Love in the field

•Capitolo 10•

«Adds ora dimmi» dico stendendomi sul letto. Siamo tornate da circa trenta minuti dal pub, il tempo di struccarci, metterci il pigiama che ci siamo subito sdraiate su questa soffice nuvola; tuttavia anche se mi ha preparato una camomilla, ha acceso dei "sali rilassanti" e qualsiasi altra cosa mi abbia messo sulla faccia, non mi ha distolto dalle "due chiacchiere" che dovevamo fare.

«dai Grace te lo dico domani ora è tardi!» dice con la faccia rivolta verso il cuscino. Odio quando fa così.

«no Adds, guardami» le dico smuovendola una spalla, ma ottengo solo un lamento. 

Sbuffo, ma che avrà mai combinato di così tragico? 

«addison porca maiala guardami!» sbotto e finalmente si gira mettendosi seduta sempre evitando il mio sguardo. «Adds sono io, sono Grace; si può dire che ti cambiavo i pannolini» dico accarezzandole la schiena. A quel punto scoppia a piangere. «hey, hey, hey, babe tranquilla» cerco di tranquillizzarla dato che singhiozza. 

Se quel che presumo è vero, Lucifero non si farà due problemi a creare un altro girone dell'inferno.

Addison non piange mai e se piange, piange per qualcosa di importante; l'ultima volta che l'ho vista versare qualche lacrima è stato per il funerale della nonna.

«Gra-Grace i-io non t-ti merit-to» dice tra un singhiozzo e un altro. Ma cosa diamine blatera?

«hey perché dici così?» le chiedo dolcemente asciugandole la lacrime sulle guance. Non si rende conto di tutto il bene che mi fa, dovrei essere io a non meritarla.

«t-ti r-ricordi c-che avevo trovato un nuovo l-lavoro che mi f-faceva guadagnare di più? b-beh quel lavoro s-sono delle c-corse i-illegali con le automobili ecco vedi, o-o p-paura che ora che sai questa cosa tu n-non voglia più avere a che fare con m-me ma n-non potevo p-più nascondertelo, i-io non ce l-la f-faccio p-più; n-no p-posso perdere a-anche t-te» dice cercando di calmarsi. 

«oh Addison, perché pensi una cosa simile? Abbiamo fatto ben peggio che corse illegali! Solo oggi abbiamo bevuto illegalmente! Comunque... e ora mi arrabbio, ti avevo detto che potevi trasferirti da me, capisco che magari ti saresti sentita a disagio ma, porca capra hai visto oggi a cena mia madre e mio padre tengono più a te che a me!» dico preoccupata; «non sopporto vederti così che sudi sette camice per mantenerti, come farai con il college? Poi se penso a quel coglione di John come ti ha abbandonata mi fa salire il sangue al cervello» 

Il padre di Adds non è un uomo, ansi non è proprio un essere umano. Chi è che abbandona i proprio figli così? Ve lo dico io un deficiente senza pall-

«ormai a me non interessa più, non sono figlia a loro, per me possono pure morire» dice Adds guardando davanti a sé. Lo so che ci soffre, ma Addison è fatta così; io la definisco "ermetica", non capisce che tutti possono crollare, ha paura di farsi vedere debole. Ma piangere non è una debolezza, piangere è una virtù; voglio proprio vedere chi davanti al nemico o a qualcuno che stima, ha il coraggio di farsi vedere per quello che è...

lo dico io, nessuno;

siamo tutti troppo spaventati dal pensiero altrui che mascheriamo la paura o qualsiasi altro sentimento che non ci piace, con una sfaccettatura diversa della nostra personalità.

«Adds non voglio più che pensi una cosa del genere ok? Mi fai arrabbiare porca vacca! E poi veramente se hai dei problemi economici rivolgi» ah no aspetta un minuto- dico riflettendo. «lo sai che mamma ha uno studio legale, e se non sbaglio, non avendo raggiunto la maggiore età, dovresti avere il mantenimento da entrambi i genitori!» 

Peggio di Einstein, perché non ci ho pensato prima? 

«no, no, no, no e no primo non ho i soldi per un avvocato, secondo sia mamma che papà farebbero uscire cose su di me che solo loro e Dio sanno e terzo se ci va di mezzo la polizia mi potrebbero far domande per i soldi che ho ottenuto con le gare e non so se lo hai capito ma, sono un pochino illegali» dice pensandoci su; ok a questo proposito abbiamo le mani legate ma, questo non vuol dire che non possiamo fare nulla.