26. Tutta colpa di Brian!

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<<È solo lavoro>> aggiungo, abbassando lo sguardo un po' intimidita dalla sua espressione contrariata.

Riesco a vedere il fumo che esce dalle orecchie.

<<Me l'hai già detto.>> risponde scocciato, riprendendo a mangiare la lasagna.

<<Lui sa che tu non sei interessata alle sue avance?>> i suoi occhi per la prima volta mi fanno paura, tanto che vorrei correre a nascondermi.

<<Gliel'ho già detto. Ma non vuole sentire ragioni>> ammetto, preparandomi alle sue imminenti urla.

Potrei perdere l'udito.

Questa è tutta colpa di Brian!

<< E prima il pazzo con un ossessione compulsiva per te, e adesso un altro che vuole portarti a letto a tutti i costi>> sbraita, alzandosi di colpo dalla sedia, facendomi sussultare a causa del tonfo causato dalla sedia.

<<Ma chi sarebbe il pazzo?>> mi alzo dalla sedia, incrociando le braccia al petto nell'attesa di ricevere una sua risposta.

Ho come l'impressione che lui sa qualcosa che mi sfugge.

<<Stiamo parlando del tuo cliente>> ringhia, avvicinandosi a me.

<<Non c'è nulla>> dico tra i denti, fulminandolo con lo sguardo.

<<Ah si? Quell'uomo è mille volte meglio di me>> ammette, e il mio cuore cede di fronte a tanta insicurezza, facendomi persino dimenticare il motivo della discussione.

<<Non è così>> accarezzo la sua guancia ispida, lasciandogli un piccolo bacio a fior di labbra.

<< Come faccio a saperlo? Non sono lì a vedervi>> sbuffa, poggiando entrambe le mani sui miei fianchi.

<<In questo caso, bisogna avere fiducia.>> gli lascio un altro bacio sulle labbra, accarezzando i suoi capelli corvini, leggermente scompigliati.

<<Ho solo paura di perderti>> sussurra, stringendomi tra le sue braccia. Appoggio la testa sul suo petto, godendomi il battito del suo cuore.

<<Non succederà se non mi darai motivo di farlo.>> sibilo, chiudendo gli occhi.
Solo i nostri respiri e i cuori che battono all'unisono  sono l'unica cosa udibile in questo momento.

<<Non ci sarà. Continuiamo a mangiare?>> chiede, spostandomi una ciocca dietro l'orecchio.

<<Si, devi pur sempre assaporare le mie incredibili doti culinarie>> ironizzo, il moro in tutta risposta arriccia le labbra in un tenero sorriso, che riesce a farmi toccare il cielo con un dito.

Sono cotta.

Più che cotta.

Si vede, no?

<<La mia carbonara rimarrà al primo posto>> mi prende in giro pizzicandomi il fianco.

<<Sei uno stronzo>> trattengo una risata, allontanandomi da lui, per sedermi nuovamente al mio posto.

<< Ho intenzione di portarti a cena>> mi avvisa facendomi inarcare un sopracciglio, tento di rimanere seria, anche se mi riesce piuttosto difficile.

<<Ah si?>> sto al gioco, avvicinandomi di più al suo viso.

<<Nel mio ristorante>> conclude, portando alla bocca un altro pezzetto di lasagna.

<<Devo controllare la mia agenda, sono piena di impegni.>> lo prendo in giro, portando il pollice sull'angolo della bocca, sporco di sugo.

Il mio coinquilino è uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora