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Ormai Ayame era arrivata al bar e non poteva tirarsi indietro.
Vide Hizashi seduto a un tavolino, la sua capigliatura era quasi impossibile da non notare.

-Ehy, ho notato che stavi piangendo l'altro giorno. Lo hai incontrato vero?
Strinse il telefono tra le mani, serrando le labbra. Ricordare ciò che era successo le metteva rabbia.
-Senti. Non so cosa lui voglia da te o cosa sia successo, ma secondo me ti serve una bella uscita tra amici. Che ne dici?
Sentì il tono vocale dell amico esaltarsi al solo pensiero ed era certa che stesse sorridendo, proprio come lei.
-Ah, Hizashi. Se non ci fossi tu non so che farei.
Ayame ridacchió, assecondando il suo amico.

Lo salutò con un sorriso e velocizzó il passo, raggiungendolo in un lampo.
Hizashi si alzò per stringerla in un abbraccio.
Ogni volta Ayame si sentiva al caldo e al sicuro nelle sue braccia. Erano le stesse che la stringevano quando da piccola aveva gli incubi. Le stesse braccia che non sentiva da anni, come anche quelle di Shota.
Cercò di non pensarci e si concentro sull'eroe di fronte a lei.
-Ciao Zashi.
Anche se aveva il viso contro la sua spalla, lui seppe che in quel momento stava sorridendo.
-Ciao piccoletta.
Le accarezzò la testa e la lasciò andare.
Era abituale per lui farlo. Spesso le scompigliava i capelli, sotto le sue proteste, solo per vederle quell'adprabile smorfia in viso.

Era una delle poche volte che si vedevano dopo che lei era tornata.

La osservò bene. I capelli raccolti in una treccia che cadevano morbidi sulla spalla destra e il viso tranquillo e sereno.
Non c'era traccia di tutto lo sconforto che aveva visto l'ultima volta. Non c'erano più lacrime sul suo viso da asciugare, ma lui sapeva comunque che lei ci pensava.
-Quindi. Riprendendo da dove ci eravamo lasciati l'altra mattina...
Hizashi lasciò la frase sospesa, lasciandola confusa e pensierosa.
-Non dirmi che te ne sei scordata?
Ayame si gratto la testa con un sorriso imbarazzato e le guance leggermente rosse.
Le capitava spesso anche quando era piccola di scordare tutto e Hizashi, puntualmente, le diceva che era un smemorina e che probabilmente si sarebbe scordata anche il suo nome. Durante le superiori aveva anche iniziato a chiamarla con il nome da eroe di Shota.

-Oh andiamo. La festa che facciamo con Nemuri!
Ayame parve sorpresa. Non aveva neanche un vago ricordo che avessero parlato di una festa.
Poi realizzò. Probabilmente avrebbero convinto anche Shota e se fosse andata non avrebbe potuto evitarlo.
Avrebbe dovuto osservare i suoi lineamenti, le sue mani calde strette attorno a un bicchiere con chissà quanto alcol e i suoi occhi che con molta probabilità sarebbero stati puntati su di lei.

Assunse la sua solita espressione intimidita e Hizashi capì subito a cosa stava pensando.
Sospirò e si passo le dita sugli occhi, lasciando più ricadere la mano. Sapeva che sarebbero arrivati a quel punto, ma sperava che almeno uno dei due avesse più coraggio, invece erano entrambi troppo stupidi per andare avanti.

-Insomma. Sia tu che Shota avete paura di vedervi. Si può sapere che fine ha fatto il vostro coraggio da eroi? Sembrate due bambini.
Ayame strinse il tessuto della sua maglietta, mordendosi il labbro. Aveva ragione. Erano due bambini. Hizashi aveva colpito nel segno.
-Zashi. Se io vengo a quella festa...
Il biondo sembrò prendere vita una seconda volta. Il viso gli si illuminò speranzoso.
-Non posso garantirti che non cercherò di evitarlo. Non posso garantirti nemmeno di non scappare.

Ayame alzò finalmente il viso, guardando negli occhi il suo amico.
Lui non glielo disse, ma i suoi occhi sembravano chiamare aiuto, tanto che il volto del biondo si con trasse in una piccola smorfia.
Non voleva farle questo, non voleva vedere la sua piccoletta soffrire, ma se voleva vederla sorridere di nuovo come prima, avrebbe dovuto farla passare di lì.
-Però posso garantirti di provarci. Ti sta bene?
Gli occhi di Hizashi brillarono. Li aveva convinti. Aveva convinto entrambi ad andare in un posto dove c'era anche l'altro. Se non era una vittoria quella, non sapeva cosa fosse.

Shota Aizawa - BNHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora