Ma un'altra, un'altra e un'altra volta ancora furono quelle in cui, nella sera, nella notte e nella domenica mattina seguente, crollarono stremati per il benessere, l'euforia, ma anche per la stanchezza, a seguito delle innumerevoli volte in cui avevano unito i loro corpi, con le mani e la bocca, sapendo come vezzeggiarsi oramai l'un l'altro. Non ultima, quando a sole sorto, a gatta sfamata e a colazione fatta, lo rifecero sul divano, avvinghiati come in un abbraccio tra due amanti.
Forse il segreto del sesso stava proprio nel procedere con calma, assaporando ogni istante e fu esattamente questo che fece Brad: esplorò ogni parte del suo corpo, partendo dalla curva del collo per poi scendere alle spalle e ancora più giù, alle punte rosate del seno. Lei tremò e cercò di alzarsi, ma lui la tenne giù, servendosi del peso per immobilizzarla e si chinò a baciare quello che aveva appena toccato. I suoi capezzoli si inturgidirono sotto agli abili guizzi della lingua e il suo respiro si fece ansante. Il sapore della sua pelle era afrodisiaco e lui la leccò avidamente, senza trascurare nulla, alimentando il fuoco del desiderio, traendo piacere dai suoi fremiti e dai suoi sospiri, dall'esplicito sollevarsi del suo bacino.
Avery estasiata, sorrise, allargando ancora di più le gambe. Malgrado lo spazio limitato del sofà, Brad rimase seduto con le ginocchie piegate, leggermente curvato con la schiena in avanti, in modo tale d'avere il capo tra la spalla di lei e l'abbondante seno destro, rimanendovi sino alla fine, per accompagnare il lievissimo dondolio. Lui le passò un braccio sotto la vita, resistendo all'impulso di prenderla di slancio e, invece, la penetrò lentamente. Lei gemette e gli conficcò le unghie sui bicipiti, ma, anche se non gli costava ritrovare l'infallibile tecnica, la cadenza sinuosa del ritmo intenso, lui continuò ad affondarle dentro un centimetro alla volta, sentendo il suo corpo che cedeva per accoglierlo.
Le posizionò una mano sulla schiena, liscia come velluto, in maniera da tenerla sollevata dai cuscini qualche centimetro nel frattempo in cui era il gomito di Avery a reggerle il peso e, con una mano tra i suoi capelli e la bocca accostata al suo orecchio, non c'era nulla potesse inghiottire la sensuale combinazione di ansimi e gemiti. E fu così intenso, così lacerante, dal lento andirivieni al picco massimo di piacere, che anche se non furono emesse urla, la rumorosità degli ansimi fu tale da rendere ancora più eccitante la corsa al godimento.
«Ci uccideremo a vicenda, se continuiamo così.» Lo avvertì Avery, dopo un po', quando fu acciambellata al suo fianco, disegnando ghirigori nei suoi pettorali.
Brad rise, stringendola per le spalle al suo petto nudo e massiccio, facendola vibrare con esso. «Morire di sesso, non sarebbe male.»
Lei si mosse in modo da aderire completamente al suo corpo e increspò le labbra in un ghigno. Comodamente premuta contro la sua nudità e intenta poi a giocherellare con le dita affusolate della sua mano, commentò pigra: «Il sogno della mia vita.»
Tirandosi sul gomito sinistro lo vide sogghignare, con lo sguardo rivolto in alto, nel frattanto in cui fissandolo, rifletteva su quanto fosse conveniente baciarlo o se fosse normale, opportuno e soprattutto da lei, il fatto che lo trovasse tanto affascinante e bello da risultare quasi paradossale che la sua esistenza fosse reale. Aveva lineamenti così marcati, forti, a tratti parevano spigoli ricalcati nella roccia; se non avesse saputo che era un ex lottatore di arti marziali miste, avrebbe detto che era la rappresentazione viva di una qualche imponente statua di bronzo di provenienza greca, capolavoro di virilità maschile. Pensò invece che era il suo regalo, perché avrebbe dovuto privarsene? Alfine di tanti mesi problematici e di tensioni fin lì accumulate, da Burford a Londra, Brad era stato un toccasana per lei e aveva tutto il diritto di godersi questi istanti: osservandolo giacere al suo fianco, commentarne la bellezza, stringervisi nuda col proprio corpo, carezzarlo e chiacchierarci.
Scrollando pertanto le spalle dai suoi stessi pensieri, ma inesorabilmente appagata dagli esiti, gli rubò un bacio a fior di labbra nello stesso momento in cui per tutta la casa, fino al divano laddove erano loro spaparanzati, non giunse il suono del campanello.
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Tienimi Per Mano
ChickLitAvery Miller è persuasa della teoria che ci siano due rudimenti basilari per una sana esistenza: cucinare sapendo fare un ottimo uso dell'incredibile varietà di cibo di cui disponeva il pianeta terra e mangiare altrettanto superbamente, andando in b...