Una Stanza Buia

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Yuu's pov
Tutto si era fatto buio abbastanza in fretta. Il sole era calato quel tanto che bastava da non permettere di intravedere più nulla tra gli oggetti della stanza.
Non che fossi interessato a quelli.

Il mio sguardo era proprio immerso in questa presunta oscurità rotta solo da una lunga linea dritta che attraversava la fessura della porta. Ma quello che vedevo non è niente di tutto ciò, bensì nei miei pensieri continuavo a ripassare sempre le stesse immagini in loop continuo.

Era una cosa che mi faceva male, perché erano tutti momenti che riguardavano lei quelli che avevo in testa, ma anche l'unica che riuscivo a fare.

Non mi ero più mosso da terra, ancora appoggiato ai cassetti della scrivania. Le maniglie di questi mi spingevano dure nella schiena causandomi abbastanza dolore, ma era l'ultima cosa a cui avrei pensato in quel momento.

Lentamente allacciai le mie gambe tra le braccia e appoggiai il mento sulle ginocchia con gli occhi rivolti di fronte a me.
Ero rimasto da solo, casa letteralmente vuota, e nessuno che in quel momento potesse lontanamente immaginare la paura che stessi provando.

Tremavo un poco, anche per il freddo, reduce dal pianto. I capelli si stavano lentamente asciugando sulla mia nuca, scomposti, provocandomi anche un leggero mal di testa come ciliegina sulla torta.

Davanti al miei occhi riapparve l'immagine del nostro bacio. In quel momento, solo quel fotogramma, sembrava un'immagine da lieto fine di un film, e la cosa mi fece sorridere, ma tutto quello che c'era intorno presto me lo fece sparire.

Mi stavo facendo bastare quella piccola sensazione di piacere provata per evitare di crollare del tutto.
Cosa avevo sbagliato sostanzialmente?
Probabilmente avrei dovuto rinunciare a tutto fin da subito.

Sentii la porta di casa aprire e chiudersi di nuovo. Non sapevo quanto fosse passato da quando se ne era andata, avevo perso completamente la cognizione del tempo. Pensai fossero i nostri genitori, anche se non avevo sentito nessuna parola provenire dai corridoi della casa.
Decisi di non alzarmi.

A prescindere non ne avevo ne l'intenzione ne la forza per farlo, e se mia madre mi avesse chiesto qualcosa le avrei semplice detto che ero stanco e che mi volevo solo riposare.

Lunghi passi e ripetuti rimbombavano nelle mie orecchie, interrompendo a tratti le mie mezze visioni che mi aiutavano in qualche modo a calmarmi.
Il cigolio della porta irruppe improvvisamente e una forze luce mi fece socchiudere gli occhi, non essendo abituato.

Non riuscii ad identificare chi fosse, neanche dopo che il bagliore scomparse, riducendola solamente ad un'ombra scura che si appoggiò alla porta dietro di se.
Non mi proposi neanche di chiedere, abbassai lo sguardo e lo nascosi tra le gambe aspettando solamente un suo segno.

-perché non me l'hai detto?-
La voce di Emma ruppe quel leggero silenzio che mi circondava da non so quanto tempo.
La stessa voce che prima l'aveva creato.

A quelle parole il mio cuore perse un battito, e spalancai gli occhi ancora nascosti nella la mia morsa.

"Allora si è ricordata veramente?"

Non risposi. Lentamente le tante domande che mi ero posto iniziavano a trovare una risposta nel grande groviglio che si era formato.

-Yuu-

Mi chiamò di nuovo, ma non accennai a muovermi. Non avrei voluto averla di nuovo davanti, non avrei voluto affrontare tutto proprio in quel momento. Sentivo che mi serviva più tempo ma allo stesso tempo ero consapevole di non poter scappare ancora.

A Piccoli Passi / Nishinoya YuuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora