•Capitolo 6•

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«finalmente, uno del vostro rango si è accorto di che soggetti circolano nella nostra scuola» dice Jessica sedendosi davanti al preside, in modo poco consono all'etica femminile, beccandosi un'occhiataccia scioccata da me. Oh mio Dio scherziamo?

"finalmente, uno del vostro rango si è accorto di che soggetti circolano nella nostra scuola" neanche sa che vuol dire "rango" e poi il "soggetto" dovrei essere io? Ma io la strangolo.

«moderiamo il linguaggio per favore, ora spiegatemi il perché della vostra "discussione"» dice togliendosi gli occhiali guardandoci negli occhi, con un aria più minacciosa. Ok ma, anche meno grazie.

«Signor pre-» diciamo all'unisono io e J per poi lanciarci un'occhiata di fuoco. 

«Allora visto che a quanto pare non siete in grado di parlare una alla volta prego signorina Bonn, esponga l'accusa contro la signorina Evans» dice indicando prima lei e poi me. Eh certo, prima i Bonn, prima i finanziatori, giusto? Si dal caso che la famiglia Bonn è stata la famiglia "fondatrice" di questa scuola, hanno speso più soldi qua tra gli studi dei figli, che secondo me, in tutta la loro vita. Succo della storia, il preside pende dalle labbra dei Bonn. Quindi io sono... Vi lascio a voi la parola.

«Signor  preside, questa ragazza è dal primo giorno di scuola che mi perseguita. Ieri però c'è stato il colpo di grazia. Durante gli allenamenti con le cheerleader mi ha fatta cadere e guardi cosa ha combinato» indica il bozzo sulla fronte -io sinceramente non so più che fare, questo è bullismo, so che lei è una persona rispettabile e come tale penso che prenda seri provvedimenti verso lei- dice con fare melodrammatico. No, no, no e no qua si sta degenerando, si sta facendo uscire le lacrime, e poi io? bullismo? Semmai è lei che mi fa del bullismo psicologico e ha provato a ma, senza successi del bullismo fisico.

«che cosa ha da dire in sua discolpa signorina Evans?» dice Lord Voldemort guardandomi negli occhi. Eh ora ci divertiamo. Qua è peggio di un tribunale. Voglio il mio avvocato.

«Signor preside, innanzitutto inizio col dire che io non ho eseguito nessun atto di bullismo o violenza fisica contro Jessica. La mia compagna qui presente ha omesso dei fatti, i quali se non crede a me, può avere una conferma da Tiana, la capo cheerleader che era presente tutto il tempo. La mia compagna mi si è lanciata sopra e io mi sono spostata, di fatto lei non ha trovato il mio corpo per attutire la caduta ma, a trovato il pavimento» dico sincera. Il preside sta valutando la cosa, sa che ho ragione io ma, allo stesso tempo sa che non può lasciarmi andare senza nessuna punizione o si metterebbe contro i Bonn. 

«obiezione!» dice tutt'un tratto la razza di ominide alla mia destra «preside presumo lei abbia capito che è stato tutto calcolato, vero?» ecco a voi un modo per dire "preside presumo lei abbia capito che se non fa qualcosa non farò sborsare niente ai miei genitori, vero?". Dovrei aprire una rubrica: quello che non fanno le persone in preda ai soldi.

«e spiegatemi oggi in mensa quello che è successo, prego signorina Bonn» Grace mantieni la calma, ce la puoi fare.

«allora oggi, la signorina Evans mi ha aggredito lanciandomi un frullato, guardi mi ha sporcato tutta la maglietta firmata Gucci si rende conto!» dice palpandosi il petto. Ma la dignità dove è rimasta? Sul WC di casa?

«invece lei, signorina Evans» dice il preside abbastanza scocciato della situazione. 

«signor preside, la vittima qui presente ha iniziato il tutto. Lei è entrata in caffetteria e ha iniziato ha dirmi di dover lasciare la squadra di cheerleader, poi la situazione è degenerata e mi ha lanciato il budino in testa, la mia è stata solo una reazione» Lord Voldemort ci guarda attentamente, sa che IO HO RAGIONE; ma per ragioni economiche mi devo beccare la punizione. 

«allora ragazze da quanto detto ho raggiunto una conclusione, lei signorina Bonn la prossima volta cerchi di non istigare la sua compagna; mentre lei signorina Evans invece di reagire in modo così impulsivo doveva venire da me o perlomeno andare da un supervisore scolastico; per questo, dato che non è la prima volta che reagisci in modo così irrazionale ti devo dare una piccola punizione. Rimarrai questo venerdì a scuola fino alle 16:00» dice guardandomi con arie di scuse. Me ne faccio cavoli delle sue scuse. Jessica accanto a me a un sorrisetto soddisfatto sulle labbra. Uno di questi giorni commetto un omicidio talmente brutale che neanche l'avvocato migliore di tutte le Americhe riuscirà a salvarmi dal carcere.

«bene ragazze potete andarvene» ci alziamo in religioso silenzio e usciamo dal suo ufficio.

«Grace non ti conviene giocare con il fuoco o ti brucerai» mi sussurra J prima di sparire tra i corridoi. Bitch. Ora che mi invento con mamma e papà? Ed è solo martedì...

Controllo l'ora, sono le 13:15, ho ancora il budino tra i capelli e se corro arrivo anche in ritardo per la lezione di storia dell'arte. Direi apposto. Gli allenamenti con le cheerleader iniziano alle 15:00. Mi resta da fare solo una cosa, una doccia. Tanto peggio di così cosa potrà mai accadere?

Mi incammino verso gli spogliatoi quando sento un boato provenire da quelli maschili.

«COME HANNO OSATO!» urla qualcuno molto arrabbiato. Aspetta io conosco quella voce, è la voce di mio fratello. Corro subito verso gli spogliatoi maschili prima che uccida qualcuno e entro.

No, non ci posso credere.

Love in the fieldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora