<<È solo lavoro>> aggiungo, abbassando lo sguardo un po' intimidita dalla sua espressione contrariata.
Riesco a vedere il fumo che esce dalle orecchie.
<<Me l'hai già detto.>> risponde scocciato, riprendendo a mangiare la lasagna.
<<Lui sa che tu non sei interessata alle sue avance?>> i suoi occhi per la prima volta mi fanno paura, tanto che vorrei correre a nascondermi.
<<Gliel'ho già detto. Ma non vuole sentire ragioni>> ammetto, preparandomi alle sue imminenti urla.
Potrei perdere l'udito.
Questa è tutta colpa di Brian!
<< E prima il pazzo con un ossessione compulsiva per te, e adesso un altro che vuole portarti a letto a tutti i costi>> sbraita, alzandosi di colpo dalla sedia, facendomi sussultare a causa del tonfo causato dalla sedia.
<<Ma chi sarebbe il pazzo?>> mi alzo dalla sedia, incrociando le braccia al petto nell'attesa di ricevere una sua risposta.
Ho come l'impressione che lui sa qualcosa che mi sfugge.
<<Stiamo parlando del tuo cliente>> ringhia, avvicinandosi a me.
<<Non c'è nulla>> dico tra i denti, fulminandolo con lo sguardo.
<<Ah si? Quell'uomo è mille volte meglio di me>> ammette, e il mio cuore cede di fronte a tanta insicurezza, facendomi persino dimenticare il motivo della discussione.
<<Non è così>> accarezzo la sua guancia ispida, lasciandogli un piccolo bacio a fior di labbra.
<< Come faccio a saperlo? Non sono lì a vedervi>> sbuffa, poggiando entrambe le mani sui miei fianchi.
<<In questo caso, bisogna avere fiducia.>> gli lascio un altro bacio sulle labbra, accarezzando i suoi capelli corvini, leggermente scompigliati.
<<Ho solo paura di perderti>> sussurra, stringendomi tra le sue braccia. Appoggio la testa sul suo petto, godendomi il battito del suo cuore.
<<Non succederà se non mi darai motivo di farlo.>> sibilo, chiudendo gli occhi.
Solo i nostri respiri e i cuori che battono all'unisono sono l'unica cosa udibile in questo momento.<<Non ci sarà. Continuiamo a mangiare?>> chiede, spostandomi una ciocca dietro l'orecchio.
<<Si, devi pur sempre assaporare le mie incredibili doti culinarie>> ironizzo, il moro in tutta risposta arriccia le labbra in un tenero sorriso, che riesce a farmi toccare il cielo con un dito.
Sono cotta.
Più che cotta.
Si vede, no?
<<La mia carbonara rimarrà al primo posto>> mi prende in giro pizzicandomi il fianco.
<<Sei uno stronzo>> trattengo una risata, allontanandomi da lui, per sedermi nuovamente al mio posto.
<< Ho intenzione di portarti a cena>> mi avvisa facendomi inarcare un sopracciglio, tento di rimanere seria, anche se mi riesce piuttosto difficile.
<<Ah si?>> sto al gioco, avvicinandomi di più al suo viso.
<<Nel mio ristorante>> conclude, portando alla bocca un altro pezzetto di lasagna.
<<Devo controllare la mia agenda, sono piena di impegni.>> lo prendo in giro, portando il pollice sull'angolo della bocca, sporco di sugo.
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Il mio coinquilino è uno stronzo
Literatura KobiecaUn appartamento in condivisione con altre quattro persone. Una donna che perderà la testa per il suo coinquilino, che sarà un vero stronzo con lei. Lui un uomo che nasconde mille segreti proveniente dal passato, che lei riuscirà a scoprire lentament...