<<Non si vede>> i suoi occhi indugiano sul mio corpo soffermandosi sul mio seno.
Non mi guardare così
<<Provo a non esagerare>> cerco di sistemarmi la camicetta, abbottonando gli ultimi due bottoncini.
<<È trasparente>> mi avvisa facendomi arrossire come un pomodoro.
Mio Dio, come ho fatto a non notarlo?
<<Buona la pasta>> annuncio, mangiando un altro boccone di spaghetti.
Il moro annuisce, distogliendo lo sguardo su di me, concentrandosi finalmente sul piatto caldo che ha preparato.
<<Mi piace la tua timidezza>> afferma, bevendo un sorso di vino rosso.
Rimango incantata da tanta eleganza e sensualità, soffermandomi per più di un secondo sulle sue labbra che inumidisce con la lingua.
Dovrei tornare seria, ma quest'uomo sa esattamente come far impazzire una donna.
<<Da quanto tempo possiedi questo locale?>> chiedo, puntando l'attenzione sul mio piatto.
<<Qualche anno>> risponde vago.
<<Perché hai deciso di intraprendere questa carriera?>> insisto, con la speranza che possa smetterla di stuzzicarmi con i suoi movimenti sensuali.
Le sue ginocchia sfiorano le mie con una certa insistenza, mille brividi percorrono il mio corpo ogni volta che vengo a contatto con il suo corpo.
Vorrei scappare.
Subito!
<<Perché col primo, non mi è andata piuttosto bene>> si alza di scatto dalla sedia, per recuperare un altro bicchiere.
<<Mi dispiace>> mi sistemo meglio nello sgabello, con la speranza di sfuggire dal tocco del moro.
<<Tu invece cosa volevi fare da bambina?>> mi chiede poggiando con delicatezza il bicchiere davanti al mio piatto, riempiendolo di vino.
<<Ho sempre desiderato fare questo lavoro. Mi appassiona molto>> bevo un sorso di vino, rivolgendogli un sorriso.
<<L'avvocato penalista. Questo è il lavoro perfetto per te.>> afferma, facendomi aggrottare le sopracciglia.
<< Non credo che faccia per me. Però grazie per la fiducia>> mormoro, continuando a mangiare evitando di proposito i suoi occhi che continuano a scrutarmi con attenzione.
Il suono del mio iPhone interrompe questo silenzio imbarazzante. Per poco non salto di gioia, quando leggo il nome della mamma di Luigi, l'amichetto di Francesco.
<<Probabilmente devo andare a prendere mio figlio>> avviso Andrea, che si limita ad annuire.
Rispondo alla madre, lanciando un occhiata di tanto in tanto ad Andrea, che sembra piuttosto interessato alla mia telefonata.
Neanche ci prova a nasconderlo!
<<Come immaginavo devo andare da lui>> lo avviso alzandomi dallo sgabello, con il desiderio di sfuggire dalle sue grinfie il prima possibile.
<<L'ho sentito. Ti accompagno.>> propone, la sua espressione mi suggerisce, che non accetterà un rifiuto, quindi mi limito ad annuire.
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Il mio coinquilino è uno stronzo
ChickLitUn appartamento in condivisione con altre quattro persone. Una donna che perderà la testa per il suo coinquilino, che sarà un vero stronzo con lei. Lui un uomo che nasconde mille segreti proveniente dal passato, che lei riuscirà a scoprire lentament...