37. La mia droga.

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<<Quindi è andata bene?>> mi domanda Brian, che nell'ultimo periodo si è trasformato.

Mi chiedo se continuerà a comportarsi così, oppure tornerà il solito arrogante.

Fino ad ora posso dire che questa versione l'adoro, riesco a confidarmi, e stare tranquilla ma soprattutto a mio agio.

Non so il motivo per la quale è cambiato, però spero che non decida di tornare quello di prima.

<<Bene>>ammetto, addentando il mio panino, sporcandomi di salsa rosa.

È colpa del panino è gigantesco.

Non riesco a morderlo.

<<Quando parlerai con tuo figlio per dirgli la verità?>> alzo gli occhi al cielo, stanca di subire il terzo grado dal mio amico, che non smette di ricordarmi ciò che devo  fare.

Vorrei vedere lui al posto mio.

Non è facile.

<< Non lo so. Parliamo di te?>> cambio discorso addentando un pezzettino di patatina, il moro si limita ad annuire, puntando lo sguardo sul suo panino.

<<Il mio lavoro va piuttosto bene. Sto assumendo delle persone per la mia azienda, perché non ti presenti anche tu?>> chiede, puntando le sue iridi scure su di me.

<<Passo>> affermo, osservando la sua espressione che si indurisce di colpo.

C'è rimasto male.

<<Come non detto>> mormora, continuando a mangiare il suo panino, non spiaccicando più nessun'altra parola.

Decido di rimanere in silenzio, osservando l'uomo seduto di fronte a me, che sembra piuttosto irritato dall'atteggiamento che ho assunto.

Sembra pensieroso.

Non appena entrambi finiamo di mangiare, paghiamo la nostra ordinazione uscendo dal locale. Stranamente Brian continua a starmi accanto, anche quando dovrebbe tornare nella sua azienda per controllare i lavori.

Quando raggiungo l'entrata dell'edificio, rivolgo un sorriso a Brian che continua a guardarmi in silenzio.

<<Io devo andare>> interrompo questo silenzio imbarazzante indicandogli l'ingresso della mia azienda.

<<Siamo arrivati>> gli faccio notare, sventolando una mano davanti al suo viso, per risvegliarlo dai suoi pensieri, che lo stanno distraendo troppo.

<<Io non sono d'accordo>> ammette poco dopo, incuriosendomi un po'.

<< Cosa?>> cerco di capire cosa intendesse Brian con queste parole ma ciò che ottengo è un sospiro.

<<Io non voglio essere solo tuo amico>> afferma, facendomi aggrottare le sopracciglia.

<<Ma lo siamo, e siamo un ottima accoppiata>> ammetto, dandogli una pacca sulla spalla.

<<Ascolta>> afferra il mio polso per attirarmi a sé, facendo scontrare i nostri petti.

<<È necessaria tutta questa vicinanza?>> domando, cercando di allontanarmi dal mio amico, anche se ciò che ottengo è l'esatto opposto.

<<Sara, tu mi piaci. Questi giorni mi hanno fatto capire che provo molto di più per te.>> le sue parole, mi mettono tremendamente a disagio, tanto che non ho la più pallida idea di cosa dire.

L'ultima cosa che voglio è ferirlo.

<<Mi sono innamorato. Non riesco a smettere di pensarti>> ammette, accarezzandomi dolcemente il viso con le sue dita affusolate.

<<Non riesco a fare a meno di te, il tuo profumo è diventato la mia droga.>> sussurra, avvicinandosi ancora di più mio viso, fino a far sfiorare i nostri nasi.

<<Tu sei diventata il mio punto debole. Perché solo con te riesco ad essere me stesso.>>  continua, baciando dolcemente la mia guancia.

<<Tu sei l'altra metà>> afferma, premendo dolcemente le sue labbra sulle mie.

<<Brian>> dico tra le sue labbra distaccandomi dalla sua bocca.

<<Io sono davvero lusingata per quello che mi hai detto, però io non posso ricambiare il tuo sentimento, perché non provo nulla per te. Ti voglio solo bene>> ammetto, sentendomi tremendamente in colpa nei confronti di Andrea, ho baciato un altro uomo.

Mi sento una traditrice.

Non riesco nemmeno a guardare in faccia Brian, a causa del dispiacere che nutro nei suoi confronti.

Non volevo spezzare il suo cuore, è colpa mia l'ho illuso, gli ho raccontato le mie cose, ho continuato a frequentarlo, anche quando i suoi atteggiamenti erano piuttosto espliciti.

<<Mi dispiace>> mi distacco completamente da lui, rimettendo nuovamente la distanza giusta tra di noi.

<<Non fa nulla. Mi dispiace>> sussurra, grattandosi la nuca, un po' imbarazzato.

<<Amici come prima?>> mormoro, porgendogli la mano, un po' spaventata da quello che potrebbe dire o agire.

<<Amici.>> mi stringe la mano, schioccandomi un bacio sulla guancia.

<<Dimentica ciò che ho detto>> aggiunge, sistemandosi la giacca nera che indossa.

<<Tranquillo. Adesso devo andare>> annuncio, indicando il portone d'ingresso dell'azienda per la seconda volta.

<<Ciao>> mi saluta, voltandomi le spalle, per dirigersi verso la sua auto parcheggiata nelle vicinanze.

<<Stasera usciamo insieme?>> mi avvisa, avvicinandosi nuovamente a me.

<<Perché?>> domando, piuttosto incuriosita dalla sue richiesta.

<< L'investigatore ha scoperto delle cose su Andrea. Oggi alle cinque, dovrò incontrarlo, quindi preparati perché scoprirai tutta la verità che ti ha nascosto quell'infame di Omar.>> ribatte, voltandomi nuovamente le spalle, dirigendosi verso la sua auto.

Adesso sono preoccupata.

Cosa avrà scoperto sul mio passato?

Andrea è stato totalmente sincero con me?

Ho paura.

Ciao ragazze
Come state?
Volevo avvisarvi che è online il primo capitolo della storia del nostro Brian "Il detenuto" fatemi sapere cosa ne pensate.

Il mio coinquilino è uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora