(back to Jimin point of view)
A svegliarti fu il sole.
Quella mattina, dopo la visita di Namjoon, era stata una cameriera di Corte – un elfo dai lunghi capelli rosati e le orecchie appuntite – ad aprire le tende della tua finestra trovandoti ancora nudo, avvolto nelle lenzuola. Il trucco dorato ornava ancora i tuoi lineamenti.
Era rimasta in silenzio, raccogliendo l'imbracatura di diamanti e, successivamente, gli abiti usati la sera precedente dal fondo della stanza, ormai rovinati e inutilizzabili una seconda volta. Sarebbero andati dritti nella stanza dei sarti che li avrebbero lavati e scuciti per salvare gli unici pezzi intatti rimasti. Un vero spreco.
Sperasti di non essere stato scoperto, un'illusione forse fin troppo vana. A svegliarti da quel pensiero fu la voce della cameriera che, flebile e servile come sempre, fece capolino nelle tue orecchie.
«Vi porto dei vestiti puliti» dichiarò, inchinandosi sull'uscio della porta per poi sparire nel lungo corridoio oltre essa.
Ti alzasti a sedere sul letto, raccogliendo quel briciolo di autocontrollo che ti rimaneva.
Sul dito indice della mano sinistra brillava ancora l'anello donato da Jungkook, una prova di colpevolezza che avresti dovuto celare a chiunque nel castello. A conoscerla erano solo Seok-jin e Hoseok. In quel momento pensasti a tutte le conseguenze alle tue scellerate azioni della serata vissuta: davanti ai tuoi occhi si presentarono una più spaventosa dell'altra.
E se i tuoi cugini avessero già raccontato tutto a tuo padre? E se la stessa Corte Seelie si fosse accorta dell'intrusione di Namjoon nelle tue stanze? Se avessero già avvertito gli Unseelie?Tanti, troppi quesiti. Il solo pensarli ti riempì di angoscia.
L'anello, Jungkook, la festa Unseelie, la visita della guardia delle Tenebre... I ricordi di quella notte cominciarono a girovagarti in testa facendoti crollare ancora una volta steso sul letto, inerme davanti alla potenza del destino.
Sotto il cuscino, custodito gelosamente, avevi ancora la noce che la fata Unseelie ti aveva consegnato qualche ora prima, quando nel cielo brillava ancora diafana la luna. La prendesti in mano, rigirandola fra i piccoli polpastrelli: il guscio era duro a contatto con le tue dita.
Ti dividevano solo sette lune dall'oscuro principe Unseelie. Era stata la sua promessa per te.
Il solo pensiero di rivederlo e poter sfiorare una volta ancora le sue labbra ti diede il batticuore.
«Principe, il re vi cerca nella sala del trono...»
Non ti accorgesti neppure del ritorno della cameriera, troppo occupato a fantasticare su Jungkook. Nascondesti la mano con l'anello dietro la schiena, celando in un pugno anche il frutto secco, annuendo con il viso verso l'elfo.
«C-Certo, certamente...» sussurrasti elargendo un enorme sorriso verso di lei. La donna arrossì lievemente alla visione del tuo petto nudo davanti ai suoi occhi.
«Puoi andare, posso fare da solo qui» finisti, congedandola. Avvampasti di rimando, raccogliendo le lenzuola a coprirti, tossendo nervosamente per allontanare l'imbarazzo della situazione andatasi a creare. Non eri solito mostrarti così inerme a occhi altrui, neppure se questi erano i domestici.
La creatura abbassò il viso, annuendo alle tue parole con fare gentile, distogliendo lo sguardo dal tuo corpo magro e chiaro.
«Come desiderate, mio signore... Vi consiglio solo di lavarvi il...» bisbigliò ancora prima di andarsene, fermandosi a darti un solo altro sguardo. Alzò una mano in aria facendo dei piccoli movimenti circolare in direzione della tua bocca «Il viso, ecco... Avete ancora dell'oro dipinto sugli occhi e sulle labbra...»
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𝔹𝕝𝕠𝕠𝕕 & 𝔾𝕠𝕝𝕕 {jikook au}
Fanfiction"Fin dove ti spingeresti per amore? Saresti in grado di sfidare anche la tua famiglia pur di restare accanto alla tua anima gemella?" Fin dalla notte dei tempi, a tenere le redini del Mondo Fatato sono due corti: la Seelie, il regno della Luce, popo...