Il sole era alto nel cielo e come una grande biglia rossa e calda irradiava tutto il giardino. Una lieve brezza ti accarezzò i capelli biondi per poi solleticare le foglie dei grandi alberi di pesche posti proprio poco distanti da te.
Alla Corte Seelie l'aria profumava di erba appena tagliata e tutto era irradiato dalla luce; che fosse mattino o pomeriggio poco cambiava, la pace sembrava regnare in quegli enormi giardini sempre in fiore.
Il Regno d'Estate, dove non esiste inverno, pioggia o neve. Così veniva chiamata da tutti la tua casa e non potevi che dar loro ragione.
In tutti i tuoi ventun anni di vita non avevi mai dovuto indossare lane o tessuti pesanti per coprirti dal freddo; nel tuo armadio esistevano abiti solo di pregiata organza, seta o taffetà. Ogni giorno era più lucente del precedente senza mai risultare troppo afoso o soffocante.Certo era che non potevi dire la stessa cosa della tua vita. Eri nato e vissuto lì e, da quel che ricordavi, non avevi visto nient'altro se non quelle enormi pianure di verde.
Per te oltrepassarle era proibito.
Solo tuo padre e altri pochi eletti potevano superare quei confini - e solo per comprovati motivi. In fondo, però, chi avrebbe mai voluto abbandonare la quiete della Corte della Luce per addentrarsi nei cupi boschi di quella delle Tenebre?
Per quanto ti intrigasse immaginare cosa ci fosse al di là di quella selva fiorente, le leggende riguardanti la terra Unseelie ti frenavano da ogni possibile pensiero.
Si parlava di quel luogo come di un paese in cui la libidine era all'ordine del giorno: uomini e donne umani incatenati alle pareti dei palazzi dei nobili pronti a soddisfare ogni loro possibile fantasia. Ma non solo: quello che ti spaventava più di ogni altra cosa erano le illustrazioni che trovavi nei libri che parlavano dei cittadini della Corte delle Tenebre come di omuncoli fatati dalle fattezze ripugnanti.
"Si dice siano ancora più brutti dei goblin", aveva spiegato un giorno tuo cugino Hoseok, quando eri poco più che un infante facilmente impressionabile.Crescendo avevi sviluppato una certa paura verso quel luogo lontano e oscuro e, allo stesso tempo, una curiosità senza pari.
Apristi gli occhi chiari, dolci e sognatori, piantandoli direttamente sul panorama sopra di te. Innumerevoli nuvole costellavano il ciel sereno, ognuna con una dimensione diversa: tonde, allungate, grandi e piccole, ce n'erano di tutti i tipi. Riuscisti a scorgere un gatto in una, poi una conchiglia e, ancora, un carro trainato da due cavalli.
Era rilassante abbandonarsi totalmente alla fantasia una volta tanto.«Jimin... Jimin! Tuo padre ti cerca! Hai di nuovo abbandonato la lezione di letteratura senza avvisarlo... Sarà furioso!»
Quel paradiso momentaneo era durato troppo poco. Fu la voce di tuo cugino Seok-jin, fratello di Hoseok, a riportarti alla realtà dei fatti: niente veri cavalli, carri o conchiglie intorno a te. Solo tu disteso sul prato verde del giardino del tuo palazzo. Quel ragazzo aveva ragione: avevi solo aspettato il momento più opportuno per sgattaiolare fuori dal castello, proprio nel momento in cui il tuo professore si era allontanato per sbrigare una faccenda improvvisa. Hobi doveva coprirti ma Jin era una variabile che non avevi tenuto da conto. Era difficile nascondergli le cose perché sembrava leggere direttamente la mente di entrambi in qualsiasi momento.
Dal canto vostro, in fondo, non potevate fare nulla che ammettere ogni volta le vostre bricconate.«Avevo solo bisogno di una boccata d'aria... Giuro di non essere scappato, Jin!» annunciasti con la tua voce tintinnante. Ti alzasti in piedi di scatto, sistemandoti gli abiti e lisciandoti le ali iridescenti con un piccolo sorriso. Sorridergli avrebbe migliorato le cose? Sicuramente no ma almeno potevi provarci.
La camicia dai filati dorati che indossavi era pulita - un punto per te - ma non potevi dire la stessa cosa dei pantaloni panna ricamati anch'essi con degli inserti d'oro. Sul ginocchio si ergeva fiera una macchia d'erba. Come avevi fatto a non accorgertene prima?
"Accidenti, la sarta mi ucciderà" pensasti nella tua mente, raggiungendo insieme a tuo cugino i margini del giardino.
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𝔹𝕝𝕠𝕠𝕕 & 𝔾𝕠𝕝𝕕 {jikook au}
Fanfiction"Fin dove ti spingeresti per amore? Saresti in grado di sfidare anche la tua famiglia pur di restare accanto alla tua anima gemella?" Fin dalla notte dei tempi, a tenere le redini del Mondo Fatato sono due corti: la Seelie, il regno della Luce, popo...