Aiuto

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Yuu's pov
Entrai in palestra scombussolato. Non mi sarei mai immaginato che lei non avrebbe ricordato nulla...
dietro di me vidi arrivare Asahi e velocemente ragionai.

Lo presi per un braccio urlandogli che gli dovevo parlare e corsi via nei corridoi nelle stanze per dormire.

-Noya-san, cosa c'è?- chiese esasperato staccandosi dalla mia presa.
Avevo assolutamente bisogno di parlare con lui, per mettere in chiaro le mie idee.

-Asahi, lei non ricorda nulla!- dissi eccitato.
-come sarebbe a dire non ricorda nulla?-
-non lo so ma è così! Lei non ricorda neanche che l'ho messa a letto e... e neanche quella cosa- affermai illuminandomi.

"Forse non ho perso tutto..."

-beh meglio così... di certo evitiamo molto casini- disse lui sorridendo, ma improvvisamente il suo sguardo mutò in uno più serio.
-tuttavia... dobbiamo parlare seriamente di questa cosa- sentenziò guardandomi di sottecchi.
Mi immobilizzai. A lui non avevo detto nulla, l'unico aiuto che avevo chiesto era quello di Tanaka, ma non era stato particolarmente utile.

-ti rendi conto della bruttissima situazione in cui ti stai infilando vero?- chiese senza giri di parole.
Mi pietrificai.

-Asahi come-
-si vede lontano un miglio. E ieri sera ne ho avuto la conferma piena- mi rispose interrompendomi subito.

Mi morsi il labbro, frustrato.
Era veramente così tanto evidente?

-io non giudico anche perché non ho niente da giudicare, ma a prescindere che finisca bene o male qui di mezzo c'è il fatto che è tua sorella adottiva. Come pensi di gestire questa cosa?-

Sospirai vistosamente e mi appoggiai al muro senza idee. Aveva colpito proprio il mio punto debole.
-Asahi, io non lo so... e sono veramente in conflitto per questa cosa... ma non voglio rinunciarvi per questo... io, ho guadagnato tempo, lei non ricorda nulla e posso continuare ad aspettare mentre cerco una soluzione- dissi in preda al panico, cercando la sua approvazione.

Il suo sguardo non mi comunicava nulla, se non disaccordo. Incrociò le braccia e con un sospiro mi sbatté in faccia la verità di cui ero già a conoscenza da tempo.
-l'unico modo per stare effettivamente insieme è far rinunciare ai tuoi genitori la sua adozione, non ci sono altri sistemi- disse con voce ferma ma dolce, anche se il fatto che lo fosse non mi aiutò.

Ci avevo pensato. E non potevo chiedere una cosa del genere, era come portarle via una seconda volta la famiglia. Mi persi in quel pensiero così crudele e cercai in ogni modo di uscirne fuori.
-io... troverò un'altra soluzione. Non posso chiederle di rinunciare alla famiglia- dissi soltanto.

Ero convinto della mia posizione. Avevo tempo, ne avevo guadagnato ancora, e non l'avrei sprecato inutilmente.

-dobbiamo andare- disse lui fissando l'orologio sull'entrata e chiudendo momentaneamente il discorso.
Mi resi conto che avevamo perso almeno 10 minuti.

-si, andiamo- dissi dirigendomi verso l'esterno.
-comunque- aggiunse lui ancora -sono molto felice per te. Sembra una ragazza fantastica, sappi che ti sosterrò-
Sorrisi.

Forse non era stata una brutta idea parlarne anche con lui.

*~*

A Piccoli Passi / Nishinoya YuuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora