Sakè

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Please guardate il video AHAHAHA

*~*

-oh cazzo-

Corsi verso quella figura, i cui contorni corrispondevano nella mia mente a una sola persona.
Emma.

-Asahi aiutami a tenerla in piedi!- gli dissi evitando di urlare. Non avevo intenzione di svegliare tutti quanti, soprattutto perché una situazione del genere poteva provocare danni seri.

Asahi si avvicinò e prese il suo braccio aiutandomi a tirarla su. Lei si appoggiò completamente al mio petto cantilenando il mio nome e lanciandomi le braccia al collo.
Sbiancai nel vederla in quella situazione.

-Asahi-san, tu sai cosa è successo?- chiesi speranzoso di una risposta positiva, ma ricevetti una negazione.
Cominciò a scivolarmi, troppo pesante in quel momento, e lui la tenne su da sotto le ascelle.

-portiamola in stanza- disse lui cominciando a muoversi, probabilmente consapevole delle enormi conseguenze che ci sarebbero state se qualcuno ci avesse scoperti.
Ci spostammo, un po' trascinandola, un po' riuscendo anche a farla camminare.

Improvvisamente mi cadde di nuovo addosso, e mi sbalzò contro il muro.
-Emma cosa diamine è successo?- le chiesi tentando in qualche modo di reggerla e tenerla ferma. Sembrava un budino tra le mie mani.

-ehhhhh yuuuuuu è una storia mooooolto mollllllto luuunga-

*~*

(Non so se si capisce, però precisiamo che questo è un flashback ;D )

Emma's pov
Arrivai fuori dalla palestra e vidi due allenatori dirigersi verso l'entrata del bar di fronte alla scuola. Li seguii e da lontano riconobbi gli allenatori della Nekoma.

Li raggiunsi titubante, e subito Nekomata-sensei attaccò briga con me per occupare il tempo. Approfittai della situazione per aspettare il professore, il quale lo vedevo arrivare insieme al mister Ukai.
Quando giunse in prossimità dell'entrata mi mise una mano sulla spalla e mi invitò ad entrare.

Un mezzo dubbio su dove volesse arrivare ce l'avevo già. Il modo insistente con cui mi osservava mentre ero seduta in panchina affianco a Yachi era abbastanza evidente, e avevo il timore che ancora una volta qualcuno mi chiedesse di unirmi come manager della squadra.
Sbuffai senza darlo a vedere al pensiero, e mi sedetti tra Nekomata e Ukai, intenti ad ordinare qualcosa di alcolico.

-Emma-san... tu hai giocato a pallavolo?- mi chiese improvvisamente Takeda mettendo giù il suo bicchiere di sakè.

-s-si...- risposi. Pensavo avrebbe iniziato con un approccio diverso.

-ah bene... si capiva da come li osservavi- sorrise gentile per poi continuare -e secondo i tuoi occhi come ti è sembrato il loro gioco.

Rimasi fissa sul posto. Era l'ultima cosa che mi aspettavo mi avrebbe chiesto. E io mi ero già preparata tutto il discorso su come reclinare il suo invito a diventare manager.

-ehm... non saprei...- risposi titubante.
Ma poi ripresi.

-se li guardo singolarmente ognuno di loro spicca nelle sue potenzialità, ma messi insieme tante formiche di formicai diversi... che fanno fatica a comunicare... forse l'esempio non è dei migliori, però è la mia impressione-

Takeda continuò a fissarmi, imperterrito, e sentii anche che Ukai era attento al discorso senza darlo a vedere.

-tuttavia- dissi continuando -osservandoli in partita mi ha dato un'impressione diversa... come se insieme tentassero di costruire un ingranaggio che funzioni adeguatamente. Ogni diversa tecnica che gli ho visto provare fino ad adesso è stata quasi sempre un buco nell'acqua per vari errori commessi... ma più vanno avanti, e più sembrano consolidarsi in un unico formicaio-

A Piccoli Passi / Nishinoya YuuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora