Atto XII - Soluzione

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Tornasti nelle tue stanze, a viso basso, ripensando alle parole dette a Seok-jin.
Avevi promesso di non rivedere più Jungkook: una bugia. Ti eri alzato quella mattina pregustando già il pensiero di incontrarlo ancora, sfidando ogni regola e i saldi principi che ti erano stati imposti fin da bambino.
Non poteva esistere nessun rapporto di amicizia fra il popolo della Luce e quello delle Tenebre, ancor meno l'amore. Quello, più di ogni altra cosa, era proibito.
Quel sentimento bruciava in te come un frutto illecito, il più prezioso in tutto il mondo Sidhe. In segreto lo avevi rubato, senza rimorso alcuno, facendolo tuo. Tuo soltanto.

Apristi la porta della camera, gettandoti sul letto un secondo dopo, chiudendo gli occhi, sconsolato.
Sarebbe stato più semplice dimenticare tutto. Perché non provarci?
Avresti potuto ascoltare davvero le parole di Seok-jin: non vedere più il principe delle Tenebre per il bene del tuo popolo sarebbe stata la scelta più giusta, quella più adeguata. Se non per il tuo regno, allora almeno per te. Ma benché la tua mente sapesse bene cosa fosse meglio fare, il tuo cuore non sembrava darti alcuna scelta.
Portasti una mano al viso: era ancora caldo e pulsante per colpa delle lacrime versate in precedenza.

Ora, però, in te non c'era più alcun dispiacere.

Incontralo nel bosco. Sfida la tua Corte, sfida tuo padre”, suggerì la tua mente.
Una provocazione impossibile da non ascoltare.
La complicazione, però, stava nel riuscire a farlo.
Afferrasti uno dei cuscini, premendolo sul volto: era fresco al tatto, un vero toccasana per le tue guance in fiamme. Rimasti così, a occhi chiusi per innumerevoli secondi senza riuscire a muoverti. Dovevi pensare, isolarti con la mente da ogni preoccupazione per trovare una soluzione a quel problema insormontabile.

Secondo le parole di tuo padre, ti sarebbe stato impossibile anche solo avvicinarti al portone per uscire dal palazzo: avrebbe certamente stanziato decine e decine di guardie a ogni angolo dell'abitazione, pronte a stanare te o i tuoi cugini se foste usciti senza permesso. E lì sì che sarebbero cominciati i veri problemi. Per quanto il temperamento del sovrano fosse mite nei vostri confronti, avevi potuto apprendere con i tuoi stessi occhi, pochi istanti prima, quanto potesse in realtà rivelarsi severo e autorevole. Era un genitore amorevole ma non certamente remissivo.
La parola del re non è mai obiettabile.
Ti ritrovavi quindi in una gabbia dorata, fatta di fiori profumati e pareti cosparse di quadri, senza alcuna via d'uscita verso la libertà. D'ora in poi ti sarebbe stato possibile solo guardarla da lontano, sospirando, attraverso le grandi finestre della tua camera.
Avresti agognato in silenzio l'odore fresco dell'erba umida o il tepore dei caldi raggi del sole sulla tua pelle diafana. In silenzio, avresti pianto la tua prigionia.

***

Il pomeriggio passò lentamente, fra la lezione di letteratura e la solitudine nella tua stanza. Per tutte le tre ore di insegnamento, tu e i tuoi cugini avevate ascoltato le parole solenni del professore, senza fiatare neppure una volta. Un evento più unico che raro in tutti i vostri anni di vita.
Dal tuo canto, avevi trascritto le parti salienti del discorso dell'uomo, a viso basso, fingendo interesse, senza in realtà capire ciò che stavi scarabocchiando sulla pergamena.
Parole e parole si confondevano su quel pezzo di carta ingiallito dal tempo.

«La calligrafia e l'ordine per i reali sono punti fondamentali» ricordi avesse sibilato l'insegnante, picchiettando sul foglio di Hoseok. Il ragazzo era riuscito a macchiare un angolo del foglio con l'inchiostro, un errore imperdonabile che gli era costato la riscrittura degli interi appunti.
Hobi aveva sbuffato, alzando gli occhi al cielo per poi piantarli su di te facendo una breve smorfia, sorridendo. Un movimento di labbra che ricambiasti senza neppure pensarci per poi riportare ancora una volta gli occhi al testo davanti a te.
Noia totale.
Per quanto ti sforzassi a mantenere un apparente partecipazione alla lezione sotto lo sguardo attento del professore, la tua mente era spenta in un solenne e totale disinteresse.

𝔹𝕝𝕠𝕠𝕕 & 𝔾𝕠𝕝𝕕 {jikook au} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora