12

383 34 0
                                    

Kyoka osservò la ragazza, che si stanziava davanti a lei sulla soglia della porta, con sguardo curioso.
Era decisamente bella, anche se alla piccola Kyoka, una bambina di soli sette anni, quasi tutti sembravano molto belli.
La salutò e chiese cortesemente chi fosse, in modo che potesse avvisare la sorella maggiore, l'unica in casa con lei, del suo arrivo.

-Ciao piccolina, io sono Nemuri, un' amica di tua sorella.
La bambina annuì e fece cenno alla più grande di aspettare, volatilizzandosi in pochi secondi per chiamare la sorella.
Ayame era sorpresa. Aveva detto ai suoi amici che quel giorno avrebbe badato a sua sorella, anche se era in pausa dal lavoro e voleva riposarsi,quindi non si aspettava certamente che Nemuri si presentasse alla porta di casa sua.

Si avvicinò incuriosita alla sua compagna che per tutta risposta le saltò addosso aggrappandosi come un koala.
-Mi sei mancata tanto Yame!
Un sorriso si stampó immediatamente sul viso della corvina.
Era un riflesso involontario che però non le dispiaceva più di tanto.
-Anche tu Nemuri, ma che ci fai qua?

Anche se non voleva darlo a vedere, Ayame stava avendo difficoltà a sostenere la sua amica, che poco dopo tornò con i piedi per terra, posizionandosi davanti alla sua interlocutrice.
-Hai detto che non uscivi per badare alla tua sorellina, ma non che non potevo venire da te a passare del tempo.
Una lieve risata si levò dalla bocca di Ayame che era sempre più sorpresa dal comportamento dell'amica.
-Va bene. Ma Kyoka dovrà restare con noi. Non voglio spedirla in camera da sola.

-E che sarà mai. Lo sai che mi piacciono i bambini.
Ayame scosse la testa e roteó gli occhi, per poi chiudere la porta a accompagnare Nemuri in salotto.
Anche se era una cosa inaspettata era felice di vederla.
Era stata così impegnata con il lavoro che era tornata solo dopo cinque anni, se si escludeva il quarto compleanno di Kyoka, avvenuto tre anni prima.

Osservò Kyoka prendere confidenza con la nuova arrivata, raccontando con entusiasmo di tutto quello che aveva imparato di musica.
Sorrise alla scena.
Non era molto presente per Kyoka, ma si era comunque affezionata molto a lei. Le ricordava il suo entusiasmo, la sua vitalità e la sua energia di quando era più piccola.

Si avvicinò alle due e si sedette sul divano, sotto la voce della piccolina di casa che acclamava la giovane donna appena conosciuta.
-Yame! Yame! Mi piace la tua amica. Può venire qua più spesso?
Il cuore della ragazza sembrò sollevarsi di cento piedi, facendole provare un sollievo di cui credeva di non aver bisogno.
Ridacchio per l'entusiasmo della sorellina e osservò i suoi occhi brillare di gioia.
Era così innocente ed energica che, anche se avesse voluto, non sarebbe riuscita a dire di no.
-Certo che può. Vero che verrai più spesso Nemuri?

Entrambe le sorelle si girarono verso la diretta interessata, assumendo un'espressione da cucciolo bastonato.
La ragazza era sorpresa. Aveva visto Ayame in tanti modi, ma mai così allegra nell'ultimo periodo e la cosa la rallegró particolarmente.
-Chiaramente. Adesso ho anche un'altra amica invece che questa sfaticata qui, non è forse così Kyoka?
La piccola batté le mani e saltelló febbricitante.
Era una bambina molto attiva e la cosa era ben evidente.

Erano passate circa due ore e Kyoka si  era addormentata addosso ad Ayame che le accarezzava i capelli come se avesse in braccio un gatto.
Nemuri intanto osservava la scena, estasiata.
-Non ti vedevo così da tanto tempo.
Ayame sospirò, smettendo di accarezzare la piccola bambina che aveva in grembo.
-Non mi sentivo così da tanto tempo.
Con il cuore in gola, preoccupata come non mai per la sua amica, Nemuri si decise a dire ciò che pensava.
Sapeva che Ayame non avrebbe gradito quelle parole, ma si rese conto che le servivano. Le servivano come l'acqua.
-Yame. È il momento che lasci andare il suo ricordo.

Vide i suoi occhi diventare lucidi, ma non disse nulla. Lasciò che metabolizzasse le parole che le aveva detto.
La conversazione fu interrotta da uno sbadiglio ed entrambe puntarono lo sguardo sulla bambina che si era appena svegliata e si stava stiracchiando.
-Ma buongiorno bella addormentata.
Ayane aveva totalmente perso il tono triste e malinconico, sostituendolo con uni allegro e solare.
Il tutto non passò inosservato a Nemuri che rimase piacevolmente colpita.
Quella bambina aveva un qualche potere sulla ragazza, non c'era dubbio.

-Sorellona, perché hai le lacrime?
Ayame passo un dito sulla guancia, raccogliendo qualche lacrima, poi sorrise per tranquillizzare la piccola.
-Non è nulla. Io e la zia Nemuri parlavamo di una cosa successa tanti anni fa.
La piccola si acciglió e si preoccupo leggermente. Non vedeva spesso sua sorella, ma quando succedeva, non era mai triste o malinconica. Era sempre allegra e solare e la cosa le fece sprofondare il cuore.
-È una cosa brutta?
La voce insicura e tremolante di Kyoka fece sorridere la più grande.
Aveva visto molti lati di quella piccola peste, ma quello che più le piaceva era l'empatia.
"Saresti un buon eroe se mai decidessi di farlo." pensava, di tanto in tanto.

-Al contrario. È una cosa molto bella.
Il viso di Kyoka si storse in una smorfia confusa. C'erano molte cose che una bambina di sette anni non capiva e le emozioni, nella loro interezza, erano una di queste.
-Allora perché sei triste?
Il dolce sorriso di Ayame non era ancora scomparso dal suo volto e la cosa confuse ancora di più la piccola.
Nemuri la osservava compiaciuta. Sapeva perfettamente che Ayame era una ragazza forte e si aspettava questo comportamento da parte sua.

-Perché mi manca. Mi manca tanto.
Per quanto le parole sembrassero essere rivolte alla piccolina, Nemuri non poté fare a meno di comprendere che fossero la risposta alla sua frase precedente.
Sentì un macigno sul petto. La sua amica era davvero innamorata di quel deficiente e lei non poteva fare molto per aiutarla. Si sentiva così inutile.

-Ma ormai è passato e non posso farci nulla. Che ne dici se andiamo a mangiare qualcosa? La tua sorellina ha una fame da lupi.
Gli occhi della bambina si illuminano, ma si bloccò quasi subito, puntando lo sguardo sulla sorella.
-Ma io voglio sapere! Non vado a mangiare finché non me lo dici.
Nemuri si morse il labbro. Non aveva idea di come avrebbe reagito la sua amica. Solitamente era restia a parlare di lui, ma ciò che accadde la sorprese.
-Perché non facciamo così. Io ti prometto che ogni volta che torno a casa ti racconto qualcosa su questo. Iniziamo stasera quando vai a letto. Ci stai?
La piccola annuì energicamente, per poi scendere dalle gambe della maggiore e correre verso il frigo, aspettando impaziente che le venisse dato qualcosa da mangiare.

-Yame.- iniziò Nemuri - Se non stai bene puoi dirmelo. Siamo amiche da tanto.
Lei si girò e guardò l'amica. Gli occhi erano velati da una patina di tristezza, come ogni volta che si ricordava di lui.
-Stai tranquilla. Basterà cercare di andare avanti. Ormai ho imparato.
Fece un sorriso e raggiunse la sua sorellina.
"Spero per te che sia così Yame."

Shota Aizawa - BNHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora