Atto XVII - La parola "Amore"

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La luna brillava alta nel cielo nel momento in cui lasciasti il palazzo, nascosto dal manto celeste sopra di te. Era una notte quieta, tutto intorno a te taceva come in pace: il vento muoveva piano le foglie degli alberi mentre la fauna del bosco rimaneva in silenzio, quasi immobile. La fine di Yule, per loro, pareva non essere ancora arrivata; sarebbero dovute passare altre settimane perché gli animali si abituassero alle nuove temperature più miti di Imbolc, uscendo dai loro nidi caldi per cantare ancora al Sole la gioia della primavera.
Camminasti deliziandoti della tranquillità della notte, affondando gli stivali stringati fra le foglie secche e l'erba alta. Era bagnata, simbolo che l'acquazzone pomeridiano non sembrava aver risparmiato neppure la foresta: intorno a te l'odore di pioggia era fresco e piacevole.

Il tuo primo giorno di libertà, almeno agli occhi del re, si era rivelato un vero e proprio fallimento: a nulla erano servite le ingiurie di Hoseok verso il cielo, il tempo quel giorno non sembrava avervi voluto dare tregua. Dopo la colazione e il successivo pranzo, tu e i tuoi cugini avevate deciso di passare del tempo nel grande giardino del palazzo, beandovi finalmente del profumo dell'aria aperta. Un momento felice che, purtroppo, durò quanto il battito impercettibile delle vostre ali: un solo attimo. Fosti tu ad accorgertene per primo quando una goccia di pioggia ti bagnò dapprima la pagina del libro che avevi in grembo e, poi, i capelli. Alzasti il viso al cielo incontrando le sue inesorabili lacrime, sotto gli occhi attenti di Hobi e Seok-jin.

«Probabilmente la Natura ha deciso di non concedervi ancora la libertà, forse questi mesi di castigo non sono bastati» erano state le parole del re Seelie che avevate accettato in silenzio, senza ribattere in alcun modo. Dentro di te, però, pensavi ci fosse altro.

"Forse il cielo sta punendomi per le mie menzogne" pensasti quel pomeriggio, sdraiato sul baldacchino della tua stanza a occhi chiusi, ascoltando velatamente le lamentele di Hoseok sull'impossibilità di uscire con la pioggia. Jin, da parte sua, aveva cercato di calmare il fratello senza però troppo successo.
Quella di Hobi era stata una vera e propria protesta contro la Natura durata l'intera giornata: crucciato e a braccia conserte aveva promesso di rimanere alla finestra della sua stanza fino al cessare della pioggia. Si addormentò poco prima del tramonto, stanco delle sue stesse lamentele urlate al vento.

Dal canto tuo, avevi pregato il cielo di darti una tregua per rivedere Jungkook: inaspettatamente, sembrava averti ascoltato. Così, nascosto dalle luci soffuse del tramonto, ti eri precipitato nel bosco, utilizzando il passaggio segreto nella grande biblioteca del tuo palazzo. Avresti sfidato anche la Natura pur di riabbracciare il principe delle Tenebre ancora una volta.

Lo trovasti già ritto in piedi ad attenderti, ai margini della vecchia quercia verde - l'inverno non sembrava averla toccata, a differenze della altre piante presenti nella foresta. Camminava nervosamente, un movimento continuo che si interruppe nel momento in cui incrociò i tuoi occhi.
Sorridesti alla sua visione, avvicinandoti piano sotto il suo sguardo: le sue stesse labbra si distesero in un grande sorriso. Era felice di vederti, dunque?

Ti tese una mano: la afferrasti di getto, senza pensarci neppure un secondo, ritrovandoti avvolto nel suo caldo abbraccio. Sapeva ancora di pesca.
Jungkook poggiò il viso nell'incavo della tua spalla, respirando finalmente tranquillo a occhi socchiusi.

«Avevo paura che la pioggia non ci avrebbe dato tregua. Volevo vederti così tanto...» sussurrò al tuo orecchio con fare dolce e sensuale, sfiorandoti con le dita i capelli biondi.
La sua mano poi scivolò più in basso, verso la tua vita, cingendola velocemente per farti ancora più vicino a lui. Avvampasti di scatto: nonostante i mesi passati insieme non ti eri ancora abituato a quei contatti improvvisi. Jungkook era un ragazzo impulsivo e passionale, sempre alla ricerca di un contatto fisico, poco importava se con le tue labbra o le tue mani. Aveva bisogno del tuo calore per quietarsi. Tutta un'altra storia rispetto a te, ben piùtranquillo e mansueto.

𝔹𝕝𝕠𝕠𝕕 & 𝔾𝕠𝕝𝕕 {jikook au} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora