•Capitolo 8•

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No words.

«che diavolo ci fai qui!» urlo impanicata cercando di coprirmi il più possibile con l'asciugamano. Mi stacco subito da lui e cerco di rincorrere Jessica che ormai sembra aver preso il volo verso stormi di uccelli poco più lontani. Nel vero senso della frase. Poco più lontano ad accoglierla c'è tutta la squadra di football della Martin high school. 

Oh mio Dio.

 Kyle prima che potessi fare qualche cavolata mi blocca il polso e mi fa mettere davanti al suo petto.

«cosa staresti facendo precisamente?» chiedo alterandomi guardandolo negli occhi.

«calmati honey non so te ma a meno che non voglia fare uno spogliarello ti sto coprendo. Sai com'è sono un pochino più massiccio di te in fatto di corporatura» dice lui mantenendo lo sguardo fisso noi miei occhi.

«argh, quella mi ha preso i vestiti! La stavo rincorrendo ma-»

«ma sei andata, per la seconda volta, addosso a questo bel fustaccio» dice con fare ovvio. Ok questa situazione si fa sempre più imbarazzante, vi prego qualcuno vieni in mio soccorso!

«oddio fustaccio anche meno, ma, mi arrangio» ridacchio nervosa cercando di smorzare un poco la tensione. Non so cosa ci sia di tanto imbarazzante ma, con lui in questo modo proprio non mi sento a mio agio.

«in macchina dovrei avere una maglietta, ma per quanto riguarda lingerie e robe varie non guardarmi» dice e io subito divento rossa.

«non saprei quando ridartela» dico presa da un improvviso attacco di timidezza. Oh no, no, no e no dov'è finita la tigre che stacca la giugulare a morsi a chiunque le si avvicini?

«troveremo l'occasione» dice e beh è tutto un dire. «ora ti accompagno allo spogliatoio che si stanno avvicinando e poi ti porto la maglietta» ammicca facendomi l'occhiolino. 

Ok che cosa è appena successo? C'è no! Ok no! Non dovevo accettare mannaggia a me! Poi questo attacco d'imbarazzo, neanche fosse Chris Hemsworth che mi offre un caffè. Mentre mi maledico in tutte le lingue possibili entriamo nello spogliatoio femminile e intanto che lui mi va a prendere la maglietta io mi asciugo i capelli.

«Honey ci sei?» 

«Si Kyle entra» appena entra mi passa la maglietta e poi anche... 

«dei boxer?» chiedo e sicuramente rossa in viso peggio di un pomodoro.

«si honey e tranquilla non mordono e poi guardami? Con tutto questo ben di Dio ti farebbero da pantaloncini» dice indicandosi. 

«Oh mio Dio che schifo Kyle» sbotto e lui scoppia a ridere. «comunque esci perché devo vestirmi» dico indicandogli la porta con un gesto della testa.

«sweatheart neanche uno sconto per averti portato i vestiti?» Pff, gli piacerebbe. 

«dickhead, ascoltami bene, a meno che non vuoi diventare un Kylie, ti consiglierei di andartene. Non sono una di quelle ragazze che appena vedono un essere di genere maschile gli saltano sopra!» dico arrabbiata spingendolo verso la porta. Prima di uscire del tutto lo sento mormorare un "lo so". Una cosa che non sopporto sono questo genere di situazioni; insomma se tu fai domande del genere, le fai perché sai che ci potrebbe essere una possibilità... Praticamente mi ha dato della poco di buono indirettamente. 

Sarò pure esagerata ma, per queste cose mi ritengo un po' all'antica. 

Mi vesto in fretta e furia per paura che entri all'improvviso. La maglietta è a manica lunga nera dei Nirvana; ho fatto dei risvoltini alle maniche... Il mio metro e settanta non può combattere con i due metri dell'innominabile, la maglia mi copre fino a poco sopra il ginocchio mentre i boxer anch'essi neri mi stanno tre volte di vita, ho dovuto legarli con l'elastico mentre per la lunghezza mi arrivano sopra il ginocchio quindi ho dovuto fare anche qua dei risvoltini, per quanto riguarda il reggiseno non ho nulla. Penso che intanto mi terrò le ciocche di capelli per coprirmi, tanto, il tempo di prendere lo zaino e ritrovare i vestiti e vado a casa. 

Love in the fieldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora