La grande sala del trono era posta al centro del palazzo Seelie: il grande salone si estendeva in lungo per innumerevoli metri, costellato da una quantità incalcolabile di piante e fiori appena sbocciati. Il tre troni reali erano posti su un soppalco sul fondo della stanza, alla fine di una breve gradinata, davanti a un'immensa vetrata da cui si riusciva a scorgere il cielo.
Ai lati di essa, due grandi statue alate si ergevano verso il soffitto a cupola, quasi pronte a sfiorarlo.A dare alla stanza un'aria regale e lussuosa era poi il tappeto blu, bordato d'oro, che si allungava su tutto il perimetro della pavimentazione di marmo chiara.
La Corte della Luce viveva riflessa in quello sfarzo.
Fin dalla morte di tua madre, il re aveva deciso di riempire quell'enorme stanza con dei gigli bianchi, simbolo di nobiltà ed eleganza, in ricordo di lei, che non era più con voi. Ai tuoi occhi, però, era sempre sembrato un funerale senza fine. Tuo padre non aveva mai superato realmente la sua morte e, dal canto tuo, non riuscivi a biasimarlo: nonostante i quindici anni passati, non aveva mai neppure una volta pensato di riprendere moglie.
"Mi alzerò da questo trono unicamente per fare spazio a te, Jimin, figlio mio. Nessun altro siederà al mio fianco", ti aveva promesso alla morte della regina e, a distanza di tutto quel tempo, non aveva mai spezzato quel giuramento.
Una parte della Corte la trovava una scelta vigliacca, addirittura sconsiderata. Un re senza consorte e con un figlio ancora fanciullo, alla reggenza di un regno troppo grande per essere sorretto solo dalle sue spalle. Eppure, contro ogni aspettativa, si era guadagnato l'amore del popolo durante la battaglia di Amalad contro gli Unseelie, portando a casa non solo la vittoria ma anche un trattato di pace, per quanto vacillante, con la Corte delle Tenebre. Da allora erano passati sette anni.
Sette anni di quiete apparente, una serenità fittizia che guardava però verso una sola e triste direzione: la ripresa, prima o poi, della guerra. Tutto quel tempo era servito alla risalita dell'economia del paese, alla forza lavoro, alla preparazione di nuove strategie militari e alla formazione di nuovi soldati.
Prima o poi, sarebbe tornato il momento di imbracciare le spade e gettarsi sul campo di battaglia.
Sì, prima o poi.Nella tua mente ancora immatura era sembrata una possibilità plausibile, certo, ma anche recondita: chi mai avrebbe voluto riprendere una guerra? Chi, dopo tutte le morti ingiuste causate e le famiglie distrutte?
Eppure, in quel momento, davanti al cospetto di tuo padre, il re, contorto in un'espressione adirata, quella considerazione ti sembrò più reale che mai. Chi avevi da biasimare se non te stesso?Deglutisti, senza emettere alcun suono, a testa bassa: di fianco a te, neppure Seok-jin e Hobi avevano ancora parlato. Eravate rimasti tutti e tre in perfetto silenzio, inchinati al suo cospetto, aspettando una qualsiasi reazione. Il sovrano, però, non aveva proferito parola.
Sospirò, massaggiandosi le tempie e alzandosi in piedi. Tuo padre era un uomo alto e longilineo, dai lunghi capelli castani e gli occhi affilati. Azzurri come il cielo, tanto simili quanto diversi dai tuoi, portavano in essi anni e anni di sapere - una conoscenza ineguagliabile. Mai avresti pensato di poterti anche solo avvicinare alle sue competenze. Tuo padre era stato un re saggio, calcolatore, un sovrano magnanimo che era riuscito a mantenere integro un regno sull'orlo del collasso, dopo la morte di sua moglie e gli attacchi Unseelie.
L'unica sua sfortuna eri tu. Un figlio sprovveduto e immaturo che, la notte precedente, invece di rimanere nel suo letto, aveva preferito avventurarsi nel bosco, verso l'unico posto a lui vietato: la Corte Unseelie.
Nella tua mente, la ricostruzione di quella serata ti sembrò inverosimile.
«Alzatevi... Tutti e tre» dichiarò il re Seelie, facendovi cenno di sollevarvi in piedi. Si rigirava nervosamente fra le mani un giglio dal gambo lungo, un movimento irrequieto che ti riempì di ansia. Di fianco a te, il viso di Seok-jin era pallido quanto il marmo chiaro della pavimentazione.
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𝔹𝕝𝕠𝕠𝕕 & 𝔾𝕠𝕝𝕕 {jikook au}
Fanfiction"Fin dove ti spingeresti per amore? Saresti in grado di sfidare anche la tua famiglia pur di restare accanto alla tua anima gemella?" Fin dalla notte dei tempi, a tenere le redini del Mondo Fatato sono due corti: la Seelie, il regno della Luce, popo...