Atto XVIII - I bisbigli di Imbolc

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Strabuzzasti gli occhi alle parole di Jungkook rimanendo immobile fra le sue forti braccia.
«Una festa umana mormorasti piano con fare interrogativo, tanto bastava per essere udito unicamente da lui. Il principe delle Tenebre annuì con la testa, compiaciuto per la sua stessa proposta. Ti accigliasti di scatto, pensieroso. Hoseok ti aveva raccontato molteplici storie circa i festeggiamenti fra i popoli non-fatati: seduto sul tuo grande baldacchino tempestato di fiori e foglie, ti narrava delle bellezze che incontrava in quelle notti brave, dei canti e i balli così diversi rispetto ai vostri.
La bellezza umana è effimera e passeggera ma è questo che la rende così preziosa ai miei occhi” ti aveva detto un giorno, al ritorno alle prime luci dell'alba dall'ennesima celebrazione. Le parole di Jungkook, ora, ti sembrarono più simili che mai a quelle di tuo cugino.
Voltasti il viso di lato, velatamente preoccupato sul da farsi. Benché il tuo cuore volesse più di ogni altra cosa scappare e unirsi a lui presenziando a quella festa, la tua mente ti obbligò a ragionare e pensare ad ogni possibile conseguenza: già una volta eri stato punito presenziando a feste non molto raccomandabili, potevi rischiare ancora?

«Ci è proibito partecipare alle feste umane... Se gli umani dovessero scoprirci... Metteremo in pericolo i nostri interi popoli, saccheggeranno i nostri palazzi e ci stermineranno...» dichiarasti piano alzando gli occhi ai suoi. Jungkook ti guardò fisso prima di scoppiare in una grossa risata. Rimanesti in silenzio non capendo perché di quell'improvvisa reazione.
«È questo che vi racconta la vostra Corte?» rispose il ragazzo guardandoti per intero per poi sedersi ai margini della grande quercia, direttamente sull'erba fresca e leggermente umida. Annuisti più volte con la testa mettendoti seduto tu stesso di fianco a lui: la tunica bianca che indossavi andò a sfiorare il terreno, aprendosi come un fiore sul manto verde sottostante.
Jungkook avvicinò una mano alla tua, percorrendola per intero con l'indice. Il contatto con il suo dito ti fece fremere interiormente ma rimanesti immobile, cercando di celare senza troppo successo un nuovo rossore sulle gote.

«Per quanto ancora vuoi vivere in funzione degli altri?»
La frase del ragazzo Unseelie ti colpì in pieno viso obbligandoti a fissarlo. Alzasti il volto al suo, solo il tempo perché proseguisse a parlare, serio e sostenuto: «Quando deciderai cosa è giusto o sbagliato per te stesso?» finì, senza staccare per neanche un secondo gli occhi dai tuoi.
Jungkook aveva ragione. Ogni giornata vissuta, ogni passo avanti a un altro era tutto in funzione a una sola e unica cosa: la Corte Seelie.

Il bene del tuo popolo era ciò che avevi di più importante – o almeno era ciò in cui tuo padre, il re, ti aveva da sempre obbligato a credere. Ogni decisione doveva essere presa con moderazione, ogni parola perfettamente calibrata.

«Io...» mormorasti piano abbassando il volto, imbarazzato dalle sue parole. Avevi giurato a te stesso di mettere l'amore per Jungkook sopra ogni cosa... Lo stavi facendo ora?
Decidere cosa fosse sbagliato o giusto per te stesso era ancora troppo difficile.
Il ragazzo moro ti strinse la mano ancora piantata al terreno.
«Capisco la tua paura, non devi vergognartene davanti a me. Mai» sussurrò, facendosi vicino al tuo orecchio. Ora il suo tono era dolce e comprensivo.
«... Ma vorrei che ti fidassi di me. Non ti metterei mai in pericolo» continuò ancora portando le dita al tuo viso, accarezzandotelo leggero. Amorevole e delicato, le sue parole ti solleticarono il volto con calore obbligandoti ad alzarlo e piantare lo sguardo nel suo. Le sue biglie d'ossidiana brillavano come luci notturne illuminate dal chiarore fioco delle stelle.

Deglutisti, stringendo tu stesso la mano nella sua, incrociandone le falangi, come in un abbraccio intimo fatto solo di dita e deboli respiri. Dovevi prendere una decisione.
Per vivere quelle notti avevi sfidato la collera di tuo padre e mentito ai tuoi tanto amati cugini. Per Jungkook, avevi rinnegato il tuo stesso nome, il tuo rango, il tuo popolo... Solo e unicamente per cibarti delle sue carezze di una notte, e di quella seguente ancora.
Come potevi non fidarti? Lui, l'unico che ti stava mostrando il significato del vero amore.

𝔹𝕝𝕠𝕠𝕕 & 𝔾𝕠𝕝𝕕 {jikook au} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora