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Il caso era risolto, mi chiesero di andare in centrale per la loro deposizione, dovetti rinunciare, non dovevo essere conosciuta, ma non potevo rimanermene zitta in un angolo mentre risolvevano il caso. Heiji salutò l'ispettore per poi avvicinarsi a me ed io sospirai: "si hai ragione, non ti ho detto questo mio particolare scusa scusa scusa." gli dissi, lui sorrise e mi accarezzò la testa: "Sono contento, neanche ti immagini." Lo guardai abbastanza confusa e decisi di assecondarlo, ordinammo il sushi e iniziammo a parlare dei casi più difficili che abbiamo risolto.

"Quindi tu sei di New York?" mi chiese ad un certo punto. Io annui: "In questo periodo sto proprio indagando su mia madre." Gli confessai, non so se potevo farlo, ma sentivo che era una cosa giusta, in più non sono sotto copertura in questo momento. Sono semplicemente Maria: "Vuoi sapere chi è la tua madre biologia?" mi chiese e io scossi la testa e guardavo i piatti che prese il cameriere: "Io so chi è mia madre. È questo il problema." stavo rischiando troppo, magari uno di loro era qui, ero molto agitata e non so se esternamente si vedeva.

Sentii un tocco sulla mia mano e sobbalzai leggermente e guardai Heiji che aveva la mano sulla mia: "Ti vedo agitata - disse - che succede?"
"È che - mi avvicino a lui e ricominciai a parlare sussurrando - non so se te ne posso parlare.. non perché sei tu, non voglio metterti in pericolo, ho paura che ci ascoltano.." Lo guardai sinceramente preoccupata così lui si alzò e mi porse la mano: "Andiamocene allora se non ti senti al sicuro." Proclamò, mi misi a ridere e accettai.

Dopo aver litigato per chi avesse pagato il conto, dove ovviamente vinsi io, decidemmo di andare in un parco non tanto lontano da casa mia, ci sedemmo su una panchina e io chiusi gli occhi respirando profondamente rilassandomi. Sentivo l'aria baciarmi il viso ed era molto molto bello e tranquillizzante.

Ad un certo la sua voce iniziò ad emettere suono: "Io.. sto aiutando Shinichi ad uscire da una situazione difficile - strinse i pugni e guardava un punto vuoto, e rivolsi il mio sguardo verso di lui - purtroppo è finito in un casino e.. e io non so cosa fare, non vuole farmi entrare per il mio bene in questo brutto girone, ma non so come aiutarlo restando esterno capisci?" Mi rilevò.. ero di stucco, non sapevo ne che dire ne che fare. Appoggiai inizialmente con esitazione la testa sulla sua spalla: " Andrà tutto bene Heiji.." lo rassicurai. "Nero, in questo caso vedo nero. Proprio come loro." Si fece fuggire.

Mi alzai di scatto e lo guardai: "T-Tu li conosci.." ero impietrita. Quindi Shinichi centrava con l'organizzazione di mia madre. Si alzò anche lui e si avvicinò a me: "Allora tua madre è davvero Vermouth." Mi tappai le orecchiette: "Sta zitto!" gli urlai contro e lui mi guardò: "Allora tu hai accettato di uscire con me per avere delle informazioni!" mi disse ma io replicai: "Tu anche! E non solo.. volevi la conferma della mia identità. Sono davvero sua figlia o ha preso tre o quattro pillole dell'APTX4869?!" Gli urlai ancora contro, ormai con gli occhi pieni di lacrime, mi guardò e sospirò per poi abbracciarmi e accarezzarmi la testa: "Shh.." mi rassicurò "Ascoltami Mary - iniziò - tu non sei tua madre e oggi ho avuto la conferma.. però capiscimi, vedo una ragazza della mia scuola che gli assomiglia particolarmente, essendo un detective mi insospettisco. Però tu sei diversa." mi confessò, grazie a quelle parole mi calmai e mi asciugai in fretta e furia le lacrime: "Ti accompagno a casa piccola detective." disse ridendo, feci la finta offesa e ci incamminammo verso casa.

"È sì, è proprio lei."
"E che cosa vuoi fare Vermouth?"
"Ucciderla."

"La figlia di Vermouth" - DCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora