Sentimenti

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Emma's pov
Mi alzai dalla sedia per vedere cosa fosse successo e mi diressi verso la porta della stanza.
Mi affacciai fuori e trovai in fondo al corridoio il ragazzo che si teneva il piede con una faccia disperata e dolorante.

-Yuu cosa è-
-Emma...- mi interruppe subito sollevando lo sguardo -ti devo chiedere una cosa-
Si raddrizzò subito come un soldatino non badando più al suo piede, come se alla mia presenza se ne fosse dimenticato.
Alzai lo sguardo confusa, più che altro per il suo comportamento... era particolarmente nervoso.

-ehm... ok, allora vieni in cucina- risposi titubante tornando a sedermi dentro. Che cosa doveva chiedermi per essere così nervoso?

Yuu's pov
Era tanto tempo che non stavamo insieme. Dopo quella sera disperata il mio unico obiettivo erano gli allenamenti e migliorarmi, per far fede alla promessa di vittoria che le avevo fatto. Ma non mi resi conto subito che facendo così avevo iniziato praticamente ad allontanarmi da lei.

La seguii in cucina prendendo un profondo respiro per recuperarmi dal forte colpo che avevo tirato sbadatamente al comodino di legno a metà corridoio. Già mi chiedevo tutte le volte a cosa servisse, in più ora che ci avevo ucciso il mignolino del piede lo odiavo ancora di più.

Decisi di non badarci e varcai la soglia, rimanendo appoggiato allo stipite della porta, e mi ritrovai Emma subito davanti che mi fissava curiosa seduta su una sedia.
Rimasi un attimo fermo a pensare a come avrei dovuto parlare, e fissai i miei occhi sullo scolapasta in plastica azzurra appoggiato nel lavandino in cerca di un'aiuto valido.

Ora che l'avevo davanti ai miei occhi mi rendevo conto di quanto tempo avessi sprecato senza degnarla dell'attenzione che si merita, e di quanto ci sentissimo distanti a vicenda. Avrei voluto rimediare immediatamente, abbracciandola, ma mi bloccai istintivamente.

Tempo prima avevo cercato di reprimere tutte le sensazioni strane che avevo lasciato uscire per debolezza quando ero con lei. Ero curioso di capire cosa fossero, perché mai avevo provato tanto piacere a stare affianco una persona, ma ne ero anche spaventato. Non sapevo in cosa sarebbero sbocciate, e soprattutto sapevo che se fosse cambiato qualcosa di concreto avrei solamente rovinato il mio rapporto con mia sorella. Avrei dovuto parlarne, capirli, ma non ne ebbi il coraggio, non ne feci parola con nessuno, e mi auto-imposi di non far trasparire niente.

Nell'ultimo periodo ci ero riuscito quasi completamente, ma ultimamente quelle sensazioni avevano iniziato di nuovo a tormentarmi, e ora che l'avevo così vicina, mentre mi fissava dolcemente, il mio cuore si sciolse definitivamente. I suoi occhi chiari luccicavano, sempre più attraenti. Cercai di risvegliarmi dalla trance e di mettere insieme qualche frase sensata per comunicarle quello che dovevo dirle.

-io... tra una settimana vado in ritiro... a Tokyo- riuscii a dire distogliendo lo sguardo a fatica. Ero riuscito a non balbettare e mi auto complimentai con me stesso per il successo.
Non mi ero mai comportato in modo così impacciato davanti a Emma, e la mia paura era che tutto quello che avevo tenuto chiuso dentro me stesso si riversasse fuori in quel momento. La sua presenza mi destabilizzava, ma dovevo fare uno sforzo, perché non potevo tenere ancora molto tutto per me.

-wow! Beh deve essere una bella esperienza- mi rispose con un leggero sorriso e abbassando lo sguardo di nuovo sul suo libro. Volevo scappare immediatamente, ma avrei anche voluto continuare a fissare i suoi occhi.
Mi guardai ancora intorno, dondolandomi sui piedi per trovare le parole per continuare.

-certo... però non voglio lasciarti sola- mi affrettai ad aggiungere.
Sentivo le gote calde, e non capivo cosa mi stesse succedendo mentre parlavo, non potendomi vedere. Cercai di calmarmi, non riuscendoci, e per nasconderle decisi di abbassare solamente lo sguardo e di evitare il contatto visivo, cosa che sapevo che mi avrebbe giocato un brutto colpo alla mia capacità comunicativa.

A Piccoli Passi / Nishinoya YuuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora