Amiche a Distanza

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<mio dio Elisa non ci posso credere!>
Dissi alzando la voce. Tutti quelli che si trovavano intorno a me non stavano capendo, tranne forse Yuu, che a sentire quel nome sorrise per poi tornare al suo lavoro.

Esattamente due anni prima, in un'estate, ero tornata in italia un mese, come se fossi in vacanza. I miei genitori adottivi mi ritennero abbastanza responsabile, e comprendevano la mancanza della mia terra.
Fecero di tutto per mandarmi e farmi rincontrare i miei amici d'infanzia.
Un giro veloce di chiamate, qualche vecchia conoscenza, e in men che non si disse mi ritrovavo sull'aereo.
Ma forse non mi ritenevano poi così autosufficiente.

Perché mi ritrovai con Yuu al mio fianco.
Non avevo ben capito il motivo per cui fosse venuto, che sia per una esperienza o perché non volevano che proprio andassi da sola. Ma non ci rimasi male, solo ero un po' preoccupata per lui.

*~*
~Due anni prima, Aeroporto di Milano Linate~

-ehi... ehi Yuu... siamo arrivati- scossi un poco mio fratello che si era appisolato al mio fianco sulla mia spalla.

-eh?... ma che ora sono?- chiese biascicando e asciugandosi un rivolo di bava che fortunatamente non era caduto sui miei vestiti o sul sedile.

-che schifo... dovrebbero essere le 3.00 circa di pomeriggio, ma non ne sono certa. Comunque tra poco atterriamo, quindi è meglio che cominci a svegliarti un po'-

Sentii improvvisamente il vuoto sotto di me. Dal finestrino si vedevano solo dense nuvole sotto di noi che passavano leggere venendo tagliate in due dalle enormi ali dell'aereo. Poi improvvisamente un grosso squarcio si aprì nel cielo, rivelando distese infinite di campi alternati a enormi grattacieli che si alzavano imponenti da terra. Milano.

Più in lontananza, una piccola striscia grigia si avvicinava sempre di più man mano che scendevamo, rivelatasi poi la luminosa pista di atterraggio del nostro volo.
Guardandomi intorno notai un frenetico via vai continuo di aeroplani che rullavano intorno a noi, lasciando comunque libera la nostra via per l'atterraggio.
"Dev'essere veramente complesso organizzare un aeroporto" pensai.

Sotto di noi con un grande balzo sentii le ruote toccare terra e presa alla sprovvista mi ritrovai la mano stretta nella morsa mortale di quella di Yuu.

-non ti piace proprio volare eh?- gli dissi accarezzandogli il dorso con fare canzonatorio. Era un ragazzo maturo e un completo bimbo allo stesso tempo.
Però non posso giudicare la paura di volare, è una fobia che attacca persone di tutte le età.

<Buon pomeriggio signore e signori, stiamo atterrando all'aeroporto di Milano Linate, ora locale 3.08. Tutti i passeggeri sono pregati di non slacciare le cinture e di rimanere al proprio posto fino all'arresto totale del mezzo. Vi ringraziamo per averi viaggiato con Fuji Dreams Airlines e speriamo che il viaggio e le attenzioni a voi dedicate siano state di vostro gradimento>

La voce del capitano risuonava negli altoparlanti sopra di noi mentre lentamente sentivo la velocità diminuire, insieme alla forte stretta sulla mia mano. Tirai un sospiro di sollievo riprendendomi dal momentaneo intorpidimento delle dita. Aveva le mani piccole... mi chiedevo come potesse fare così male.

-sei pronto?- chiesi girandomi verso il ragazzo, notando una leggera ansia nei suoi occhi.

-credo di si- voltò lo sguardo sospirando.
-come sarebbe a dire "credo"?! Stai tranquillo, ti aiuterò io!-
Sfoggiai uno dei miei migliori sorrisi, dopo di che mi alzai slacciando la cintura e mi fiondai fuori con mio fratello al seguito.

Corremmo sotto il cartello "baggage claim" senza neanche badarci e ci bloccammo di fronte al lungo nastro nero che trasportava uno ad uno centinaia di bagagli di forma, dimensioni e colore diversi.
Ma la mia era difficile confonderla.

A Piccoli Passi / Nishinoya YuuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora