"La figlia di Vermouth" - DC

19.

Autrice

Credo che oggi riuscirò a finire la storia, spero davvero tanto che vi sia piaciuta, inizio a ringraziare le persone che hanno letto questa storia dall'inizio alla fine l'hanno supportata anche grazie agli errori ortografici che sicuramente ci saranno ahaha. 

Adesso vi lascio 

Buona lettura!

L

ps. scrivetemi a che ora è meglio pubblicare i capitoli, così che, nei limiti del possibile, riesca a pubblicarli in un orario comodo per voi :)

Heiji e Kazuha stavano uscendo da scuola e Heiji, come ogni giorno, accompagnava prima Kazuha per poi andare a casa sua: "Senti Heiji Maria come sta?" disse Kazuha, Heiji notò che lei non era gelosa di Mary, anzi, era contenta e sinceramente preoccupata, di solito non era così. Di solito era gelosa, mandava frecciatine o cose così, mentre invece con Mary zero, anzi sono diventate molto amiche: "Si sta riprendendo, per il momento è meglio che non venga a scuola." Kazuha annuì e Heiji gli fece una domanda, facendola rispondere al suo dubbio: "Come mai con Maria non fai la gelosa?" Kazuha si rivolge subito verso di lui con le guance arrossate per poi rivolgere il viso dall'altro lato: "Perchè dovrei essere gelosa?" Heiji ridacchia guardandola per poi rivolgere il suo sguardo verso la strada: "No no, con lei a differenza di altre persone non sei gelosa, o almeno non lo dai a vedere." Kazuha lo guarda e poi, tenendo la cartella dietro di lei iniziò a parlare: "Lei condivide la tua stessa passione per il mistero, io purtroppo no, non sono perspicace come lo è lei. Credo che ti serve proprio avere qualcuno con cui condividere questa tua passione con - iniziò a sorridere - poi durante i casi avere una mente femminile non fa mai male, può notare cose che un maschio potrebbe non renderlo di vitale importanza, in più credo che sia bello confrontarsi di cose che avete fatto insieme." 

Heiji si sorprese a sentire queste parole per poi sorridere: "Non mi aspettavo di meno da parte tua." disse a Kazuha, dopo che si sono osservati per pochi secondi si distolsero lo sguardo per non far vedere che entrambi erano arrossiti, Heiji accompagnò Kazuha a casa e imbarazzato gli domanda una richiesta: "Ti va una domenica di andare a Kyoto?" Kazuha sorrise e gli confermò la richiesta, dopo essersi salutati Heiji ritorna a casa, appena entra si toglie le scarpe e saluta la madre: "Ciao Mamma, Mary è ancora sopra che dorme?" la madre scosse la testa e Heiji si pietrificò: "No Heiji, è uscita di casa circa trenta minuti fa." Heiji corse di sopra cambiandosi in fretta e furia per poi guardare una lettera che era appoggiata sulla sua scrivania.

 Lui la guardò, e con sangue freddo decise di aprirla:

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Ciao Heiji,

Probabilmente sei appena tornato da scuola e io sto correndo in questo momento. Mi dispiace non salutarti per bene. Ma tu più di tutti sei la persona che voglio difendere da me. Sono troppo pericolosa per stare qui, così ho deciso di andarmene. Voglio dirti che mi mancherai tanto. Che spero tanto di rivederti presto, condividere con te la mia passione del mistero confrontandomi non solo con un altro detective, ma con un altra mente che usa strategie differenti per arrivare alla verità e ciò mi ha insegnato davvero davvero tanto. Volevo dirti anche che ti voglio bene, se non fosse stato per te non avrei mai passato i tre mesi più belli della mia vita. Mi sono divertita davvero tanto, guardare le tue partite di Kendo con Kazuha sugli spalti, andare a mangiare al nostro gelataio di fiducia, risolvere casi con te. E' sempre stata ricca di sorprese e di momenti che non dimenticherò mai. 

Adesso solcherò quel mare che tutti chiamiamo cielo e inizierò a nuotare come fanno gli angeli. 

Ti voglio bene amico mio, grazie di tutto. 

Maria.

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Heiji non ci mise molto a capire le sue intenzioni, infatti si cambiò velocemente e prese il cappello correndo fuori di casa, prese la moto e iniziò a guidare.

La madre lo guardò uscire e sospirò pensando che lui capirà, prima o poi, le vere intenzioni di Maria.