È fatta. Siamo arrivati a destinazione senza imprevisti. Non mi sembra vero.
Il Lord parcheggia il furgone e spegne il motore, all'istante le mie orecchie smettono di fischiare. Finalmente. Mi godo il silenzio della campagna, senza dire nulla. Una quiete rincuorante, totalmente diversa dal vuoto spettrale che regna in città da quando è cominciata l'epidemia.
«Dan, ci siamo! Scendi!»
Ecco. Come al solito, quel coglione di Alberto trova il modo di rovinare l'unico secondo di pace dopo settimane col fiato sospeso. Gli basta aprire la bocca per farmi incazzare!
Ma questa volta devo dargli ragione, il tempo corre veloce e non posso permettermi passi falsi.
La portiera è rimasta spalancata, salto giù e mi paralizzo.
Davanti a me c'è un edificio che pare uscito direttamente dall'ultimo film horror che ho visto con Dan. Già, era prima che tutto cambiasse, secoli fa, ho persino dimenticato il titolo. I muri sono ricoperti di muffa e da un groviglio di piante rampicanti che sembrano renderli inespugnabili.
Proprio il posto giusto dove nascondere gli zaini.
Perché da questi zaini dipende il mio futuro, e forse quello di qualcun altro. Ammesso che esista ancora qualcosa che si può chiamare così. Futuro.
«Ci saranno le cartine delle caramelle? Eh? L'ultima volta ce n'erano tante...»
Mentre lo dice Alberto ha gli occhi che gli brillano per l'emozione.
Ovviamente sto per mandarlo a quel paese, ma all'improvviso sento che qualcuno rimette in moto il camion.
Merda! Il Lord!
È da quando siamo arrivati che non lo vedo in giro né sento la sua voce. Come ho fatto a essere così idiota?
Eccolo al volante, mi lancia appena un'occhiata con la sua solita espressione di roccia.
Non dovevo fidarmi di lui. Di nessuno mi devo fidare. Mai.
Come se non bastasse, quello stronzo mi punta pure gli abbaglianti dritti negli occhi. Cado all'indietro e mi rialzo subito, così mi godo la vista del furgone che si allontana lungo la strada sterrata, portandosi via tutta la merce dell'Olandese e distruggendo il mio unico piano.
«Seguiamolo!» grido ad Alberto perché no, non finirà così.
Mi metto a correre a una velocità che non avrei mai pensato di poter raggiungere. Corro trattenendo il respiro, non so neanche dove sto mettendo i piedi né se Alberto mi sta seguendo. E non so cosa farò. Fisso davanti a me. Tutto ciò che conta, ora, è raggiungere quel dannato camion.
Salto un fosso, quasi inciampo, corro ancora. Più forte.
Vedo i fari in lontananza.
Ci sono quasi. Ormai non ho più fiato, eppure le gambe continuano ad andare, ancora e ancora.
Ehi, che cosa succede ora?
I fanali non si allontanano più come prima, anzi, ogni nuova falcata mi porta sempre più vicino alla meta. Ho quasi raggiunto la strada, distinguo la sagoma del camion illuminata dalla luce fioca della luna, ma qualcosa non va.
Chi sono quei due uomini accanto al Lord? Perché ora uno di loro sale sul furgone?
Mi fermo e mi butto a terra.
La strada confina proprio con il campo in cui mi trovo e l'erba è altissima così mi muovo, strisciando, cercando di non fare rumore. Voglio avvicinarmi ancora un po' per capire che cosa sta succedendo. Che il Lord avesse già accordi per vendere la mia merce? In fondo aveva detto che voleva fregare l'Olandese e io avrei dovuto ricordarmelo. Mi ero illuso di averlo fatto ragionare.
Ma ecco che uno sparo squarcia il silenzio della notte.
Un grido disumano e un tonfo.
Poi qualcuno ride e il sangue mi si gela nelle vene.
Riconoscerei quella risata irritante ovunque. E non è un buon segno.
Mi alzo, camuffandomi fra le erbacce ma la scena che ho davanti l'ho già vissuta. Certo, i protagonisti erano diversi.
Ora il Lord è a terra.
Kledi gli ha sparato.
Già, quella risata era proprio di Kledi e il bastardo ora sta salendo sul camion insieme a Eddi.
Una sgommata nella notte e i miei zaini si allontanano sempre di più, senza che io possa fermarli. O forse sì. . .
***
E ORA?
Perché nell'edificio abbandonato ci sono tante cartine?
Chi ha avvertito Eddi e Kledi?
Perché il protagonista dice di aver già assistito a una scena simile in passato?
Il Lord è morto?
Dov'è finito Alberto?
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Action"Come si arriva a stare sul filo? Com'è che ci si ritrova sopra senza nemmeno sapere di esserci mai saliti?" Rispondi. Hai 24 ore di tempo. Sì, proprio tu che stai leggendo: rispondi! COME FUNZIONA Partendo dal primo capitolo scritto da Guido Sgard...