Come ci si comporta in momenti come questi? Cavolo pur avendo visto American Horror Story minimo tre volte, non ho imparato niente.
Vediamo...Tate come aveva fatto a far rimettere tutte le pasticche a Violet? La respirazione bocca a bocca? Possibile?
Ahh no, quello era per farla respirare... per farla vomitare si è servito dell- oh no, no, no, no, dovrei infilargli due dita in gola?!
Ewww che schifo! Non posso!
Pensa Grace, pensa e mantieni la calma... Se le dita no, cosa puoi fare? Di certo se chiamo l'autoambulanza potrebbero esserci problemi legali mentre se la lascio così potrebbe entrare in coma etilico se non l'ha già fatto.
Pff, odio essere me.
Cerco di far mettere seduta Adds sul letto mettendomi a mia volta seduta accanto a lei per sostenerla. La scuoto un po' nella speranza che mi dia qualche segno di vita ma nulla. Cacchio devo sbrigarmi. Cerco di aprirgli la bocca e quando sto per inserirle le due dita in gola spalanca gli occhi.
«AHHHH! POSSEDUTA!»
«CHE CAZZO FAI!»
Urliamo contemporaneamente. Anche se con la tachicardia, tiro un sospiro di sollievo tenendomi una mano sul petto. Menomale ha preso coscienza prima che mi traumatizzassi a vita.
Ora inizia la ramanzina in modalità "mamma APPRENSIVA Grace".
«Addison Argent Smith, di grazia, vuoi spiegarmi cosa cercavi di fare?» domando trucidandola con lo sguardo. Se continuava a bere sarebbe finita male.
«che ci fai tu qui?» domanda passandosi una mano sulla faccia stanca per poi massaggiarsi le tempie. Ora cosa le dico? Dov'è l'aiuto da casa in queste situazioni? Devo cercare di prendere tempo.
«dipende cosa intendi con la frase "che ci fai tu qui?" perché se ti riferisci al signific-»
«Grace basta cazzeggiare. Rispondi.» il suo tono è inespressivo, freddo; la barriera d'acciaio che col tempo ha imparato a alleviare ora è un tutt'uno con la sua persona.
«Adds io... Ero preoccupata per te, sapevo ch-»
«cosa, tu sapevi cosa Grace?» m'interrompe alzando il tono della voce.
«sapevo che avresti fatto un cavolata del genere» dico con sguardo e tono basso. Che codarda, parlo tanto di mia madre ma alla fine, davanti ad un situazione tale mi comporto come lei.
Avanti Grace, è Addison.
Alzo piano piano lo sguardo. Quando incrocio i suoi occhi scoppia a ridere; una risata che non mi piace, una risata che sa di cattivo.
«oddio» si asciuga le lacrime «tu sai questo, tu sai quell'altro, tu eri certa di... tu sai sempre tutto di me! Ironico no? Colei che non conosce se stessa, conosce a fondo coloro che la circondano. Dici sempre che la gente falsa non ti piace eppure, guarda un po', la prima ad esserlo sei tu!»
Non so che dire; forse è vero non conosco me stessa, ma chi si conosce a pieno? Chi è certo di sapere cosa vuole? Chi può descrivere per filo e per segno il proprio carattere, la propria persona? Nessuno. Arriverà sempre qualcuno che ti farà notare qualcosa di nuovo, d'inconscio, che tu non sapevi nemmeno esistere; e quando arriva, quando arriva, è tremendamente ambiguo.
Non sai mai a chi dar retta. Magari tu sei convinto della tua personalità ma ti comporti in un altro modo diventando incoerente...
Il problema è che crediamo a ciò che ci attira, noi vediamo solo ciò che vogliamo vedere e non il contrario.
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Love in the field
ChickLitGrace Evans è sempre stata una ragazza fuori dal comune. Mentre le bambine di otto anni giocavano con le bambole, lei assieme al padre e al suo fratello gemello, Michael, guardavano le partite di football. Ora però Grace è cresciuta, non ha più otto...