21. Il Sign. Robert

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Fisso lo schermo del mio pc , cacciando l'ennesimo sospiro, mentre rispondo alla lamentela di un cliente che pretende di ricevere un risarcimento.

Vorrei che il mio lavoro fosse più movimentato.

Alzo gli occhi non appena il mio capo, varca la soglia del mio ufficio, con un sorriso stampato sulle labbra.

È sempre stato l'eleganza in persona.

<<Sara.>> mi richiama, sedendosi sulla sedia posta davanti alla mia scrivania, allentando il nodo alla cravatta gialla.

<<Sign.Robert mi dica?>> chiudo l'email, ponendo la mia completa attenzione sul mio capo, che sembra in procinto di dirmi una cosa importante.

Deve esserlo, se è venuto fin qui a dirmelo.

<<Un cliente, molto importante, desidera un grafico per la sua azienda. Vuole che siamo noi a farlo.>> si affretta a dire, facendomi spalancare gli occhi per la sorpresa.

So già che sarò io l'incaricata. Dio sono così felice!

Finalmente un po' di sole dopo tutta questa pioggia.

<<Bellissimo>> affermo entusiasta, organizzando il lavoro che dovrò svolgere già da ora.

<<Voglio che sia tu a farlo>> conclude, facendomi sorridere come un ebete per la notizia.

<< Non la deluderò>> mi affretto a stringergli la mano, ringraziandolo almeno un centinaio di volte.

<<Dovrai essere perfetta, soddisfare ogni sua esigenza, e chiarirgli ogni dubbio>> mi raccomanda, puntandomi l'indice contro, prima di alzarsi dalla sedia.

<<Sarò più che perfetta>> lo rassicuro, immaginandomi il momento in cui il nostro cliente uscirà dalla nostra azienda, con un sorriso soddisfatto.

Avrò una promozione me lo sento.

<<Bene arriverà oggi pomeriggio>> mi avverte, sistemandosi i capelli brizzolati, prima di uscire dal mio ufficio.

Ho voglia di saltare.

Di gioire per questa splendida notizia.

Avrò una promozione, che mi permetterà di prendere una casa tutta mia.

Addio Andrea!

🌺🌺🌺

Sistemo un ultima volta i miei capelli biondi, trattenendo il respiro più a lungo quando percepisco dei rumori fuori dal mio ufficio.

Ho paura di commettere un errore di non essere all'altezza di questo compito.

Mi fermo sul posto, mettendo giù il mio iPhone quando sento due colpi provenienti dalla mia porta.

<<Avanti>> mi affretto a dire, schiarendo la voce più volte.

Mi avvicino immediatamente all'uomo che è appena entrato, rivolgendogli un sorriso a trentadue denti.

I miei occhi iniziano ad analizzare il corpo di quest'uomo, che sembra essere uscito da un porno.

Mio Dio il completo nero sembra essere stato fatto su misura per lui.

Per non parlare del suo sguardo intenso, sarà perché sono così scuri.

<<Benvenuto>> gli porgo la mano, mandando giù la saliva.

<<Grazie signorina>> mi stringe la mano, e per poco non svengo quando in un sorriso mostra i suoi denti dritti e bianchi.

<<Prego si accomodi pure>> gli indico la sedia, dirigendomi al mio posto, concentrandomi sul mio lavoro e non sulla sua bellezza.

Il mio coinquilino è uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora