4.Le tue lenzuola profumano

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<<Non lo so>>mormoro, vergognandomi un po' per la mia affermazione.

Ad oggi posso considerare Francesco la cosa più bella che mi sia mai capitata, anche se il modo in cui l'ho concepito è vergognoso.

In un insulso bagno di una discoteca, ubriaca persa esattamente come il padre.

<<Quindi non conosci il padre?>> insiste facendomi sentire sbagliata.

<<No>> cerco di concentrarmi sul pollo, evitando di guardare Andrea, che sicuramente sarà incuriosito dalla mia storia.

Mi considererà una troia.

<<Ok>> mi dice dopo pochi istanti trascorsi in silenzio.

Annuisco, bevendo un sorso di vino rosso, con la speranza che possa farmi rilassare un po'.

<<Vado a prendere dell'altro vino, è finito>> sussurro, scappando in cucina per ricompormi giusto un pochino.

Ma che mi è saltato in mente di parlargli delle mie cose.

È il mio coinquilino nient'altro!

Faccio un lungo respiro, afferrando la bottiglia di vino che si trovava in frigo, bevendone due grandi sorsi.

Ok, adesso tornerò da Andrea, come se nulla fosse!

Alla fine il mio comportamento può essere giustificabile, in fin dei conti ero ubriaca fradicia.

Non ricordo assolutamente nulla, quindi non vale nemmeno.

<<Eccomi ho preso il vino>> annuncio, attirando la sua attenzione su di me, che osserva attentamente il mio corpo.

Mi siedo accanto a lui, sentendomi nuovamente in imbarazzo.

Perché non la smette di fissarmi con quei meravigliosi occhi?

<< Quindi ti piacciono i documentari?>> accenna ad un piccolo insignificante sorriso che riesco a notare in tempo, contraccambiandolo quasi subito.

<< Li trovo interessanti. Proprio ieri ne ho visto uno sui gatti>> riempio il bicchiere di vino al moro, ignorando la sua espressione confusa.

<<Tu sei strana>> constata, facendomi arrossire.

Bevo un altro sorso di vino, ignorando l'imbarazzo che mi scaturiscono le sue parole e le sue attenzioni.

<<E tu evidentemente mi spii>> lo canzono, ottenendo un ennesimo sorriso da quest'ultimo che scuote la testa.

<<Ti ho trovata diverse volte a dormire sul divano con la tv accesa>>

<< Non dormivo, ero solo concentrata>> mi giustifico, cercando di sembrare abbastanza convincente. Anche se io stessa ho dei seri dubbi al riguardo, sicuramente dormivo come un ghiro.

<<Certo>> si limita a dire, alzandosi dalla sedia, portando via il suo piatto vuoto.

<<Non sto mentendo.>> cerco di convincerlo seguendolo in cucina.

<<Ultimamente ho difficoltà a prendere sonno, sono passata dal medico per farmi dare qualcosa per questo problema>> gesticolo senza rendermene conto, accorgendomi solo adesso che ho dato fin troppe spiegazioni ad uno sconosciuto.

Il mio coinquilino è uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora