Chapter 23 - Andrea Pau

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«E questo da dov'è spuntato?»

«Abbassa la voce, intanto. Ava e i suoi potrebbero essere qua attorno.» Mei Ling squadra Nadia. «E poi in che senso, da dov'è spuntato

Nadia si è fermata proprio nel bel mezzo del boschetto di pini che stanno percorrendo. Ha lo sguardo puntato a ovest, verso il porticciolo turistico, e fissa il troncone mezzo marcio di un gigantesco mulino a vento. Tra l'oscurità e la foschia, i contorni sono sfumati come nella visione di un miope. La pala sembra oscillare nel buio.

«Quando io e Martha siamo sbarcate dalla "Big Boy" per andare al laboratorio, quel bestione non c'era. Che sia una trappola di Ava? Un trucco del Cerchio?»

Mei è interdetta. «Magari non l'hai notato... Ma si trova lì da decenni.»

Nadia scocca un ultimo sguardo verso il mulino, poi riprende a camminare. Devono trovare un posto per nascondersi, lì nel paese. Fino a quel momento l'ombra di quello sputo di boschetto le ha protette, ma Nadia ha imparato che la calma dura quanto la vita di una zanzara.

E che, proprio come una zanzara, nella vita devi imparare a pungere.

Lei lo ha fatto, da quando è comparso il virus. Solo che negli ultimi tempi non è più sicura di aver colpito nel modo giusto. Il Lord, Ava, l'Olandese. Albe. Si è fidata delle persone sbagliate. E poi Martha, che di recente le dà l'impressione si sfuggirle tra le dita.

Come una zanzara furbissima.

«Ferma.»

La voce di Mei Ling è poco più di un sussurro. Indica un punto oltre le prime case del villaggio. Nadia aguzza la vista. Due tizi, solidi come scogliere, con gli abiti dei complici di Ava. Gente del Cerchio.

Mei Ling volteggia nell'ombra, la affianca. Le parla all'orecchio e un grumo di calore piacevole si addensa nel ventre di Nadia.

«Dobbiamo passare dall'altra parte a tutti i costi. Sennò appena spunta l'alba ci vedranno.» Solleva lo sguardo verso la chioma degli alberi, sorride. «Nasconditi dietro quei cespugli. Io ti raggiungo tra un attimo...»

Nadia ha appena eseguito l'ordine, che Mei emette un verso grave. Gli uomini del Cerchio puntano una pistola verso l'oscurità.

Eccolo, il momento perfetto. O no? Nadia potrebbe fuggire da sola. Il diversivo di Mei non fa una piega e lei se la sa cavare anche in un posto sconosciuto.

Come ha sempre fatto.

«Chi va là?»

Allarmati, gli uomini avanzano di qualche passo, mentre Mei Ling si porta di fianco a Nadia che non si è mossa. Il tempo degli assoli è finito.

«Fatevi riconoscere o sparo!» Appena i due danno loro le spalle, Mei lancia una pietra tra i rami dell'albero dove si trovava poco prima. Una civetta, spaventata, si alza in volo. Le ali percuotono l'aria con violenza.

«Guarda lì!» Uno degli uomini indica l'uccello nel cielo scuro. L'altro abbassa l'arma.

«Ora!» dice Mei, precedendo Nadia in una corsa a rotta di collo verso una casa lì vicino. Il muro è crollato per metà, e loro si tuffano nel varco mentre gli avversari perlustrano gli alberi.

«Allontaniamoci da qui!» Sussurra Mei, quasi senza muovere le labbra.

Tenendosi nell'ombra, le due passano da una casa all'altra attraverso muri crollati e porte scardinate. Incrociano gli uomini del Cerchio che pattugliano le strade e per due volte passano sotto il loro naso per miracolo.

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