<<Perderai solo tempo>> ribatto, fulminandolo con lo sguardo.
<<Vedremo.>> schiocca la lingua sul palato, prendendo posto davanti a me.
<<Parliamo di lavoro?>> domando, inarcando un sopracciglio, certa che anche questa volta cercherà di sviare questo argomento.
<<No>> la sua espressione è talmente seria, che penso che debba dirmi qualcosa.
Un ennesimo avvertimento?
<<Non mi è piaciuto quello che hai fatto ieri. Non dovevi portarmi dal tuo ragazzo.>> conclude, spalanco la bocca sorpresa per quello che ha appena detto.
<<Le mie condizioni erano queste.>> gli rinfresco la memoria, sentendomi offesa per le sue stupide lamentele.
Che non hanno alcun senso, esattamente come le sue pretese.
<<Stai lavorando per me. E non per il tuo coinquilino. Quindi la prossima volta deciderò io ogni cosa>> dice tra i denti, con un tono duro.
Mi alzo di scatto, irritata dal suo atteggiamento piuttosto arrogante. Sbatto entrambi i palmi sulla superficie fredda del tavolo, per poi puntare le mie iridi sul soggetto che mi sta rendendo negli ultimi giorni la vita impossibile.
<<Hai detto bene sto lavorando per te, ma per elaborare un grafico. Non sono qui per intraprendere una relazione.>> ringhio, afferrando la mia borsa, e la mia giacca per uscire da questo locale.
<< Fermati>> mi ordina, alzandosi dalla sedia, per raggiungermi.
<<Siamo entrambi nervosi. Ne riparliamo un'altra volta>> mi accarezza la guancia, soffermandosi con il pollice sulle mie labbra. Afferro subito la sua mano, scostandola bruscamente quando le sfiora, lanciandogli un ennesima occhiataccia.
<<Non cambierò idea. Da ora in poi il nostro rapporto si baserà sul lavoro che dovrò svolgere nient'altro.>> chiarisco, indietreggiando, per rimettere la giusta distanza tra di noi.
<<E invece sì. Perché altrimenti sarò costretto a farti licenziare.>> ribatte, arricciando le labbra in un sorriso.
L'ha detto davvero?
Mi sta minacciando?
<<È una minaccia?>> domando piuttosto irritata dalle sue parole.
<<È un avvertimento. E adesso, mangiamoci un boccone>> mormora, schioccandomi un bacio sulla guancia.
Stronzo! Viziato!
Ti odio.
Mordo il labbro inferiore con forza, sfogando la rabbia e la frustrazione che quest'uomo mi scaturisce.
Ho le mani legate.
Non posso fare nulla.
Non voglio perdere il lavoro. Non posso permettermelo.
🌸🌸🌸
Sono nervosa e arrabbiata.
Non mi è mai successa una cosa del genere!
Nessuno si è mai permesso di ricattarmi. Nessuno ha usato il proprio potere e la posizione per ottenere ciò che desidera.
E meschina.
Vergognosa.
Ripugnante.
Ho finito gli aggettivi.
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Il mio coinquilino è uno stronzo
ChickLitUn appartamento in condivisione con altre quattro persone. Una donna che perderà la testa per il suo coinquilino, che sarà un vero stronzo con lei. Lui un uomo che nasconde mille segreti proveniente dal passato, che lei riuscirà a scoprire lentament...