7.

247 13 2
                                    

Ormai da quel l'ultima conversazione riguardante questo famigerato Shinichi Kudo, erano passate più o meno tre ore, e decidemmo di andare in un ristorante di sushi per magiare.

Mi aprii la porta da perfetto gentiluomo ed entrammo e ci sedemmo in un tavolo vicino alla finestra, uno difronte all'altro. Io avevo lo sguardo verso la porta d'entrata. E mentre aspettavamo parlavamo del più e del meno, non gli dissi che anche a me piaceva fare la detective, magari si insospettiva.

Ad un certo punto, difronte a me, vidi un ragazzo cadere e una donna urlare, Heiji ed io ci alzammo di scatto per poi guardarci e fui io la prima a parlare: "Io chiamo la polizia e un'ambulanza e chiudo le porte. Tu vai a controllare il corpo." Gli ordinai. Mi guardò molto sospetto, come se fossi io l'assassino ma poi annuii e io feci ciò che mi ordinai. Mentre aspettavamo le guardie dell'ordine anche io mi avvicinai e guardai Heiji: "Allora?" dissi abbassandomi affianco a lui. "È morto, probabilmente di.." lo interruppi " cianuro." dissi per poi alzarmi e guardare le persone che erano al tavolo con lui.

Erano tre le persone che piangevano la sua morte, quindi probabilmente i tre sospetti, per precisare erano due donne e un uomo: "Come vi chiamate?" dissi e una delle ragazze rispose, quella che rispose era alta poco più di me, ma più bassa di Heiji, per intenderci, e aveva lunghi cappelli biondi e gli occhi marroni: "Io sono Hirami Tanaka - disse per poi fare un piccolo inchino e guardare le altre due persone - e loro sono Mei Watanabe e Souma Itou." Gli ultimi due nominati fecero un piccolo inchino e all'unisono dissero: " Buongiorno."

"Come si chiamava la vittima?" Disse Heiji che si era piazzato dietro di me, la sua voce seria e profonda mi fece rabbrividire, a rispondere fu la signorina Mei: " Si chiamava Haruto Kobayashi." disse la donna in lacrime.
Mentre Heiji chiese il motivo per cui loro erano qui, ed era per festeggiare il compleanno della vittima, decisi di analizzare attentamente il corpo e notai le sue mani: a quanto pare si mangiava le unghie, interessante.

Ormai la polizia era arrivata e portarono via il corpo della vittima, decisi di avvicinarmi ad Heiji, che fece una domanda a una delle tre persone, cioè come erano andati i fatti, a rispondere fu il signor Souma: " Appena entrati ci siamo seduti al nostro solito tavolo e avevamo deciso di prendere i quattro frappè, il mio era alla fragola come quello di Haruto mentre Mei lo prese al cioccolato e Hirami al gusto di banana." Disse, stavolta decisi io di fare la domanda: "Chi è andato a prendere i bicchieri?" a rispondere fu Hirami, la ragazza che si presentò per prima: "Sono andata io insieme a Mei." io e Heiji ci guardammo e poi fu lui il primo a distogliere lo sguardo e fare un altra domanda: "Chi portò i bicchieri alla fragola?" Le due ragazze si guardarono confuse: "A dire la verità non lo ricordiamo."
Sentii un ragazzo della scientifica che parlò ad un agente e disse che avevano trovato del cianuro all'interno del bicchiere della vittima.

C'era qualcosa che non tornava. Prima di tutto, il frappé era a poco meno della metà, quindi lui aveva già bevuto una bella porzione, perché solo adesso aveva fatto effetto? Solo uno di loro poteva avere la possibilità di metterlo nel suo bicchiere, contando anche che c'erano due milk shake alla fragola. O ha rischiato uno o l'altro o magari l'assassino era proprio il ragazzo. Come faceva l'assassino ad essere sicuro che l'avesse preso proprio la vittima?

Iniziai ad essere pensierosa non accorgendomi che Heiji mi osservava con uno sguardo ben più pensieroso del mio.

"La figlia di Vermouth" - DCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora