel e sprecare inutilmente altro denaro. Perché avrebbe dovuto, quando aveva un letto e da mangiare gratuitamente? Avery disponeva di un sacco di motivi, ma non li elencò. Provò a desistere, non volendo recarle ulteriore disturbo e sottolineando quel che la donna aveva già fatto per lei, ma dovendo cedere innanzi all'insistenza e all'autorità dimostrata da Joanne per laddove avrebbe dovuto passare la notte.

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